Così scrive su facebook, e ne rubiamo l’intuizione pregnante di realistico amore per i luoghi, per il teatro, per la storia, Veruska Martines*, mentre assiste all’evento che “racconta” a Tindari di Tindari. Le foto che regalano i momenti dello “spettacolo” sono di Gabriele Scaffidi Militone.
Un grazie va a tutto il pubblico, numeroso, appassionato, attento che ha sfidato la pioggia e il vento di Tindari pur di farsi attraversare, senza paura, dai brividi della suggestione di un viaggio nel tempo – scrive Anna Ricciardi, anima dell’evento che ha fortemente voluto e poi condiviso con la “gente” di questo splendido Tyndaris Augustea.
E un grazie va a chi ha lavorato, recitato, contribuito a costruire un evento che ha già un grande futuro.
Lo spettacolo
21 agosto ore 20.30 e 22.30
TYNDARIS AUGUSTEA UN VIAGGIO NEL TEMPO.
DALLA PIAZZA INCASTONATA DAL SANTUARIO, OVE SORGEVA UN TEMPIO DEDICATO A CERERE , DALLA LINGUA DI SABBIA PIù INCANTATA DELLA TERRA…
Federica Cadili, Santi C. Pavone, Cristina Acacia conducono gli spettatori nella storia più affascinante della sicilia antica…
Per l’occasione l’etnomusicologo Sergio Bonanzinga ha spiegato la leggenda di Donna Villa, la maga che incanta con la voce, interpretata magistralmente da Cinzia Maccagnano, Antonio Silvia, e dalla voce stupenda di Miriam Palma.
…PER LA PRIMA VOLTA NELL’AGORA’ DI TYNDARIS ritorna dopo 2000 anni .. Lui.
Il più grande oratore di Roma… Marco Tullio Cicerone…interpretato da Elio Crifò
Superate le insulae, ecco le atmosfere del teatro più puro della Magna Grecia… con una commedia greca esilarante La Donna di Samo.
Splendide le riproduzioni delle maschere antiche ritrovate a Lipari e a Tindari.
Questo spettacolo ha visto in scena Alessandro Scaretti Cinzia Maccagnano e Rocco Mortelliti per la regia Rocco Mortelliti.
E comunque bisognerebbe chiedere scusa a queste antiche e storiche vestige che sono state mortificare da miopie culturali e arroganze intellettuali mascherate da vago senso pratico e ligio asservimento a ordinanze e circolari,e che ne hanno snaturato il senso dei luoghi.
La fotogallery