Il 23 agosto il romanzo verrà presentato a Brolo.
di Ornella Fanzone
Questo il titolo originale del secondo romanzo di Antonio Ravi Monica. L’irriverente storia, che si snoda tutta nell’arco di una settimana, di Cippo, stravagante infermiere di un ospedale di provincia.
Oltre a dedicarsi con disinvolto disimpegno al suo lavoro, Cippo arricchisce la sua vita di passatempi popolati di scherzi e facezie, e di espedienti d’ogni genere, per aiutarsi a sconfiggere quell’anonimato che invece lo inghiotte. Ama canticchiare continuamente ritornelli e strofe di canzoni, incurante delle altrui esigenze, sicuro di essere il più furbo e infischiandosene di risultare insopportabile. Anzi, sembra che con un’impertinenza costante, coltivi proprio la vocazione di accostarsi a tutta l’umanità di personaggi che lo circondano, col gusto di tormentarli e di prendersi gioco costantemente di loro. Un’inclinazione speciale al ruolo di rompiscatole. Conforme all’andazzo e omologato nel sistema, simpaticamente si destreggia facendo uso dei mezzi più diffusi in un’epoca che del guasto e del corrotto fa disinvoltamente una pratica quotidiana. Ecco che Cippo, ad esempio, illudendosi di poterne godere i privilegi, assume comportamenti servili nei confronti del potere, venendone puntualmente e fatalmente snobbato.
Un romanzo trasgressivo. In un’epoca infarcita di buonismo e di tendenza letteraria opportunisticamente lacrimevole, un umorismo così scanzonato, infrange senza dubbio ogni regola, dando vita a situazioni surreali e ad un personaggio estremamente esilarante, che comunque si è disposti a guardare di buon occhio, poiché si colloca al di là del bene e del male. Cippo ha un’identità incerta, suscettibile di crollare alla prima folata di vento, incarna le grottesche paure dell’uomo che dietro l’aggressività irriguardosa, perfino arrogante, nasconde mille fragilità e mille paure. E perché no, anche un animo bambino ed alla fine, paradossalmente, poetico. Romanzo che degnamente può posizionarsi nell’area appartenente al repertorio “burlesque” e nonsense all’italiana abilmente sperimentato dal grande Ettore Petrolini. Per la sottile ironia di cui tutto il romanzo e pervaso, è accostabile a quel raffinato ed ironico moralista, acre e tragico al tempo stesso, che fu il giornalista e scrittore Ennio Flaiano che amava scrivere ispirandosi ad un’originale vena satirica e ad un vivo senso del grottesco, attraverso cui stigmatizzava gli aspetti paradossali della realtà contemporanea.
Una scrittura, quella di Ravi Monica , moderna, con una intelligente tendenza alla sperimentazione tematica. Un linguaggio asciutto, veloce, diretto e che si avvale di fraseggi e modi di dire mutuati dal linguaggio comune. Metafore puntuali, anche ardite, mai casuali, nessuna improvvisazione, ma una sapiente gestione, maliziosissima ed esperta del lessico e dei suoi mille ghirigori. Un flusso narrativo ricco di tonalità espressive trasgressive e chiaroscuri linguistici fortemente innovativi. Una inarrestabile sequela di gag, di episodi bislacchi governati con uno stile impregnato di simpatica goliardia, travolgono il lettore con una comicità davvero inarrestabile. Nel frattempo sotto la paglia di parole, personaggi familiari, coniugali, medici e pazienti Ravi Monica cova il suo giallo, strisciante e sinuoso e ce lo presenta improvviso e inaspettato.
Splendida sperimentazione tematica, dunque, col suo epilogo degno dei più raffinati scrittori noir d’oltr’alpe , non privo però di una più tradizionale, seppure timidamente occhieggiante, morale. Per beffa del destino, infatti, chi con leggerezza pratica il male …. dello stesso male finisce inesorabilmente vittima.
Il romanzo verrà presentato a Brolo,domenica 23 agosto, nell’ambito degli appuntamenti dedicati agli incontri letterari, alle 21,30, nella piazzetta centrale del lungomare. Sarà presente l’autore.
Ornella Fanzone