Questa sera, sempre al “Convento”, appuntamento con il Festival “Notturno D’autore”.Il giornalista Stefano Tura che dialogherà con Massimo Scaffidi Militone. Mentre giovedì 29 luglio Costantino D’Orazio presenta “Vite di artiste eccellenti”. Dialogherà con l’autore Andrea Italiano.
Stefano Tura ha iniziato la sua carriera al quotidiano Il Resto del Carlino occupandosi di cronaca nera.
Nel 1989 è stato assunto in Rai. Fino al 1997 ha lavorato alla sede Rai dell’Emilia-Romagna. In quegli anni ha seguito, tra le altre cose, il processo per la strage del 2 agosto 1980 e tutta la vicenda della Banda della Uno bianca.
Trasferitosi a Roma nel 1998 al Tg1, ha continuato ad occuparsi di cronaca, firmando inchieste importanti come il sequestro Soffiantini (1998), gli omicidi di mafia e camorra, le vicende dei serial killer Gianfranco Stevanin (1998) e Donato Bilancia (1999), il mistero della famiglia Carretta (1999), l’alluvione di Sarno e Quindici del 1998.
Passato alla redazione esteri, è stato inviato di guerra nei conflitti del Kosovo (1999), Afghanistan (2001), Iraq (2003),Sudan (2004) e ha seguito eventi internazionali come il processo di Abdullah Öcalan in Turchia (1999), il terrorismo internazionale nei paesi balcanici e medio-orientali (2000-2001), il traffico di organi in Brasile e paesi dell’est europeo (2001), le adozioni illegali in Romania e nell’ex Unione Sovietica, i ribelli islamici di Abu Sayyaf nelle isole Filippine (2002), la tratta dei minori in Kosovo (2002), lo sfruttamento della prostituzione nei paesi europei (2003), gli attentati di al-Qāʿida in Turchia (2003) e Spagna (2004), le indagini su Al Zarqawi (2004), l’allerta-terrorismo alle Olimpiadi di Atene (2004), le elezioni spagnole e americane (2004), la crisi umanitaria nel Darfur (2005), la rivolta di Addis Abeba (2005).
Nel gennaio del 2006 è stato nominato corrispondente da Londra, città dove vive tuttora, alternandosi a Marco Varvello nei reportage dalla capitale britannica.
Vive a Londra, ed è corrispondente della Rai per il Regno Unito, dal 2006.
Come autore di gialli e noir, ha scritto Il killer delle ballerine, Non spegnere la luce, Arriveranno i fiori del sangue, finalista nei premi Fedeli e Scerbanenco, e Tu sei il prossimo, con il quale ha vinto i premi Romiti e Serantini e si è classificato al terzo posto nel concorso letterario Azzeccagarbugli.
Il killer delle Ballerine
Il primo romanzo di Stefano Tura e il sequel inedito in un unico thriller.
Il killer delle ballerine: Rimini, anni ’90. Fabrizio Dentice è un pericoloso psicopatico, condannato e rinchiuso in un manicomio per l’omicidio di cinque cubiste. Ma il verdetto non convince Luca Rambaldi, giovane giornalista di provincia e fidanzato di una delle ragazze orrendamente assassinate. Tanto più che i brutali delitti riprendono.
E così Luca, aiutato da Carmen, un’intraprendente e coraggiosa ragazza, e da Samantha, transgender che sembra conoscere tutti i segreti della vita dei locali notturni della riviera, mette in atto una personale indagine per dare un volto allo spietato serial-killer.
Fino a scoprire una perversa e sconvolgente verità.
L’ultimo ballo: Rimini, 20 anni dopo. La riviera romagnola ha cambiato completamente volto, molte delle discoteche hanno chiuso, alcune sono state addirittura abbattute.
È un mondo dominato dalla “rete”, dagli smartphone, dai social network, un mondo in cui il livello di discriminazione e violenza è aumentato esponenzialmente.
E quando due terribili delitti sconvolgono la notte riminese, riaffiorano paure mai superate e incubi che sembravano appartenere al passato.
I sopravvissuti alla vicenda di 20 anni prima si rendono subito conto dell’agghiacciante realtà: il killer delle ballerine è tornato.
Stefano Tura si muove tra presente e passato sfumando i confini e reinterpreta in chiave contemporanea uno dei disegni criminosi più efferati della storia, portando Jack lo Squartatore alla Londra di oggi e rendendolo ancora più crudele e affamato.
Derrick Brainblee è un ottimo poliziotto, accurato, affidabile, ha un fiuto che molti nel dipartimento gli invidiano. Negli ultimi tempi, però, i blackout che lo perseguitano da quando aveva venticinque anni stanno diventando sempre più frequenti e dolorosi, facendogli temere una sospensione dal lavoro, la sua unica ragione di vita. Un giorno, riprendendo coscienza dall’onda nera che lo ha avvolto, vede sul suo profilo Instagram un’immagine scioccante: una donna barbaramente uccisa, la gola squarciata, accompagnata dall’hashtag # jib .
Pochi istanti dopo la foto è scomparsa, ma per Brainblee quello è solo il primo tassello di una strada lastricata di terrore. Anche perché a ogni risveglio nella sua mente sono impresse immagini raccapriccianti e il suo corpo porta i segni dello scontro. Ma di ciò che abbia fatto in quei momenti non gli resta alcun ricordo.
Le indagini di Derrick si intrecciano alle vite di una moltitudine di personaggi, da una detective apparentemente infallibile a una giovane studentessa appassionata di delitti dell’epoca vittoriana, da un giovane sadico appartenente alla più alta nobiltà a un esperto di criminologia.
Sono tutti attori di uno spettacolo che cela una realtà terribile: c’è un killer tra le strade di Londra che vuole mostrare ogni sua mossa.
Perché non c’è gusto nell’uccidere, se non c’è un pubblico a guardare.