la solidarietà della rete, forte e vicina a lui
Un grazie di cuore!
“Siete state/i in tante/i ad esprimermi solidarietà e affetto per il processo iniziato martedì 13 e che mi vede imputato del reato di “diffamazione a mezzo stampa”. Non ho avuto modo di ringraziare/vi personalmente e vi chiedo davvero scusa. Consentitemi di farlo da qui: ve ne sono immensamente grato! Vi ho sentito davvero vicini!”
martedì 10 gennaio 2023
per ricordare i fatti
Mazzeo Antonio è imputato del reato di cui all’art. 595 comma II e III del codice penale perché, in qualità di autore dell’articolo pubblicato il 21 ottobre 2020 su alcune testate giornalistiche, dal titolo A Messina Sindaco e Prefetto inviano l’esercito nelle scuole elementari e medie con il plauso dei Presidi, commentando la circostanza che, per evitare assembramenti, erano stati inviati militari dell’esercito a presidiare l’ingresso dell’istituto scolastico, offendeva la reputazione della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Paradiso
Mazzeo ancora oggi non comprendere come e perché una valutazione di ordine meramente politico e pedagogico possa aver “offeso la reputazione” della dirigente scolastica e rimane profondamente amareggiato per un procedimento penale che ritiene del tutto ingiusto, “credo sia doveroso ricordare quanto accadde a Messina in quella giornata dell’ottobre 2020: erano quelli i giorni in cui con enormi difficoltà e fatica, insegnanti, studenti e genitori tentavano di ricostruire la normalità nelle attività didattiche dopo la lunga e drammatica chiusura delle scuole di ogni ordine e grado con lo scoppio della pandemia da coronavirus. Il 21 ottobre 2020 davanti all’ingresso della scuola primaria di Paradiso, i bambini e i loro genitori si trovarono di fronte due militari della Brigata Meccanizzata “Aosta”, in uniforme da combattimento, armi alle cintole e manganelli in mano. I due militari erano stati inviati a scuola (ancora oggi non si sa esattamente da chi) per impedire “pericolosi” assembramenti. La loro presenza generò scene di terrore e pianti tra le bambine e i bambini; i genitori protestarono vivamente; furono informati gli organi di stampa cittadini che prontamente rilanciarono con evidenza quanto accaduto nell’istituto comprensivo. In poche ore si moltiplicarono le note di protesta di politici e consiglieri di maggioranza e opposizione, fu presentata un’interrogazione urgente al sindaco di Messina e il Garante dell’infanzia, il dottor Angelo Fabio Costantino, rivolse un accorato appello pubblico: A tutto c’è un limite, i militari armati dentro le scuole no!”,
Che dire…. vicini ancora ad Antonio