La Torre “vestita” ed illuminata a festa per Bianca Lancia
Lo scatto di Giuseppe Pidonti cattura l’essenza di un evento che è già storia e suggestione.
Il Castello di Brolo e la sua cinta muraria, immersi nei colori della luce e nella profondità del crepuscolo tirrenico, diventano scenografia e protagonista insieme di due giornate dedicate a Bianca Lancia vissute nel week end.
La firma di Pidonti, erede di una famiglia che ha fatto della fotografia un racconto di territorio e memoria — come testimoniano le cronache e gli archivi che raccontano la loro lunga tradizione — si riconosce nella sensibilità con cui inquadra il monumento e il mare sullo sfondo. La sua macchina non si limita a registrare l’immagine, ma restituisce emozione: le sfumature calde del tramonto si fondono con l’iridescenza delle luci scenografiche curate da Sergio Camuti e dal suo staff tecnico e volute dall’architetto Salvatore Gentile, che hanno saputo “vestire” le antiche pietre di un abito contemporaneo e poetico, senza snaturarne l’austerità.
Il risultato è un piccolo capolavoro di equilibrio e atmosfera: il Castello non è solo un simbolo architettonico, ma diventa un’icona di comunità, tradizione e bellezza condivisa. Un’immagine che racconta molto più di un momento: racconta un’identità.
Complimenti a Giuseppe Pidonti per l’intensità dello scatto e a Sergio Camuti per l’allestimento tecnico che ha reso possibile questa magia di luci e storia e che hanno fatto da splendida cornice allo spettacolo teatrale itinerante in cui gli elementi storici e quelli leggendari hanno dato vita da un evento unico, in cui giocoleria, musica, arti visive e performance teatrali si sono alternate in un susseguirsi di attimi divertenti e forti emozioni.