Quando la parentesi marziana nella Capitale stava per volgere al naturale epilogo. Quando i consiglieri del Pd si erano definiti pronti a dimettersi in massa qualora Ignazio Marino avesse deciso di tornare indietro sulle sue decisioni e restare alla guida del Campidoglio. Quando il braccio di ferro tra il primo cittadino e i consiglieri dem sembrava schiacciare l’ex chirurgo ad un angolo. Quando in città era già partito il toto-sindaco. Ecco il colpo di coda che (forse) non ti aspetti. Ignazio Marino ha ritirato le sue dimissioni.
Eppure ben 19 consiglieri comunali – dei 25 necessari – avevano rassegnato le dimissioni per staccare la spina a una delle amministrazioni più discusse della storia del Campidoglio. Una mossa che avrebbe spiazzato chiunque. Tutti, ma non Ignazio, ormai in barricato nel suo ufficio, una sorta di Tony Montana in Scarface.
Un uomo solo contro tutti.
Ma sarà davvero così?
Oppure il ritiro delle sue dimissioni rappresenta un compromesso a dir poco romanzato?
In fin dei conti, al di là della facciata democratica, con questa mossa Roma non cade in mani “nemiche”.
Qualora Ignazio fosse così indigesto, sarebbe sufficiente sfiduciarlo in Aula.
No?
Le prossime mosse nello scacchiere capitolino renderanno tutto molto più chiaro.
fonte: http://romacitynews.it/
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