VERGOGNE – A 50 anni dal terremoto, nel Belìce c’è tanto ancora da fare
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VERGOGNE – A 50 anni dal terremoto, nel Belìce c’è tanto ancora da fare

Sono passati cinquant’anni ma paesi fantasma sono sempre lì. Passato il clamore delle commemorazioni, con Mattarella – il Presidente – in testa, … tutto si fermerà ancora. Le foto di quel tragico evento – tratte da google – per non dimenticare mentre abbiao una certezza in più si dice Belìce e non Bèlice.

La fotogallery di quella tragedia. Le ferite del Belice sono state sotto gli occhi di tutti e primo fra tutti di quei fotografi che ne documentaro i morti e le rovine, i soccorsi e la disperazione di una popolazione spesso abbandonata.

Paesi fantasma spopolati dalla miseria e dal terremoto. Morte e dolore a far da contr’altare alle visite di presidenti e deputati alle parole vuote di una Politica sorda che promettendo interventi e sviluppo rimase sempre latitante e imbelle.

Da ricordare solo la voce di Danilo Dolci e della sua radio libera a rammentare quei lutti.

Ancora restano quei paesi fantasma a ricordare che lì vivevano uomini e una ricostruzione mai avviata.

Ma ora si sa che si dice  Belìce e non Bèlice.

   

  

 

15 Gennaio 2018

Autore:

redazione


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