Cala il sipario sulla maggiore realtà di volley del capoluogo calabrese: dopo vani tentativi per trovare le risorse economiche e chiudere dignitosamente la stagione, la società diretta da Dario Poltronieri ha deciso di mettere la parola “Fine” e non presentare la sua squadra nella trasferta in terra lucana contro il Lauria.
Pochissime righe, inviate alla federazione, con le quali il legale rappresentante della società giallorossa ha comunicato il ritiro della squadra dal campionato, sono i titoli di coda di un film dal triste epilogo.
Il ritiro rappresenta, senza dubbio, una sconfitta palese per tutta la città del capoluogo di regione, ma anche per l’intero entourage giallorosso soprattutto, perché, dopo le vicissitudini del recente passato, si auspicava che le premesse potevano essere senz’altro migliori.
Anche il roster di notevole qualità allestito della società giallorossa, con arrivi importanti come quello del centrale Pasquale Lospalluto, del libero Pasquale Ferraro e dei due fratelli Giovanni e Mario Sacco, e le conferme di Marco Nardella e di Giuseppe Citriniti, quest’ultimo ambito da qualche società cosentina durante il mercato estivo, aveva lasciato intendere che le possibilità economiche fossero solide per affrontare, come si è visto nelle prime due giornate, un torneo di vertice.
Invece, nonostante la buona volontà dei giocatori, la società ha deciso di gettare la “spugna” a causa del silenzio assordante di una città che non ha voluto recepire nessun grido di allarme lanciato dalla questa società, da poco più di due mesi.
Diversi sono stati i tentativi andati a vuoto, tante le strade percorse per il bene di uno sport che nel capoluogo non ha mai rivestito un ruolo da protagonista e che, purtroppo non ha mai saputo appassionare una città affamata solo di calcio, per il quale si sono mossi mari e monti, e in misura minore di basket.
Dovrà passare del tempo prima che sui “Tre Colli” si potrà riavere una squadra che porti in alto il vessillo dei colori giallorossi in un campionato nazionale in questa disciplina.
Daniela Critelli