– di Saverio Albanese –
Baku (Azerbaijan)– Chapeau! La Serbia conquista con merito il titolo europeo di volley femminile, vincendo tutte le sei partite disputate, lasciando le briciole alle avversarie (due soli set persi complessivamente, uno dei quali nell’ultima giornata della prima fase contro il Belgio); anche l’Olanda, già superata sconfitta per tre set a zero nel girone eliminatorio della Pool D, ha dovuto alzare bandiera bianca davanti allo strapotere delle serbe, trascinate dalle bordate della fuoriclasse Tijana Boskovic, che ha fatto “pentole e coperchi” in attacco, salite sul gradino più alto del podio dopo l’apoteosi di Belgrado nel 2011, quando alzarono le braccia al cielo di fronte ai propri supporters. La stellina serba, natia di Trebigne, 20 anni compiuti l’otto marzo scorso, semplicemente devastante sia da posto quattro che da posto due, ha messo sul taraflex 29 pesantissimi palloni, con un superlativo 50% di positività in attacco, ed è stata giustamente premiata come migliore giocatrice della rassegna iridata.
Nella squadra guidata da Zoran Terzic, in doppia cifra anche la schiacciatrice ricettrice Brankica Mihajlovic (15 punti, 42% di positività in attacco e 39% di efficacia), affiancata nel ruolo da Tijana Malesevic (8 punti, determinante in ricezione). Molto positiva al centro la prestazione di Stefana Veljkovic (12 punti) in coppia con Jovana Stevanovic (9 punti, quattro dei quali a muro), così come la performance di Bojana Zivkovic in cabina di regia e del libero Jelena Blagojevic.
La Serbia ha trionfato nonostante l’assenza della palleggiatrice titolare (Ana Antonijevic fermata per positività al clembuterolo), l’anno sabbatico dell’altra regista Maja Ognijevic, l’infortunio della la schiacciatrice/ opposta Sanja Malagurski e alcuni problemi fisici di squadra (ad esempio la centrale Milena Rasic non ha mai giocato): semplicemente sono state le più forti…!
L’Olanda perde la seconda finale consecutiva, addirittura la quarta della storia (si sono imposte soltanto nel 1995): due anni orsono, con Giovanni Guidetti in panchina, il loro sogno si è infranto contro la corazzata della Russia.
Le oranjes, hanno pagato la giornata negativa sia dell’opposto Lonneke Sloetjes (9 punti, con un modesto 23% in attacco), che dei martelli Anne Buijs (10 punti, 28%) e Maret Balkestein (6 punti, 23%), e non sono bastate le solidità e la concretezza delle centrali Yvon Belien (13) e Robin De Kruijf (11), e la buona distribuzione di Laura Dijkema in cabina di regia per rendere più incerta ed equilibrata questa finalissima.
Anche il doppio cambio proposto nel corso della contesa dal coach Jamie Morrison con l’inserimento di Femke Stoltenborg- Celeste Plak non ha portato copiosi frutti, mentre forse sarebbe potuto essere più utile ridare una chance anche stellina natia di Amsterdam Nika Daalderop, che compirà 19 anni il prossimo 29 novembre.
Parte meglio l’Olanda nel set di partita che arriva avanti di due lunghezze al primo time out tecnico (8-6), ma Tijana Boskovic inizia a randellare da ogni posizione e dopo il pareggio (dieci pari), piazza il primo allungo capitalizzando gli errori di Sloetjes e Belien (12-15), e poi mette un’ipoteca sul set con un contrattacco (15-19) ed un ace sporco (16-21) di Mihajlovic: un ace della Boskovic mette il sigillo finale al primo set.
Il secondo parziale è molto equilibrato, con le olandesi che nella fase centrale producono il massimo sforzo, portandosi avanti di tre lunghezze (19-16, con un contro break di cinque punti a zero), grazie ad un doppio ace di Celeste Plak e fast di Yvon Belien, ma la solita Boskovic rimette in carreggiata le sue compagne, operando il contro sorpasso sul 22-23 con l’invasione di Plak: un muro di Stevanovic e bolide di Boskovic da il doppio vantaggio alla squadra serba.
Le oranjes dominano il terzo parziale e sembrano riaprire la contesa, ma nel quarto ed ultimo parziale la Serbia dopo un avvio equilibrato (7-8 al primo time -out tecnico), pigia forte sull’acceleratore con un paio di muri imperiosi di Boskovic e Stevanovic (17-11), e la stessa Tijana Boskovic che con un diagonale al fulmicotone, mette la ceralacca sul set e sulla partita.
Il podio regale è stato completato dalla Turchia, mentre le azzurre, surclassate dall’Olanda nei quarti di finale, chiude la rassegna con il quinto posto finale.
Olanda vs Serbia 1-3 (20–25/22–25/25–18/18–25/)
Olanda: Dijkema 2, Sloetjes cap. 9, Belien 13, De Kruijf 11, Balkestein- Grothues 6, Buijs 10, Knip (L1); Stoltenborg, Plak 5, Jasper, Daalderop n.e., Polder n.e., Koolhaas n.e., Schoot (L2) n.e. Allenatore: Morrison Jamie
Serbia: Zivkovic 2, Boskovic cap. 29, Malesevic 8, Mihajlovic 15, Stevanovic 9, Veljkovic 12, Blagojevic (L1); Mirkovic, Popovic, Bjelica n.e., Milenkovic n.e., Busa n.e., Rasic n.e., Pusic (L2) n.e. Allenatore: Zoran Terzic
Arbitri: Mokry Jurai 7 (Slovacchia) e Zulfugarov Eldar 7 (Arerbaijan)
Note– Spettatori: 7000 circa; Olanda: aces 6, errori in battuta 10, muri vincenti 7, punti totali: 56; Serbia: aces 3, errori in battuta 9, muri vincenti 7, punti totali: 75; durata set: 25’, 30’, 25’, 25’. Totale: 105
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