TINDARI FESTIVAL – Cantastorie e miti antichi
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TINDARI FESTIVAL – Cantastorie e miti antichi

 

Il successo di un racconto dipende, oltre che dal contenuto della storia narrata, anche dal modo in cui lo si racconta. Nella nostra terra raccontare è arte dei cantastorie, fermi agli angoli delle piazze, sui marciapiedi, con le loro illustrazioni ed uno strumento ad accompagnare le parole.

387065_4604893649383_1542894768_n-001Anche Enea, l’eroe virgiliano, si trasforma, nello spettacolo di Vincenzo Pirrotta, in un cantastorie che racconta per la regina Didone l’antefatto della sua fuga da Troia: la vicenda della guerra durata dieci anni viene riassunta nelle parole dell’eroe fuggito per mare dalla disfatta di una città che per lungo tempo aveva resistito agli attacchi di Greci e divinità. I particolari più rilevanti della guerra di Troia, primo fra tutti, la morte di Patroclo e quindi l’ira di Achille che uccide Ettore, il coraggio di quest’ultimo, l’amore paterno di Priamo che recupera il corpo scempiato dal trascinamento dei cavalli del Pelide, sono densi di un pathos che cresce con l’aumentare del ritmo delle parole: diventa incalzante quando incalza la battaglia, strette tra i denti quando Polifemo racconta la sua disperazione di uomo accecato da “Nessuno”.

Del resto, attorno all’utilizzo della parola ruota la drammaturgia di Vincenzo Pirrotta : ne fa nuovo uso fino quasi ad abolire qualsiasi tipo di netta distinzione fra tradizione e sperimentazione, andando ben oltre con un modo di narrare che racchiude in se tutta l’enfasi dei cantastorie di un tempo.

387065_4604893649383_1542894768_nCoinvolgente sin dalle prime battute, lo spettacolo non manca di regalare anche momenti di comicità. Stravolgendo la prospettiva, la storia di Enea e Didone viene raccontata da Giufà, arruolatosi tra gli uomini dell’eroe troiano per costruire la città eterna.

Il narratore, stavolta, in lingua dialettale, presenta al pubblico un Enea per nulla eroico, anzi, piuttosto “distratto” dalla bellezza della regina Didone. Divenuto strumento degli dei, che sempre guidano le vicende umane, Giufà incita alla partenza ed alla missione da compiere, ma finisce col rimanere solo sulla costa a vedere le navi partire.

522132_4604892409352_1224694144_n422314_4604893489379_967256662_nNon è il solo: la regina abbandonata, disperata per l’abbandono di Enea, si uccide. Enea lascia per la seconda volta un fuoco alle sue spalle, mentre se ne va per mare: se la prima volta aveva abbandonato Troia che bruciava nel fuoco greco, adesso lascia una donna che per amore e disperazione in un rogo decide di togliersi la vita.

Sebbene muti il narratore, il tema principale della vicenda mitologica resta comunque ben presente: la fuga, anche per paura, di Enea uomo, guerriero,figlio e padre, stanco delle brutalità della guerra; la fuga anche dall’amore per seguire il destino assegnatoli dagli dei.

523351_4604892809362_1174488002_nUno spettacolo ben strutturato e coinvolgente che, nonostante la lontananza dalla tragedia classica, con l’utilizzo della lingua dialettale e l’introduzione di figure estranee, rimane fedele al mito ed, al contempo, lega in maniera armoniosa la ricerca artistica e la fruizione popolare.

sara_marino_merlo_a_broloSara Marino Merlo

 

 

QUESTA SERA AL TEATRO GRECO DI TINDARI,  25 AGOSTO, LA BALLATA DELLE BALATE, SEMPRE CON PIRROTTA.. info: http://www.facebook.com/TindariFestival

25 Agosto 2012

Autore:

admin


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