TERRITORIO & DISSESTI AMBIENTALI – Torrente S. Michele. A Mesina stabiliti gli interventi prioritari
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TERRITORIO & DISSESTI AMBIENTALI – Torrente S. Michele. A Mesina stabiliti gli interventi prioritari

 

Dopo il sopralluogo del Comune con il Genio civile. Stabiliti gli interventi prioritari

 

A seguito della riunione operativa di venerdì scorso, funzionari del Genio civile e della Protezione civile comunale si sono recati sul torrente S. Michele, tra la contrada Pisciotto e la zona in cui inizia il tratto coperto. Nel corso dell’accertamento sono state rilevate le problematiche che il mese scorso hanno causato la fuoruscita delle acque e concordati gli interventi prioritari al fine di adeguare le condizioni idrauliche del corso d’acqua, così da scongiurare futuri rischi di esondazione. L’attenzione è stata posta sul sovralluvionamento dell’alveo, il cui materiale in esubero dovrà essere asportato, sulle condizioni di due opere trasversali che necessitano di interventi e sui varchi esistenti che dovranno essere chiusi.

 

Venerdì scorso, 6 ottobre, al Genio civile, in via Saffi, si erano riuniti intorno a un tavolo le rappresentanze dello stesso ufficio e del Dipartimento della Protezione civile del Comune di Messina. Presenti, tra gli altri, l’ingegnere capo Leonardo Santoro e l’assessore ai Lavori pubblici Sergio De Cola. L’intento era trovare un accordo nel programmare gli interventi da effettuare con urgenza nel torrente S. Michele. Il corso d’acqua, a monte dell’inizio della parte coperta, sopra lo svincolo autostradale, il mese scorso era stato interessato dalla fuoruscita di acque e detriti con tutte le conseguenze del caso, tra cui il trascinamento a valle di automobili con il rischio che le stesse andassero ad intasare il tratto coperto. Quanto accaduto è stato grave, ma lo è stato ancor di più in ragione del fatto che si è trattato di un evento non particolarmente eccezionale che in condizioni “normali” non avrebbe neppure fatto notizia. Qui, invece, a fare la differenza sono state le cattive condizioni in cui versa il torrente, carente di manutenzioni e in stato di sovralluvionamento, peggiorate dalla presenza di varchi per il transito di auto e quant’altro.

Già in occasione dell’evento che ha provocato danni il mese scorso, il Genio civile, in una propria nota, aveva segnalato tra l’altro una situazione “aggravata dalla presenza di varchi nei muri d’argine che ne vanificano la funzionalità idraulica e di difesa dei centri abitati”. Per cui, proseguiva l’Ufficio diretto da Santoro, “al solo fine di evitare che tali inconvenienti si ripetano con conseguenti danni a persone e cose (privata e pubblica incolumità) occorre che codesta Amministrazione provveda alla chiusura dei varchi nei muri d’argine ed allo svuotamento delle vasche di calma, laddove presenti, in osservanza agli indirizzi applicativi degli articoli 10 e 12 del R.D. 25.7.1904 n. 523 emanati dallo scrivente con nota n. 222421 del 25.11.2016”.

Così, Genio civile e Comune hanno concordato un sopralluogo – circostanza ricorrente, nell’ambito del rapporto di collaborazione tra i funzionari degli uffici competenti – dal quale sono emerse tutte le problematiche da risolvere nel più beve tempo possibile. Nella fattispecie, la presenza di varchi lungo gli argini, unita a quella di abbondanti detriti all’interno della sezione di deflusso delle acque e la disamina delle condizioni di due opere idrauliche trasversali, sono stati i fattori oggetto d’attenzione da parte dei tecnici.

“La sezione idrica di deflusso, nel tratto d’alveo esaminato, risulta essere interessata dalla presenza di una notevole quantità di materiale detritico che ne riduce notevolmente la capacità di deflusso. In corrispondenza dei varchi nei muri d’argine si è notata la presenza di opere trasversali. La prima, da valle, vicino alla confluenza col torrente Cardillo (affluente di destra), risulta in atto danneggiata, mentre la seconda, in corrispondenza del varco, oggetto di ordinanza di chiusura da parte del sindaco del Comune di Messina, è integra e al suo interno, per informazioni assunte sul luogo, sono ospitati dei sottoservizi, quali tubazioni idriche, fognanti, etc. Quanto riscontrato costituisce alterazione dello stato naturale dei luoghi (alveo torrentizio) e mutazione dell’assetto idraulico del torrente”. Questa la descrizione dei luoghi riportata all’interno del verbale redatto dopo l’accertamento dai funzionari incaricati. A seguire, la priorità degli interventi concordati, che il Comune dovrà effettuare, con le relative motivazioni: “Asportazione e trasporto a discarica di tutto il materiale detritico in esubero. Risagomatura della briglia posta in corrispondenza del varco oggetto di ordinanza, con il conseguente abbassamento di quota che consentirebbe, insieme all’asportazione di materiale detritico, di aumentare la capacità di deflusso idrico in corrispondenza del suddetto varco. La ricostruzione della briglia a valle, in parte danneggiata, con profilo superiore a corda molle consentirebbe in quest’altro punto critico l’aumento della capacità di deflusso idrico”. Ridare forma e struttura alle briglie adeguandone la quota e asportare dall’alveo il materiale in esubero, porterebbe ad un nuovo profilo idraulico, con aumento della capacità di deflusso. Con questi importanti vantaggi: “Ridurrebbe il pericolo di esondazione a carico del limitrofo centro abitato”, si legge nel verbale. Assieme a tutto ciò, il Genio civile ha rappresentato la necessità della chiusura dei varchi nei muri d’argine. Per tale intervento, unitamente a quello sulle opere idrauliche orizzontali, il Comune dovrà presentare un progetto per l’approvazione ai fini idraulici e sismici.

 

Corrado Speziale

10 Ottobre 2017

Autore:

redazione


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