L’amministrazione comunale di Brolo si è resa responsabile – dicono i sindacati – di comportamento antisindacale nel recente riordino della macchina comunale.
Per Pippo Calapai, Calogero Emanuele, Clara Crocè, Segretari Generali delle Funzioni Pubbliche di a Cgil, Cisl e Uil provinciale “le scelte operate dal Sindaco e dalla Giunta comunale sono privi di efficacia e vanno revocati”.
Per i sindacati “Gli atti di nomina, revoca, sostituzioni e modiche di profili professionali soggiacciono alle regole ed ai criteri definiti in sede sindacale che, con la revoca del regolamento degli uffici e servizi, sono venuti meno ed è quindi caduta tutta l’impalcatura organizzativa dell’Ente”.
I sindacalisti lo affermano alla stampa – e l’amministrazione comunale brolese ne prende atto e conoscenza proprio dai mezzi d’informazione – “che ora il Sindaco, la Giunta Comunale, il Segretario Comunale ed i rispettivi Funzionari, devono procedere senza indugio alla revoca degli atti ed al ripristino delle corrette relazioni sindacali e quindi all’attivazione delle procedure nel rispetto dei Contratti Collettivi Nazionali vigenti in materia di concertazione e contrattazione“.
Quindi l’appello che il Segretario Comunale debba “farsi garante del rispetto della normativa vigente in materia di corrette relazioni sindacali, per evitare che vengano adottati atti in difformità di legge e quindi con addebito dir responsabilità e soprattutto per l’assunzione di iniziative di parte sindacale per la tutela dei lavoratori”.
Un attacco duro, forse inaspettato, che ha immediatamente suscitato la reazione dell’amministrazione comunale brolese.
Questa lo fa con un comunicato stampa dai toni durissimi.
Eccolo
A VOLTE RITORNANO – L’amministrazione comunale replica ai sindacati.
“Dove sono stati in questi anni, quando procedure, avanzamenti, scatti e progressioni erano osservati da omertosi silenzi”.
Un’amministrazione, certamente con mille problematiche da affrontare e risolvere, che cerca di ridare assetti e ordine alla macchina amministrativa, decapitata di figure apicali, [ovviamente si parla di quella di Brolo], inopportunamente ora nell’occhio della critica dei sindacati.
Ma la reazione, che è una netta replica alle dichiarazioni dei sindacati, è immediata.
“I dipendenti vanno tutelati sempre – dice il vicesindaco Gaetano Scaffidi – non con azioni a tempo o a orologeria.
Mi chiedo – aggiunge – dov’erano i sindacati, che dovrebbero essere sempre dalla parte del lavoratore, quando denunciavano il mancato pagamento dei contributi previdenziali per più di due milione di euro, quando tentavamo, da opposizione consiliare, di tutelare i diritti di tutti i dipendenti.
Noi apprendiamo, da una nota dei sindacati… che ci sembra sospetta, e che non trova riscontro nel protocollo del comune, solo ora di un paventato disagio di “questi” dipendenti.
A noi non risulta.
Noi viviamo quotidianamente un altro clima, diverso, certamente problematico, ma dove si respira la voglia di riscatto, normalità e di giustizia.
Noi – conclude il vicesindaco che ha anche la delega al personale – prendiamo atto della responsabilità, del grande senso di collaborazione dei dipendenti e ne diamo merito.
Noi ora invitiamo i sindacati , che scrivono sulla stampa e denunciano da novelli personaggi del Cervantes, di venire a Brolo, in una grande e civica assemblea con i dipendenti e con l’amministrazione, per un confronto, sereno, attivo, fattivo”.
Ed il sindaco, per nulla sorridente, aggiunge.
“Stamani ho dovuto leggere con grande dispiacere la cartella esattoriale ricevuta da una dipendente che ora deve pagare una forte sanzione per i contributi che questo ente, negli anni, pur trattenendoli, non ha versato all’Inail.
Ciò è una vergogna.
Questo i sindacati dovrebbero denunciare.
Loro – certamente informati male, non voglio pensare alla malafede di nessuno – dovevano stare attenti quando al comune non venivano pagate le cessioni dei quinti, quando si registravano progressioni orizzontali alquanto anomale per non dire sospette.
Tutto questo – gli avanzamenti le progressioni e le liquidazioni – avveniva in poche ore, e ora di questo non si trova traccia alla pari di molto altro.
[ed ora la Magistratura ne chiede conto – ndr].
Si chiede il Sindaco – “Ma i sindacati dov’erano?
E che facevano quando il salario accessorio veniva erogato a macchia di leopardo, non si rispettavano o definivano i contratti di lavoro collettivi, tutto era avvolto nel clientelismo e nella nebbia del favoritismo.
Nel silenzio assoluto si negavano diritti, si distruggevano profili professionali, si giocava sulla pelle dei dipendenti, sulla loro dignità di lavoratori, sulla loro stessa pensione, sul futuro dei precari.
Ora i sindacati ricompaiono, emergono – dice ancora il sindaco – da limbi e passati da dimenticare”.
Anche il sindaco è concorde con l’idea di un’assemblea che serva da confronto e da verità: “Noi non abbiamo timore del confronto, che ben vengano i sindacati a sentire come la pensano i dipendenti, noi siamo sicuri del nostro agire, del lavoro della segretaria comunale, inopportunamente chiamata in ballo”…
E conclude: “Il comune ha bisogno di pace, i focolai di polemiche, le zizzanie, le becere liti per qualche tessera sono storie passate.. .Non la nostra”.