Dura presa di posizione del sindaco di Patti relativamente alla vicenda dell’ospedale pattese. Anche l’opposizione consiliare in allerta.
Ho già interloquito con il Presidente Musumeci, a cui ho rappresentato che non ci piegheremo per nessuna ragione!
“Ho appreso stamattina della disposizione con cui il punto nascita e l’UTIN dell’Ospedale “Barone Romeo” si Patti sono stati di fatto fortemente ridimensionati! Un punto nascita, il nostro, che con quasi mille parti all’anno è secondo, in provincia, solo al Policlinico Universitario si Messina e che serve, proprio per la presenza di una UTIN molto ben organizzata, un territorio vastissimo, molto più vasto del solo circondario pattese. Tantissimi sono stati i casi di bimbi nati prematuri che, assistiti magistralmente dai medici e dal personale pattese, oggi crescono felici e sani! Non accetteremo un provvedimento ingiusto, illogico e fortemente penalizzante per il nostro territorio! Le soluzioni normative per salvaguardare un insostituibile patrimonio di tutti ci sono e sta alla politica metterle in atto!
Ho già interloquito con il Presidente Musumeci, a cui ho rappresentato che non ci piegheremo per nessuna ragione! Il Presidente mi ha assicurato il massimo impegno Suo e dell’Assessore alla Salute per risolvere la questione. Staremo a vedere, ma gli ho già detto chiaramente che qui, tutti assieme, a Patti e non solo, siamo pronti a fare le barricate in difesa del diritto alla salute delle nostre mamme e dei nostri bimbi!”
Questa la dichiarazione del sindaco di Patti dopo la disposizione dell’Asp di Messina con la quale, a seguito della recente nota del ministero della salute e la visita degli ispettori dell’ottobre dello scorso anno, è stata di fatto azzerata l’unità di terapia intensiva neonatale dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti.
La disposizione dell’Asp ha effetto immediato e a cascata potrebbe determinare ripercussioni negative sull’ostetricia e ginecologia, perché non potrà più trattare casi di gestanti con parti inferiori alle trentaquattro settimane; non solo, ma se questo azzeramento è stato determinato dal fatto che il ”Barone Romeo” è stato classificato a suo tempo come ospedale di base, a questo punto, potrebbero esserci ripercussioni negative anche su altre specializzazioni come l’emodinamica.
L’ azzeramento dell’Utin dell’ospedale di Patti, quando di fatto nessun reparto di questo tipo è operativo nel territorio tra Palermo a Messina, vanifica quella disposizione regionale che riconosceva all’ospedale e al suo comprensorio una posizione baricentrica.
I consiglieri di opposizione Filippo Tripoli, Natalia Cimino, Federico Impalà, Mariella Gregorio Nardo, Giacomo Prinzi e Giovanni Di Santo, insieme ai responsabili di Cittadinanza Attiva, si sono recati in ospedale per comprendere la situazione e decidere quali iniziative adottare per stoppare l’azzeramento dell’Utin.