Colli lunghi e morbidi, occhi a mandorla ma bui come fossero rivolti all’interno, mani affusolate: le opere di Modigliani hanno un fascino inconfondibile e lasciano allo spettatore una sensazione di mistero.
Il 24 gennaio di 100 anni fa moriva a 36 anni.
La forza della sua espressività ha creato il mito, insieme alla vita sregolata di cui tanto si è raccontato. Eppure Modì, l’artista maledetto come suggerisce anche l’assonanza dell’abbreviazione con il francese “maudit”, era un conoscitore dell’arte straordinario, affascinato dai grandi maestri come Masaccio e dai contemporanei come Toulouse-Lautrec.
Nato in una famiglia di origine ebraica di commercianti di legno e carbone, in un momento di crisi finanziaria, Amedeo Modigliani fu afflitto da gravi problemi di salute fin dall’adolescenza e trascorse molto tempo in casa dedicandosi al disegno e dimostrando straordinarie capacità. Dopo gli studi a Firenze e Venezia, si trasferì a Parigi, all’epoca patria delle avanguardie artistiche e culturali.
Morirà giovanissimo a causa di una meningite.