Percorso netto per coach Cesare Pellegrino che nella passata stagione agonistica, ha guidato la Pubbliemme di Pizzo Calabro aggiudicandosi con due giornate d’anticipo la promozione diretta in B1. Nel suo personale palmares, il coach reggino ha aggiunto l’ennesima stella al merito, guardando infatti solo all’ultimo triennio sportivo trascorso cavallo dello Stretto, (B2/B1 m/f), si registrano per lui tre campionati e due promozioni, numeri che, indiscutibilmente, valgono anche per il primato nella speciale graduatoria degli allenatori calabresi più vincenti.
A poche ore dalla riconferma ufficiale sulla panchina napitina e con un roster work in progress, abbiamo provato a ripercorrere insieme al coach, le tappe salienti, talvolta personalissime, di un anno di lavoro solo apparentemente facile.
Il 4 settembre 2010 titolavo: “La nuova avventura di Cesare Pellegrino”. Ad un campionato di distanza, era giusto definirla ‘avventura’?”
Si.. è stata un’avventura! – un percorso ambizioso per obiettivi societari, B1 senza playoff – Partire col favore del pronostico non è stato facile, le aspettative societarie hanno certamente aumentato il coefficiente di difficoltà, la B2 di quest’anno poi era veramente qualificata, 5 formazioni ben attrezzare che hanno prodotto un sostanziale equilibrio al vertice della classifica fino alle ultime giornate – Roster nuovo di zecca da mettere a sistema sia sotto il profilo tecnico-tattico che motivazionale – Anche un gruppo d’atleti nuovo, in pochi mesi di lavoro è difficile creare un gioco armonico di squadra, piccoli meccanismi da allenare, consolidare, al fine di recepire e porre in essere le pretese della panchina, poi c’è sempre l’imponderabile, gli infortuni, i periodi di calo tecnico e mentale, insomma non è stato facile – Qualcuno ha valutato la Pubbliemme come ‘lo squadrone’, condivi? – No, eravamo certamente una formazione di prima fascia che poi, quando ha trovato i giusti spunti tecnici e motivazionali, si è messa a giocare come uno squadrone – Infine una nuova società che per la prima volta si affacciava nel mondo del professionismo – venivano da due successi consecutivi, due campionati vinti con nettezza, erano pieni d’entusiasmo, diciamo che le difficoltà maggiori sono state nel far recepire all’ambiente le diverse esigenze di un campionato nazionale, che però man mano si sono risolte, la gestione dei giocatori in simili categorie deve differire sia in termini professionali, che di riservatezza, ma soprattutto in ciò che attiene la gestione del gruppo.
Per nulla facile! Cronistoria del campionato Pubbliemme
Coppa Italia, si poteva vincere? – Sicuramente potevamo ambire alla final four – Girone d’andata? – Primi in classifica, cammino difficoltoso per via del calendario che prevedeva tutte le partite di cartello fuori casa, ma il percorso netto tra le mura amiche ci ha regalato il primato in classifica. L’esperienza insegna che quando il campionato è equilibrato per valori tecnici, è necessario fare percorso netto in casa, mentre fuori, bisogna far punti contro le formazioni di prima fascia e bottino intero con squadre di seconda fascia – La crisi di metà percorso – personalmente sono rammaricato per la sconfitta a Tremestieri, di contro gli avversari hanno giocato benissimo. Dobbiamo però, proprio a quei punti persi in Sicilia la svolta del nostro campionato, un totale cambiamento con ben 9 partite consecutive vinte, 27 punti realizzati – aggiungo, promozione diretta in B1 con una giornata d’anticipo a 4 punti di distacco dalla seconda. Perché prima di Tremestieri non si vinceva fuori casa, non si riusciva a rubare punti alle grandi? – Problemi di mentalità, anche emotivi, che davanti alle grandi non ci consentivano di chiudere i set in vantaggio – La crisi di Cesare – Più che crisi è stata una presa di coscienza, oltre all’aspetto tecnico, fisico, bisognava allenare la mente, entrare nella testa dei giocatori e comprenderne le difficoltà, ho lavorato in questo senso, ho provato a capire cosa serviva al singolo per esprimersi al giusto livello, questo magari punzecchiando alcuni, talvolta anche con crudezza, rassicurando altri, insomma poi è andata bene. Aggiungo che è giovata la totale disponibilità del presidente Donato e del ds Caruso, che mi hanno consentito di gestire la fase di crisi.
12 Marzo 2011, tua dichiarazione al Quotidiano di Calabria: “Pizzo vincerà il campionato, Paola e Nicodemo faranno i playoff”
Eravamo in fase di svolta, serviva motivare il gruppo, ma non è stata una dichiarazione arrogante, né superficiale, il calendario suggeriva esattamente quanto da me dichiarato, i dati, studiati attentamente a tavolino, mostravano quel tipo di soluzione finale, ovviamente anche il gioco della mia squadra suggeriva quel finale – eri il solo a crederci? – no, c’erano i miei ragazzi a pensarla come me.
