Come ieri partiamo direttamente dalla classifica. 1 Angelina Mango – 2 Ghali – 3 Alessandra Amoroso – 4 Il Tre – 5 Mr.Rain
il Festival visto da Italo Zeus
Angelina Mango. Si prepara i maniera prorompente alla vittoria e stasera con la cover de “La rondine”, famoso pezzo del padre, credo metterà una pietra su quest’edizione del festival. inoltre non si tratta solo dei giovani, ma è molto trasversale , critica compresa. Bella canzone, bel testo, bella voce, grandi doti interpretative. Se devo dire una cosa, ma proprio una, i vestiti sembrano presi direttamente a Porta Portese. ma “Sinceramente”(pubblicità occulta) non me ne può fregare di meno di quello che ti metti addosso. Un grosso applauso di cuore. le dita.
Ghali. Inevitabile dopo le polemiche, fare più attenzione al testo, e credo sia uno dei migliori e forse il più impegnato, più di Dargent D’amico che è più esplicito ma meno sottile e convincente.
C’è eleganza in Ghali, in tutto, ed è bello vedere un pò di classe non ostentata su questo palco. Un premio se lo meriterebbe. lL pulci? intonazione molto, molto traballante e l’alieno nel pubblico per quanto funzionale mi sembra superfluo.
Alessandra Amoroso. E’ questione di gusto con lei, un pò come con Carmen Consoli, parlo del timbro ovviamente perchè musicalmente imparagonabili. Il brano a me piace, non rischia è vero, e forse ha aspettato troppo a partecipare al festival, questo per lei è un momento un pò difficile, risulta antipatica e supponente, due qualità che non le sono mai appartenute. Il podio? difficile ma possibile.
Il tre. Devo dire che il suo brano più l’ascolti più convince, mettigli pure che il testo non è il solito lamento rap con aggiunta di machismo e del sempreverde(Meloni non ho detto ever green ah, made in Italy sempre)”ero povero ora sono ricco”. I fiori alla mamma che si commuove, non mi è sembrato retorico ma proprio sentito anche se di certo gli ha dato una spinta nel televoto, ma alle radio non frega molto.
Mr. rain. Il signore della pioggia, ed è subito tristezza. lui è triste, melanconico, fragile, impegnato. I bambini, le altalene, l’anno prossimo i cuccioli abbandonati in autostrada, e per chi non conoscesse la sua produzione musicale pre-supereroi, c’è anche cernobyl.Se parli di depressione io posso anche crederti, anzi lo faccio, ma se parli del dolore di perdere un figlio e non sei genitore, bhè le altalene te le sbatto in faccia. Comunque alla telecamera non si sfugge, gli sguardi in camera da cagnolino affamato appunto, mi fa pensare che forse ha trovato sapientemente una strada che funziona a quanto pare. Non voglio però essere solo cinico, il brano comunque è gradevole, nonostante anche qui l’intonazione e l’autotune la fanno da padrone.
Per quanto riguarda gli altri cantanti confermo tutto, mi dispiace che i Negramaro non convincono, a me si, la Sad da cancellare, la Mannoia è sempre stupenda e mai stucchevole e il testo della sua canzone è il migliore della kermesse ma la musica da concerto del 1 maggio proprio rovina il brano. Le tagliatelle di nonna pina 2024 dei bnkr44 si arricchisce dei costumi del fumetto Tex Willer, Santi Francesi i più originali musicalmente ma trovo il cantante un pò eccesivo e presuntuoso, Ricchi è poveri trash ma gli vogliamo bene, Diodato assolutamente la voce più bella del festival, Sangiovanni deludente e mi dispiace.
Mi ricredo solo su Rose Villain e Big mama (anche se questa sera non ha cantato) ma non su brani e interpretazione anzi, ma perchè le avevo definite la rivelazione di quest’anno e invece credo fortemente che la vera rivelazione sia Maninni che sento abbia tanto da dire e che la sua carriera da questo festival prenderà il volo.
Ultimo posto ? forse, ma ci scordiamo di Tananai?
Il festival ritrova l’immortale Gianni Morandi che è sempre autentico anche nell’interpretazione dell’ormai storica “c’era un ragazzo che come me amava i Beatels e i Rolling stone” che fa venire i brividi, il testo che potrebbe apparire stucchevole e retorico (bisogna ricordare che è stato inciso nel 1967 ) in questo momento storico è agghiacciante soprattuto quando intona il ta-ta-ta-ta.
Russell Crowe canta con la sua band The Gentlemen Brothers. “Al mio segnale scatenate l’inferno”, scandisce in italiano l’epica battuta del Gladiatore di Ridley Scott, poi abbraccia Mannino urlando “Teresa” e fa dimenticare Jhon Travolta al quale fa pure il verso e ci fa dire”questo si che è un vero divo” , lancia appelli alla pace con Eros Ramazzotti (un lampo che canta “Terra promessa” e fugge via) e Giuliano Sangiorgi.
Emozionanti e “Sinceramente”(pubblicità occulta) emozionati Stefano Massini e Paolo Jannacci, che raccontano delle morti bianche, quelle sul lavoro.
In piazza Colombo si esibiscono Paola & Chiara, in gara lo scorso anno, pessime, e sulla nave Costa Smeralda è il turno di Bresh e della sua “Guasto d’amore” nuovo inno del Genoa ma che tutti hanno cantato.
Ritroveremo entrambe nelle cover.
Ma ragazzi, diciamolo, la star vera è lei: Teresa Mannino, che riporta la comicità all’Ariston.
Ci voleva come il pane e il suo monologo non è per niente scontato. Si parla dell’uomo che sta devastando la natura, un tema che spesso paradossalmente annoia, ma anche del potere che abbiamo di poter fare tutto quello che vogliamo, ballare per strada, stonare sul palco di Sanremo, vestirsi con le piume…e soprattutto ridere e sorridere e come ha detto il meraviglioso e potente Giovanni Allevi mercoledì, “se andiamo all’essenziale quello che conta è fregarsene del giudizio di chiunque.” la mitica Teresa svolazza sul palco smonta riti e consuetudini e si diverte come una pazza.
La battuta cult?
“I giornalisti stanno tutti qua, se succede un fatto nel mondo non lo sapremo mai: è un mese di incoscienza. Sanremo è un grande carnevale. L’unica cosa negativa è che stasera non mi posso vedere Sanremo”
Grazie all’atmosfera che la comica siciliana riesce a creare, anche l’ingessatissimo Amadeus si lascia finalmente andare: “Oggi si è parlato tanto, secondo me forse troppo, di John Travolta e credo non si sia dato il giusto spazio alla straordinaria testimonianza del maestro Giovanni Allevi”, sottolinea aprendo la serata il direttore artistico. Il supremo Fiorello, coinvolto nell’imbarazzante qua qua dance con la star hollywoodiana, ironizza come suo solito e dice: “Se avessimo scippato due anziani fuori dalla posta ci avrebbero insultato di meno, lo scippo è meno grave del ballo del qua qua”.
Direi che “Sinceramente”(pubblicità occulta) è tutto.
A domani
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