REDDITO DI CITTADINANZA – A Brolo che fare? Lo chiede Gaetano Scaffidi
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REDDITO DI CITTADINANZA – A Brolo che fare? Lo chiede Gaetano Scaffidi

Il consigliere comunale ha presentato un’interrogazione al Sindaco.

Vuol conoscere se l’amministrazione comunale sta provvedendo a porre in essere l’adozione di tutti gli atti necessari ed obbligatori, per legge, al fine di attivare le procedure previste nell’ambito dei Progetti utili alla collettività (PUC), nel contesto del Patto per il Lavoro e del Patto per l’Inclusione Sociale.

La nota:

L’8 gennaio 2020 il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto con il quale viene stabilito che i percettori del reddito di cittadinanza devono svolgere lavori di pubblica utilità nel Comune di residenza per un ammontare di 8 ore settimanali estensibili a 16 ore con il consenso di entrambi le parti.

Tale prescrizione, già presente nel Decreto 4/2019, è ora diventata effettiva. In sostanza il decreto impone ai beneficiari del reddito di cittadinanza di fornire la propria disponibilità per la partecipazione ai Progetti Utili alla Comunità (Puc) pena la perdita del sussidio.

Lo scopo è quello di coinvolgere in attività possibili i percettori che non hanno una occupazione ed allo stesso tempo fornire un servizio utile alla collettività.

I Comuni sono parte attiva in tutto questo perché sono tenuti a coinvolgere coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza, al netto dei percettori che rientrano nelle categorie esonerate, in queste attività.

Diversi Comuni si sono già attivati. I Puc, la cui titolarità spetta ai Comune, potranno essere svolti in ambito ambientale, sociale, artistico, formativo, culturale e non ultimo a favore della tutela dei beni comuni.

I progetti debbono essere definiti dall’amministrazione comunale che si incaricherà anche di condurre i colloqui con i singoli percettori del reddito per programmarne l’azione tenendo conto dell’età, lo stato di salute, la quota del reddito percepito, del monte ore.

A scopo esemplificativo, ma non esaustivo, di seguito alcuni esempi di applicazioni progettuali: 1) cura dei giardini, piazze e più in generale recupero di aree verdi; 2) coinvolgimenti in servizi offerti dalla biblioteca comunale; 3) riqualificazione degli edifici scolastici; 4) cura delle spiagge; 5) sentinelle di quartiere per la segnalazione di deposito rifiuti ambientali; 6) supporto alle persone che sono a rischio di isolamento.

 

17 Febbraio 2020

Autore:

redazione


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