Oggi 16 Novembre alle 6.50 intense colonne di fumo nero si sono levate da più camini della Raffineria di Milazzo (vedi foto allegate) allarmando i residenti nelle immediate vicinanze ed i testimoni, vista l’ora, occasionali del pericoloso incidente o disfunzione che dir si voglia. Il sospetto che tali incidenti siano ormai diventati una “opportuna consuetudine†per eliminare fumi in eccesso in orari inconsueti diventa sempre più una certezza. Sembra che a nulla servano i continui richiami da parte di Cittadini ed Associazioni ad una precisa ed attenta osservanza da parte delle industrie alle leggi nel rispetto della Salute e della vivibilità. Le Amministrazioni locali sono artefici e complici di questi continui attentati alla Salute dei Cittadini, incapaci di assumere responsabilitàe provvedimenti severi e risolutori per evitare sia gli incidenti occasionali sia per consentire l’immediato risanamento del Comprensorio.
Il modello di sviluppo finora basato sulle industrie pesanti non è più compatibile con le esigenze del territorio del Comprensorio del Mela.
Le Amministrazioni locali, provinciali e regionali non sono in grado di assicurare il monitoraggio degli inquinamenti, la protezione dalle sostanze tossiche, nocive e cancerogene e, quindi, assicurare soluzioni alternative alle industrie pesanti che insistono sul territorio, con progetti seri e validi di risanamento. Viene il dubbio che questa profonda incapacitàdi risoluzione dei problemi ambientali sia mantenuta ad arte per favorire gli inquinatori. Lo dimostra anche il fatto che si mettono a tacere le coscienze con feste e festini “sponsorizzate†proprio dalle Industrie pesanti e si nascondono nei cassetti delle locali amministrazioni le mozioni di condanna o di risarcimento nei confronti delle industrie che attentano alla Salute dei Cittadini. E’ stato cancellato l’Ufficio speciale alto rischio ambientale, alcuni Amministratori (Milazzo e S. Filippo) hanno barattato i finanziamenti per l’acquisto di centraline per il monitoraggio degli inquinamenti con appalti per l’acquisto di piante non autoctone, si propongono ulteriori progetti di espansione del carrozzone ASI o addirittura inutili progetti di aeroporti, si assiste a pietosi conflitti di competenza tra Provincia e Regione su chi debba eseguire i controlli ambientali, nessuna sensibilitàper risolvere i problemi di Salute dopo le denunce dell’OMS. Ed i Cittadini continuano a pagare con la vita…
Referente regionale aree industriali a rischio
Dr. Giuseppe Falliti

Cronaca Provinciale