Libreria Ritter – Una raccolta fondi per ricostruirla
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Libreria Ritter – Una raccolta fondi per ricostruirla

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Dopo l’incendio. Ora ci vogliono fatti “solidi”. È la miglior risposta che l’area anticonformista e politicamente scorretta — al d là delle sigle e delle diverse sensibilità — può dare ai piromani “democratici”, agli antifascisti più o meno militanti. All’odio e alla stupidità.

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I recenti attentati con cui, a Milano, i soliti idioti servi  del Sistema dei Centri Sociali hanno voluto festeggiare, nel solito
modo, il 25 Aprile, hanno comportato danni per quasi 100.000 euro alla  Libreria Ritter bruciandola nottetempo, oltre ad avere distrutto una  sede sindacale dell’UGL ed una sezione di coordinamento territoriale di  Casa Pound. Questi gravi fatti impongono solidarietà e risposte concrete.

Da qualche giorno è stata lanciata una campagna nazionale  d’aiuto a favore della Ritter per farla risorgere, avendo sempre  garantito negli anni uno spazio d’incontro libero e gratuito per tutti  coloro che, nel variegato arcipelago del nostro ambiente, ne avessero  fatto richiesta. Ed ampia diffusione alla cultura anticonformista e  controcorrente in tutta l’area milanese e lombarda.

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Daniele Tranchida

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Appresso gli appelli di Marco Valle e di Maurizio Rossi ad intervenire e  il relativo IBAN di riferimento per la sottoscrizione bancaria.

Ecco le coordinate: Ritter s.a.s. c/o Banca Sella

IBAN: IT24G 03268 01602 052184686560

Causale: “Soccorso alla Ritter”

Ognuno potrà inviare quanto potrà o vorrà tramite cc bancario.

È la miglior risposta che l’area anticonformista e politicamente scorretta — al d là delle sigle e delle diverse sensibilità — può dare ai piromani “democratici”, agli antifascisti più o meno militanti. All’odio e alla stupidità.

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Milano

Tornano gli antifascisti militanti e i libri bruciano

Marco Valle del 28 aprile 2015

Il passato non passa.

L’odio non si estingue.

Nemmeno quarant’anni dopo.

A Milano sono tornati in azione i lugubri nostalgici degli anni di piombo, i vecchi “nuovi partigiani”. Rottami umani. Mentre la destra meneghina per una volta unita si appresta a ricordare una data terribile come il 29 aprile e commemorare il sacrificio di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, vi è chi rilancia le manovre criminali dell’antifascismo militante, del terrorismo.

Nella notte sono stati colpiti ritrovi, sedi e una libreria è stata incendiata.

Il fuoco ha devastato la Ritter incenerendo migliaia di volumi, tanti libri rari o introvabili, l’emeroteca, gli uffici.

Un colpo duro per Marco e i suoi collaboratori, un’offesa imperdonabile all’intelligenza, alla cultura.

Per molti, moltissimi, la Ritter non è soltanto un luogo d’incontro o un esercizio commerciale, la Ritter è “la libreria”, un prezioso laboratorio di idee, uno spazio libero di confronto e ricerca. Accanto alla piena e totale solidarietà ai nostri “mastri librai”, è perciò necessario, doveroso, urgente contribuire alla ricostruzione e alla riapertura di quest’isola di buona energia. Con fatti solidi.

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Hanno bruciato la Ritter: sono soltanto dei vigliacchi!

Questa notte un vigliacco attentato ha colpito lo Spazio Ritter di Milano. I locali sono andati a fuoco.

Spregevoli individui, ancora ignoti, hanno voluto con la benzina mettere a tacere una delle migliori attività anticonformiste presenti nel nostro ambiente e nel panorama nazionale. Si sbagliano di grosso, se pensano di esserci riusciti.

Evidentemente la Ritter dava fastidio, faceva paura. Occorre che adesso, subito, responsabilmente, tutti si stringano al camerata Marco Battarra, infaticabile animatore delle molteplici attività culturali e editoriali della Ritter, affinché la solidarietà passi dalle parole ai fatti. Occorre aiutare Marco Battarra, in questo tragico momento di grande difficoltà, a fare fronte all’enorme danno economico causato dall’attentato. Con tutta la generosità che da sempre ha contraddistinto il nostro ambiente nel sostenere i camerati in difficoltà, vittime della repressione e della rappresaglia.

E, in questo caso, è più che legittimo esprimersi con i termini di repressione delle Idee e di rappresaglia. La Ritter deve tornare a vivere! Come la Fenice dovrà risorgere dalle sue ceneri. Non possiamo darla vinta a quei vigliacchi che si sono prestati a fare il lavoro sporco, tantomeno ai loro mandanti. La risposta sarà politica, di autentica e concreta solidarietà militante. E già molti stanno in queste ore rispondendo.

Maurizio Rossi

 

 

4 Maggio 2015

Autore:

redazione


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