Sergio Cipolla- presidente del CISS- “Anche la nostra sede a Gaza è stata bombardata”
A GAZA SOTTO LE BOMBE VENTI OPERATORI UMANITARI ITALIANI
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha riferito che nove suoi membri sono stati uccisi dai bombardamenti aerei israeliani. Il CISS di Palermo stila un appello e invita i cittadini europei ad inoltralo nei “Palazzi decisionali”.
Venti operatori umanitari italiani tra i quali anche quelli della Cooperazione Internazionale Sud Sud di Palermo sono sotto i bombardamenti a Gaza.
A lanciare l’allarme il Presidente del CISS Sergio Cipolla che comunica che anche la sede del CISS a Gaza è stata bombardata. Le notizie che trapelano dagli operatori “assediati” sono terrificanti.
A cercare di fare il punto è il capo missione CISS Palestina Jacopo Intini che, mentre scriviamo, si trova nella Striscia di Gaza insieme allo Staff locale.
“È il settimo giorno di guerra – scrive – e gli sfollati sono circa mezzo milione. Avere contatti è difficile: non c’è elettricità non c’è cibo, non c’è acqua, non c’è carburante, non ci sono medicine. Siamo sull’orlo di una catastrofe umanitaria che non può e non deve restare inascoltata: vogliamo che tutto questo finisca immediatamente e che gli aiuti alla popolazione civile possano arrivare nel minor tempo possibile.
Questa notte, (14,00 ora locale del 13 ottobre.) l’esercito israeliano, ha dato l’ordine a circa 1,1 milioni di residenti del nord di Gaza di evacuare verso sud entro 24 ore. Questa condizione è il preludio dell’ennesima tragedia annunciata di cui pagheranno le conseguenze soprattutto civili innocenti che hanno diritto ad essere protetti, inclusi i più vulnerabili tra cui anziani, sfollati, degenti e centinaia di migliaia di bambine e bambini. La situazione a Gaza è gravissima: non voltiamoci dall’altra parte.”
Ma cosa sta succedendo nella Striscia di Gaza?
Cerchiamo di fare il punto attraverso l’appello umanitario lanciato dalle Ong AOI Cooperazione E Solidarietà Internazionale di Roma, CINI (Coordinamento Italiano Network Internazionali) nato dalle componenti italiane di ActionAid International, AMREF, Save the Children, Terre des hommes, VIS e WWF, LINK 2007, un network che raggruppa 16 tra le più importanti e storiche Organizzazioni Non Governative italiane. Il testo è apocalittico “Gli abitanti della Striscia di Gaza nella notte hanno ricevuto sui loro telefoni un avvertimento da parte dell’esercito israeliano per l’evacuazione di tutta la zona nord e centrale della Striscia entro le 14 ora locale del 13 ottobre. Anche le Nazioni Unite hanno ricevuto la stessa comunicazione per la messa in sicurezza di tutto il loro staff e strutture, comprese scuole ed ospedali. L’area è sotto incessanti bombardamenti da cinque giorni, le strade sono distrutte. A Gaza non esiste un luogo sicuro.
Non c’è elettricità né benzina.
Questa richiesta da parte di Israele irragionevole, non è possibile spostare oltre un milione di persone in poche ore.
Sostenere le ragioni di questa decisione oggi significa lasciare indietro civili innocenti che hanno diritto ad essere protetti, inclusi i più vulnerabili tra cui anziani, sfollati, degenti, e centinaia di migliaia di bambini. Ci uniamo quindi alla richiesta del Segretario generale ONU al sottosegretario Blinken che si trova in Medio Oriente, alla Presidente UE Von Der Leyen, la cui visita in Israele è prevista per oggi 13 ottobre, di bloccare l’operazione annunciata da Israele prima che gli scenari prospettati dagli esponenti del suo Governo, a partire dal Primo Ministro, diventino realtà.”
