In maniera semplice, essenziale, il volto di Paolo Gullà si staglia su uno sfondo altrettanto discreto, senza fronzoli, con l’espressione che tanti ricordano, con quei tratti che lo rendevano, e lo rendono ancora nella memoria, inconfondibile.
Un murale per ricordare Paolo, che ad inizio estate perse la vita dopo un tragico incidente stradale.
È questa l’idea del giovane Domenico Virecci che, con la collaborazione di Federica Natoli, ragazzi come lui, in memoria dell’amico scomparso, ha ultimato oggi la realizzazione sulla strada che porta al mare di un murale che lo ricordi, offrendo a Brolo ed alla sua comunità, ancora una volta, un importante tributo, sociale ed artistico.
Il gesto, sobrio, ma pieno di amore, rende Paolo parte integrante della storia del paese, allocandolo idealmente in continuità con i murales già presenti sullo stesso muro, realizzati alcuni anni fa dallo stesso artista, icona, insieme ad essi, di un paese che lo ha saputo amare e soffrire.
L’omaggio di Domenico e Federica nasce e prende forma in un contesto privo di cappelli associazionistici o politici, di eccessiva pubblicità e spettacolarizzazione, da semplici cittadini ed artisti.
A più di due mesi dall’incidente e dalla morte di Paolo, fuori dunque dal periodo più “caldo” che ha reso Paolo protagonista di eventi, commemorazioni ed ospite obbligato e doloroso di dibattiti pubblici quanto di discussioni private, questa manifestazione d’affetto risulta inequivocabilmente sentita e sincera.
Libera, dunque, dai possibili dubbi che nei mesi di giugno e luglio hanno potuto attanagliare tutt’altro genere di manifestazioni, ben più appariscenti e drammaticamente clamorose, e che, con grande rammarico di molti membri della comunità, hanno legittimamente fatto pensare che qualcuno abbia voluto vedere nel tragico evento di cronaca nera una tigre da cavalcare.
Rimane dunque un’immagine pulita e rispettosa, forse uno dei tributi che gli amici veri potranno apprezzare di più, “indelebile” come il ricordo di Paolo nella nostra memoria.
“Come te…non c’è nessuno. Tu sei unico al mondo.”
È così che voglio ricordarti.
Luca Scaffidi Militone