TRUFFA & AMORE A BROLO – Il “Terzo” si tira fuori
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TRUFFA & AMORE A BROLO – Il “Terzo” si tira fuori

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Si sente addossate responsabilità che, al di là della verità processuale non sente di avere…

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Chiede rettifiche e puntualizzazioni, ma sopratutto ci tiene a fare il distinguo tra ruoli, fatti e responsabilità.
Così Calogerò Crinò ora , dopo che sulla stampa è venuta fuori la storia nata su facebook, tra amore, terreni e soldi, che ha portata alla condanna per truffa di tre persone, una coppia e appunto, il “terzo” – Calogero Crinò – che secondo il giudice, in combutta tra loro, hanno messo in piedi una truffa ai danni di una poco più che sessantenne, romagnola.
Una storia che rotea su una relazione sentimentale nata in chat, e poi tra promesse e compromessi, giunta fino all’acquisto di un terreno pagato 115,000 euro ma realmente costato solo 50 mila euro.
Calogero Crinò tramite il suo legale  chiarisce con una nota inviata anche alla Gazzetta del Sud, che come dice – non è finalizzata a commentare inopportunamente, quanto inusitatamente, gli esiti del procedimento penale – che lo ha visto condannato, in primo grado per il reato di truffa in concorso-, e sul quale ha già prodotto ricorso ricorrendo in appello, ma solo alcuni passaggi sulle note che lo riguardano.
E precisamente:
 – che non risulta da nessuno degli atti processuali che abbia mai avuto contatti mediante social network con la presunta persona offesa;
– non risulta che lo stesso abbia mai intrattenuto alcuna relazione sentimentale con la medesima;
– non è emerso nel dibattimento che lo stesso abbia mai fatto promesse di “amore eterno” alla persona offesa;
– nè, tanto meno che abbia mai costituito la società che doveva realizzare non la villa sostenuta ma un complesso turistico. Una circostanza evidente guardando semplicemente l’atto costitutivo della stessa società dove  è estraneo.
Nella nota, oggi tra l’altro pubblicata sul quotidiano messinese, Calogero Crinò si esclude da condotte, di cui nemmeno, per l’assurdo, la parte offesa di questo procedimento ha inteso fare cenno a suo carico, fermo restando – evidenzia il suo legale, l’avvocato Decimo Lo Presti – “il dovuto rispetto per le sentenze emesse in nome del popolo italiano  e data per assodata la circostanza che nessuna dei fatti, addebitati al Crinò, sono mai stati acclarati nel presente procedimento”.
Crinò confida che il suo ruolo, solo un rapporto d’amicizia con l’uomo che aveva instaurato quella relazione, nelle successive fasi del procedimento venga ben evidenziato, escludendosi comunque ogni condotta criminosa, men che mai finalizzata alla truffa.
articolo di riferimento
24 Gennaio 2017

Autore:

redazione


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