di Tonino Cafeo
“Strani” adesivi fanno capolino da ieri sera dai muri delle vie di Messina. Sopra c’è scritto grande “toma la calle” e c’è l’invito a ritrovarsi sabato pomeriggio nella piazzetta all’incrocio fra via Lepanto e via San Giacomo, accanto a piazza Duomo, quindi nel cuore della movida messinese.
“Toma la calle” è la parola d’ordine con cui le ragazze e i ragazzi – ma anche molti meno giovani – di Madrid si sono dati appuntamento nelle scorse settimane presso Puerta del Sol per dare vita, attraverso un presidio permanente di massa, ad un vasto movimento di resistenza all’esclusione sociale e civile di intere generazioni provocata dalle politiche di austerity che le istituzioni finanziarie internazionali concordano con i governi europei – di centro destra come di centrosinistra – per affrontare gli effetti della crisi economica.
I grandi media li hanno subito ribattezzati “Indignados” , alludendo al successo internazionale del libriccino di Stephane Hessel ( Indignatevi!), mentre i giornali italiani preferiscono sottolinearne la distanza dai principali partiti politici, evidentemente interessati a fare un’analogia un po’ forzata col movimento di Beppe Grillo.
Loro, per la verità, sembrano avere le idee un po’ più chiare. Si autodefiniscono “Democrazia real, ya!” e il manifesto politico che hanno diffuso in tutta Europa propone si l’abbattimento dei “privilegi della politica” , ma non si limita a questo. Parla infatti di riduzione dell’orario di lavoro, difesa delle pensioni pubbliche, salario di cittadinanza, esproprio delle case invendute, rilancio della sanità e dell’istruzione pubbliche , persino della tassazione dei grandi patrimoni. Parole d’ordine che non sfigurerebbero nel programma di un partito della sinistra alternativa e che dimostrano una grande maturità politica e una distanza siderale dai luoghi comuni della cultura liberista che sembra ancora essere predominante nella politica e nell’opinione pubblica dei paesi europei.
Sono le forme di questa mobilitazione ad essere assolutamente “generazionali”. E’ nata con il passaparola sui social networks come Facebook o Twitter e, per contagio, si è rapidamente diffusa in tutta la Spagna e nelle principali città europee. Neanche nella città dello stretto si è perso tempo. Non erano ancora giunte le prime notizie da Madrid che già in rete girava un appello che invitava a “riconoscersi” e “recuperare sogni e speranze” facendo però poi ben concreti riferimenti ai movimenti giovanili tunisino ed egiziano , alle lotte del’autunno scorso contro la riforma Gelmini e contro la precarietà, alla mobilitazione della Fiom.
Da qui un ritrovato entusiasmo che, memore forse delle manifestazioni contro il Ponte e delle occupazioni universitarie, in pochi giorni ha portato a costituire un frequentatissimo gruppo su Facebook ( Italian revolution, Messina, democrazia reale ora!) e un appuntamento in piazza che si preannuncia gioioso e creativo ma anche denso di idee e di proposte.
Sabato 28 a partire dalle 16, perciò, studenti, precari di varie estrazioni e generazioni, disoccupati e tutti coloro i quali non hanno rinunciato ai propri sogni si incontreranno nel cuore di Messina e parleranno tra loro e con gli altri con tutte le modalità espressive possibili: dal videobox aperto alla musica alle varie forme d’arte. L’auspicio è che la cosa non si esaurisca nello spazio di una sera ma che contribuisca a far maturare anche in questo territorio una pratica democratica e partecipativa capace di restituire dignità alla politica,con un occhio ai ballottaggi di Napoli e Milano.
fonte il Nuovo Soldo