UNIME – “Linee programmatiche coerenti con il ddl governativo di riforma della governance”
Cronaca Provinciale

UNIME – “Linee programmatiche coerenti con il ddl governativo di riforma della governance”

Senato Accademico: il documento presentato dal rettore e approvato dal senato  all’unanimita’
L’Ateneo di Messina ha da tempo sviluppato, con il coinvolgimento pieno dei suoi organi di governo, un dibattito interno capace di produrre, anche attraverso il Manifesto dell’autoriforma approvato il  3 novembre 2008, linee programmatiche che si rivelano ancor più attuali nella loro coerenza con il disegno governativo di riforma, ancorché quest’ultimo non fosse, a quella data, ancora noto.

unimeAppare opportuno il richiamo alla architettura complessiva del disegno di Legge predisposto dal Governo, nel momento in cui gruppi di lavoro di Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione si apprestano a svolgere un’attività istruttoria su molti temi centrali del nostro sistema universitario.
L’Ateneo di Messina è stato capace di anticipare, anche nelle intenzioni programmatiche, molte delle linee, oggi enfatizzate da più parti come innovative. E’ arrivato il momento di perfezionare questo processo prima dell’approvazione della Legge, lasciando a un tempo  successivo le definitive modifiche statutarie.
E’ superfluo ricordare i passi già compiuti, dalla limitazione dei mandati del rettore, dei presidi e di tutte le cariche elettive al tentativo di ridurre il numero dei dipartimenti.
Ora si tratta di assumere alcuni provvedimenti essenziali per lo sviluppo della nostra Università.
Codice etico. Si è concluso, dopo oltre un anno di confronto interno, l’iter di questo documento che condivide, con non molte altre università, alcuni principi etici e le modalità idonee a garantirne il rispetto.
Sistemi e procedure di controllo interno. Il Nucleo di Valutazione e il Collegio dei Revisori dei Conti ci sollecitano a  sviluppare più efficaci misure di controllo interno. L’adozione del Codice Etico e le azioni della Commissione Pari Opportunità, già sperimentate con successo, vanno nella direzione giusta.
E’ necessario sviluppare metodologie sempre più obiettive per valorizzare produzione scientifica e qualità didattica.
E’ fondamentale, altresì, attivare un organismo che, in modo assolutamente imparziale e indipendente, valuti l’assolvimento corretto dei compiti istituzionali da parte del personale docente e del personale tecnico amministrativo, esercitando una irrinunciabile azione di controllo interno da sottoporre sempre alla attenzione di Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione.
Dipartimenti. Il Dipartimento sarà l’architrave del nuovo Ateneo. Non potrà essere costituito da meno di 40 professori e ricercatori a tempo indeterminato e dovrà aggregare, ovviamente, settori affini, dopo una  consultazione auspicabilmente rapida con il Collegio dei Direttori e con gli Organi di Governo.
L’Università di Messina non potrà avere orientativamente più di trenta Dipartimenti; i Direttori non sono chiamati a rivestire cariche onorifiche ma veri e propri ruoli gestionali e potranno essere eletti tra coloro il cui curriculum riveli pregresse esperienze di governo di strutture e di Progetti e produzione scientifica adeguata. E’ giusto che la Comunità sia governata da chi ha dato un contributo significativo alla ricerca.
Tale cambiamento produrrà anche effetti di razionalizzazione sulle risorse umane e consentirà di avere segretari amministrativi con professionalità sempre più elevate.
Capacità di occupazione professionale dei laureati. Questo è un parametro di valutazione che acquista sempre maggiore peso. Pur tenendo conto del contesto socio-economico del nostro territorio, per il quale gli Atenei meridionali hanno chiesto al Ministro di considerare indicatori specifici, l’Università di Messina è chiamata a curare questo prodotto finale della sua attività. Sarà presto unificata la delega per Almalaurea e job placement e sarà ricostituito un ufficio con il compito di promuovere e monitorare adeguate iniziative  in questo settore.
Consulta di Ateneo. Appare improcrastinabile la istituzione di questo organismo che sarà snello nella composizione ma non potrà prescindere dalla presenza dei rappresentanti degli Enti Locali e territoriali, del mondo della produzione e del lavoro, degli Ordini Professionali, oltre esponenti accademici, per un massimo di 12-14 componenti.
Garante dei diritti e dei doveri degli studenti. E’ prossimo il momento decisionale che istituirà il garante o una commissione di garanzia con la specificazione dei compiti e la emanazione del relativo regolamento.
Docenti scientificamente attivi. E’ maturo il tempo per sancire, anche nello Statuto, l’identificazione di queste figure accademiche attraverso la determinazione di una soglia minima di produzione scientifica.
A tali docenti sono riservate le cariche elettive, la possibilità di richiedere finanziamenti e cofinanziamenti per la ricerca e di avanzare proposte per il reclutamento di ricercatori.
Incentivazione didattica e scientifica. Con il prossimo assestamento di bilancio saranno allocate risorse finanziarie per l’incentivazione dei docenti capaci di produrre, con un impegno aggiuntivo, risultati didattici e scientifici valutabili in modo obiettivo, anche ai sensi della Legge 370/99.
Non è solo una premialità del merito ma ancor più è un riconoscimento del tentativo straordinario di contribuire alla crescita e allo sviluppo dell’Ateneo. E’ appena il caso di ricordare che il miglioramento degli indicatori può portare alle casse dell’Ateneo risorse aggiuntive.

12 Maggio 2009

Autore:

admin


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