Si è tenuto oggi alla sezione distaccata di Sant’Agata Militello del Tribunale la prima udienza del processo contro il giornalista libico Farid Adly querelato dall’allora sindaco di Acquedolci Salvatore Oriti. Il coordinatore del Partito Democratico Acquedolcese, ai tempi dei fatti (Aprile 2005) faceva parte della segreteria del partito DS all’opposizione della giunta Oriti. In seguito alla minaccia di morte subita e alla mancata espressione di solidarietàda parte del sindaco e del consiglio comunale, i DS hanno convocato un comizio di solidarietàal quale hanno partecipato come oratori l’on. Claudio Fava, parlamentare europeo, l’on. Francesco Calanna, deputato all’ARS e il sindacalista Teodoro La Monica. Durante il comizio in solidarietàcon il giornalista minacciato sono state esposte anche le ragioni di un’opposizione all’amministrazione. La frase incriminata – come si legge nell’atto di citazione – è : “…. incarichi di somma urgenza e appalti. Questa amministrazione ha dato appalti anche ad amici degli amici, scrivendo nell’ordinanza o nella determina che gli appalti sono al di sotto di 25.000 euro, le somme massime per il quale l’appalto si può dare senza gara, in realtàgli appalti erano di centomila e duecentomila circaâ€Â. farid Adly è difeso in questo procedimento dall’avvocato Giovanni Calamoneri, del foro di Messina, sostituito in questa udienza dall’avvocata Giuliana Monzù, dello studio avv. Benedetto Ricciardi, di Acquedolci.
Si sono costituiti parte civile, oltre all’ex sindaco Oriti, anche gli assessori di allora dott. Salvatore Barone, Arch. Benedetto Crivillaro, Dott. Filippo Naro e il Geom. Antonino Savio. Ciascuna delle parti civili chiede come risarcimento danni la somma di 10 mila euro per un totale di 50 mila euro. Sono tutti rappresentati dall’avvocato Alvaro Riolo. Gli altri due assessori dell’epoca, Spina e Trovato, invece, non si sono affiancati ai loro colleghi.
Il giudice, dopo aver sentito la testimonianza del sindaco Oriti, ha rinviato il dibattimento all’udienza del 21 Maggio 2010.
Il coordinatore del circolo “Giacomo Matteotti†del PD, Farid Adly, ha espresso la sua fiducia nella Giustizia italiana e ha rivendicato il suo diritto alla critica politica e alla cronaca dei fatti. Adly, in un comunicato – ricorda che, dopo la prima citazione, per ben 78 giorni gli è stato negato dallo stesso sindaco Oriti l’accesso alle delibere e alla documentazione comunale attestanti le sue affermazioni e per poterli ottenere Adly ha dovuto diffidare il sindaco Oriti, il segretario comunale e il funzionario capo degli uffici amministrativi, informandone il Prefetto e la Procura. “Sono convinto delle cose che ho detto, non ho offeso nessuno né ho inteso offendere chicchessiaâ€Â, ha detto Adly che poi ha aggiunto:â€ÂHo espresso le mie convinzioni e critiche politiche su una pratica amministrativa che, ad Acquedolci, anche i sassi sanno che è la pura veritàe lo dimostrerò in Tribunaleâ€Â.

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