Da anni, precisamente venti, la comunità torrenovese aspettava di poter riabbracciare la chiesa di Serro Coniglio, e domenica scorsa fortissima è stata l’emozione al momento della riapertura del luogo sacro.
Dopo importanti lavori di restauro, la chiesa di Santa Maria della Grazia, sita in contrada Serro Coniglio, è finalmente tornata a risplendere e a dare “luce” alla contrada. In tantissimi hanno partecipato all’inaugurazione e alla benedizione della Chiesa da parte di Padre Maurizio Provenzale avvenuta alla presenza del sindaco Salvatore Castrovinci, del presidente del consiglio comunale Massimiliano Corpina e dell’amministrazione comunale. Dopo diversi anni dalla chiusura, dietro la spinta dell’allora vice sindaco Ennio Esposito ed il favorevole appoggio dell’amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Salvatore Castrovinci, è partito un progetto per una nuova che, tra vicende alterne e l’ausilio dell’ingegnere Marcello Lo Monaco e l’artista Alessandro Maio, si concluderà nel migliore dei modi sabato 13 con la Santa Messa celebrata dal parroco Maurizio Provenzale, che da anni rappresenta la guida spirituale della comunità diTorrenova. Dopo un meticoloso lavoro di verifica degli intonaci e ripristino della pellicola pittorica, la Chiesa è tornata al suo splendore, dialogando ancora con la piazza e restituendo a chi la guarda una prospettiva ricca e minuziosa di un apparato architettonico particolarmente suggestivo.
Il recupero dell’edificio rappresenta un momento importante per la comunità torrenovese perché simboleggia una rinascita e, al contempo, segna una linea di continuità con il passato che affonda nelle radici di ogni singolo abitante di Torrenova cresciuto nel dolce ricordo della Chiesetta del Serro. “E’ un giorno di grande gioia e di intensa emozione per tutti noi che ci siamo raccolti in questa chiesa. – ha dichiarato il sindaco di Torrenova Castrocinci – Ringrazio veramente di cuore tutti coloro che hanno consentito la realizzazione di questo sogno e chi, in silenzio e con grande pazienza, ha saputo attendere la riapertura di questo luogo di fede che continua a tenerci uniti. La comunita’, da oggi, si pregia di una grande opera dal valore artistico e storico – culturale: un passato che ritorna e proietta al futuro”.