B1. Il traguardo di Cesare Pellegrino
E’ stata una grande soddisfazione. Oggi posso dire con soddisfazione che, presa coscienza di quanto stava accadendo, sono andato dritto a meta senza curarmi delle pressioni ambientali. Mi hanno sostenuto determinazione, esperienza ed intuito, ripagandomi poi della fatica per tanto lavoro.. non era per niente facile vincere – Chi c’era con te al traguardo? – i miei ragazzi, colgo l’occasione per dedicare loro un pensiero affettuoso, la più grande emozione è stata il loro abbraccio all’ingresso in campo nell’ultima gara.. nel corso dei questi mesi ci sono stati anche momenti di forte frizione, nervosismi, è capitato di non capirci, l’esperienza maturata sia da giocatore che da allenatore mi ha insegnato che capita spessissimo, ma proprio da quei momenti difficili, da quegli scontri spesso a muso duro, è rinato il nostro piacere di giocare e bene, è venuta fuori la voglia di vincere, è maturata la promozione in B1.. l’abbraccio dei miei ragazzi è valso più della promozione stessa – Cosa hai lasciato, a cosa hai rinunciato lungo la strada? – Certamente ho dovuto adattarmi, talvolta ho anche fatto finta di non vedere, né sentire. Ho rinunciato ad intervenire drasticamente in alcune situazioni che lo meritavano perché era opportuno far crescere tutti, anche questo è dentro quel bagaglio d’esperienza di cui ti parlavo prima.. è capitato, non è detto però che lo rifaccia… come vedi cresco anch’io. – In termini personali, cosa ti resta di quest’anno di lavoro? – Nella vita non puoi mai dare niente per scontato, le cose, perfino le emozioni, bisogna conquistarsele. Lungo il mio cammino personale e professionale, tanti anni di lavoro da giocatore prima, allenatore poi, ho incontrato molta gente, bella e brutta, qualcuno mi ha apprezzato, altri no, ci sta, ma in qualunque posto io sia stato, sono sempre rimasto me stesso, anche a Pizzo – che legherà indelebilmente il tuo cognome ad una storica promozione.
Gli addetti ai lavori hanno rilevato che la tua squadra riusciva ad esprimere il gioco più bello del campionato
Forse perché esprimeva un gioco moderno, efficace e spettacolare al contempo. Potevo disporre di più tipi di gioco studiati durante l’anno, svariate proposte d’attacco utili a non dare riferimenti al centro avversario. Abbiamo velocizzato il gioco, soprattutto la palla con i centrali, anche dalla seconda linea sia da posto 6 che 1, abbiamo curato con attenzione il muro, nello specifico si è posta attenzione a quelle zone nelle quali eravamo meno bravi, siamo poi stati quasi ossessivi su battuta/ricezione, alla fine questo lavoro ha pagato tantissimo. Insomma, una serie di scelte, anche condizionate dalla struttura di squadra, la mia era alta e pesante, trasformate poi in velocità e potenza, da questo lavoro è venuta fuori una bella pallavolo.
“La Volley Pubbliemme Pizzo riparte da Cesare Pellegrino” le news da Pizzo Calabro di domenica 10 luglio 2011
Con la dirigenza ci siamo accordati per il campionato 2011-2012, adesso stiamo provando ad allestire, anche se in netto ritardo sulla tabella di marcia, una formazione adatta ad un campionato tranquillo – La B1 2011/2012? – Fatti salvi i gironi ancora in fase d’allestimento così come i roster, il girone C è notoriamente il più forte dal punto di vista tecnico, della terza serie – News di mercato danno in allestimento formazioni per la A2, vedi Brolo, ma non solo – Brolo sta costruendo l’ossatura di un buon campionato di A2 più che di B1, Foggia si sta muovendo bene sul mercato, Potenza ha come obiettivo i playoff, capirai che in un contesto così competitivo, sarà piacevole gareggiare e venderemo cara la pelle, ma per quanto ci riguarda, ci godremo la categoria – Fatti salvi budjet societario e possibilità di mercato, il tuo progetto tecnico – non so risponderti in concreto, ho segnalato le mie esigenze al direttore sportivo che si sta muovendo sul mercato, tra un paio di settimane avremo le idee più chiare.
Ti rifaccio la domanda conclusiva dell’intervista di settembre: Cosa sogna, progetta, desidera coach Pellegrino?
Sogno un anno tranquillo!!! Adesso mi preoccupo di studiare, prenderò parte a qualche corso d’aggiornamento, ad agosto parteciperò ad un workshop con la nazionale seniores maschile, posso però dirti che mi piacerebbe lavorare con una squadra molto giovane e qualche senior a supporto.. mi piacerebbe formare, veder crescere, dare il mio personale contributo al talento.
Cosa sogna, progetta, desidera Cesare?
Migliorare.. dipende molto dalle opportunità che ti dai, ma anche da quelle che ti sono concesse dal sistema.. c’è tanta mediocrità in giro e questo non aiuta a crescere