Così ieri sera a Brolo, i giovani, tante persone comuni, i tifosi della Tiger, gli amici della saletta, amministratori, compagni di scuola e di risate si sono ritrovanti e stretti intorno ai genitori di Paolo, ricordando l’anniversario, il primo, dalla sua tragica scomparsa, in una chiesa che ha stentato a contenerli.
“Quello di oggi non è un giorno qualsiasi, – scrive Emanuele, uno degli amici più cari – non lo sarà mai più. Il 13 luglio rimarrà impresso in moltissima gente, sarà un macigno da sopportare per una vita intera.
Con oggi, amico mio, è passato un lungo ed interminabile anno colmo di rimpianti e debolezze, colmo di ricordi e malinconia, un anno colmo di un assenza talmente grande e forte che mai nessuno potrà riempire.
In questo momento, nonostante tu sappia quanto mi piace scriverti, non riesco a trovare le parole giuste per descriverti il mio pensiero. Una cosa però voglio dirtela, una parola che magari ti avrei potuto dire tante di quelle volte negli anni passati, anche per le piccole cose ma che, purtroppo, diamo così tanto per scontato senza soffermarci a pensare l’effetto che possa fare alla persone che abbiamo di fronte.
Grazie amico mio, grazie per tutto ciò che hai fatto per me fino ad oggi e che sono sicuro continuerai a fare per il resto della mia vita.
Grazie per ogni singolo secondo, che sia esso bello (perchè sono sicuro sia opera tua) o brutto (perchè mi aiuti ad uscirne fuori).
Avrei mille cose da dirti, come sempre, …….”