Nella Striscia di Gaza, un fazzoletto di terra lungo 40 Km e largo 10 “vivono” si fa per dire, circa 2 milioni di abitanti. Nella parte interessata, a nord di Wada Gaza, l’esercito israeliano avrebbe intimato a tutti di “trasferirsi” nel sud della Striscia entro le prossime 24 ore. Stando alle fonti Onu nell’area da sgomberare vivono circa 1,1 milioni di persone, cioè la metà dell’intera popolazione che vive nella Striscia di Gaza in quanto è compresa la città di Gaza, tra le più densamente popolate al mondo. L’ordine israeliano sembra funzionale all’attacco di terra dopo i bombardamenti aerei che finora hanno fatto circa 1.400 vittime tra i palestinesi.
Uno spostamento di tale genere però sarebbe impossibile da realizzare senza che – secondo le Nazioni Unite- si verifichino conseguenze umanitarie devastanti”. Per questo hanno chiesto che qualsiasi ordine di questo tipo, se confermato, “deve essere annullato per evitare che ciò che è già una tragedia, si trasformi in una situazione disastrosa”. L’ordine si estenderebbe anche a tutto lo staff delle Nazioni Unite e a tutti coloro che hanno trovato rifugio nelle strutture Onu, come scuole, centri di primo soccorso e cliniche sanitarie. Per questo, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha convocato a brevissimo una nuova riunione di emergenza. In aggiunta L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha riferito che nove suoi membri sono stati uccisi dai bombardamenti aerei israeliani. Intanto il CISS di Palermo in un comunicato che si riporta per intero, ha chiesto l’appoggio di tutti.
la nota
Comunicato del CISS di Palermo Car@ abbiamo bisogno del supporto di tutti perché la situazione a Gaza è gravissima!
L’esercito israeliano, questa notte ha dato ordine a circa 1,1 milioni di residenti del nord della Striscia di Gaza di evacuare verso il sud entro 24 ore! L’ordine è stato emanato nella notte, restano già poche ore! La popolazione ha cominciato a spostarsi e ad ammassarsi verso il sud, senza acqua, energia elettrica cibo e in condizioni precarissime e sempre sotto bombardamenti.
Questo è un crimine di guerra! E sarà un massacro! Dai nostri colleghi in Palestina ci arriva un messaggio che chiede di agire supportando il testo in inglese che invio qui di seguito e che va inviato agli indirizzi mail riportati. Vi chiediamo di aiutarci a diffondere il più possibile questo messaggio e inviare la mail utilizzando come oggetto il primo rigo del testo.
Urgent – From Gaza – Evacuation warning North and Center of the Strip Overnight, residents of the Gaza Strip received a warning on their phones from the Israeli army to evacuate the entire northern and central area of the Strip by 2PM local time on October 13. The United Nations also received the same communication to evacuate all their staff and facilities including schools and hospitals. The area has been under incessant bombing for five consecutive days, and roads are destroyed. There is no safe place in Gaza. There is no electricity or fuel. This request is unreasonable, it is not possible to move over a million people in a few hours. Any decision in this situation risks making us all complicit in war crimes because it means leaving behind innocent civilians who have the right to be protected, including the most vulnerable, such as the elderly, internally displaced persons, sick people, and hundreds of thousands of children. We urge you to do everything in your power to stop Israel, before the bloody scenarios envisaged by the representatives of its Government, starting from the Prime Minister, become reality and the civilian population of the Gaza Strip once again pays the price for his clear intent of revenge.
segreteria.gerusalemme@aics.gov.it unita.crisi@esteri.it cog.jerusalen@maec.es ministero.affariesteri@cert.esteri.it generalkonsulat.jerusalem@gov.se cad.jerusalem-fslt@diplomatie.gouv.fr gerusalemme@aics.gov.it gazawestbank@eda.admin.ch consulate.jerusalem@mfa.gov.tr egyptianemb_gaza@yahoo.com grgencon.jer@mfa.gr ursula.von-der-leyen@ec.europa.eu ramallah@mne.pt jerusalem@diplobel.fed.be cons.israel@mid.ru repram@mfa.no consolare.gerusalemme@esteri.it information@ps.britishcouncil.org
enzo caputo

Integrazione:
L’Edificio colpito ospita ONG di tutto il mondo e il bombardamento- spiega Cipolla è stato effettuato da mezzi navali che, contrariamente a come Israele suole fare, non hanno dato nessuna comunicazione preventiva. E’ stata evitata la strage per puro caso perché il personale che era di ritorno dalle missioni umanitarie non era ancora rientrato in sede.