Sete di cultura o curiosità del macabro? Il parere della psicologa Ines Catania.
Ha destato notevole stupore tra gli stessi componenti del Circuito Bella Sicilia l’incredibile impennata di visualizzazioni che ha ottenuto un video documentario realizzato nei scorsi giorni nelle Catacombe del Convento dei Cappuccini di Pettineo in provincia di Messina. Il video che dura poco più di un minuto ritrae per pochi secondi alcune mummie di Frati perfettamente conservati e rimasti lì sin dal loro ritrovamento. La mummificazione è avvenuta prima dell’editto di Napoleone come spiega Mariella Zangara laureanda in Architettura intervistata negli angusti cunicoli dal Giornalista Daniele Araca del gruppo Comunicare 24.
Quasi un milione e mezzo di visualizzazioni in un tempo ristrettissimo, ovvero in soli tre giorni dalla pubblicazione nel gruppo facebook di “Bella Sicilia”. Più di un bel tramonto, di un buon dolce o di un’immagine erotica e allora nasce spontaneo chiedersi perché e cosa scatta nella mente e nella percezione dell’essere umano tanto da focalizzarsi con accanimento su questo genere di argomento. All’interno del milione e mezzo di persone è comprensibilmente ovvio che si registrino vari commenti sia positivi sia negativi con spunti di dibattito sui vari punti di vista circa l’esposizione o la visita delle catacombe con le mummie a vista, ma questo è un argomento diverso e atavico. In tutto il mondo sono esposte le mummie e i pareri contrapposti ci sono ovunque e guai se così non fosse.
Sulla questione abbiamo pensato di ascoltare il parere di un’affermata ed esperta Psicologa la Dott.ssa Ines Catania di Messina: “Quello che spinge a guardare e soprattutto a focalizzare l’ attenzione su queste immagini di mummie, è un meccanismo psicologico noto come «perturbante». Tutti noi nascondiamo nel profondo una serie di emozioni angoscianti che teniamo sotto controllo nella vita cosciente. Sono paure e ansie che possono venire fuori negli incubi o nei momenti di terrore. Tuttavia osservare immagini che riportino al concetto di morte o di ” macabro”, ci danno l’illusione che siamo in grado di tenere a bada questi elementi psicologici angoscianti.
Insomma, secondo questa tesi, la curiosità morbosa che spesso proviamo verso le immagini agghiaccianti, macabre, è un meccanismo inconscio per esorcizzare i mostri terrorizzanti che abitano la parte più profonda di noi.
L’effetto “shock” che suscita questo genere di immagini fa leva sulla vulnerabilità e gestione delle emozioni . In pratica tutte quelle foto e notizie che sbalordiscono e traumatizzano. Sono tutti coinvolti in questo meccanismo di reazione empatica, in particolare, le persone più sensibili, gli adolescenti, gli ansiosi, i curiosi.
Intanto continuano le riprese per i documentari del Circuito Turistico Regionale Bella Sicilia e sono diversi i comuni da tutta la Sicilia che mostrano un crescente interesse all’iniziativa. Sicuramente strada facendo incontreremo nuove e affascinanti scoperte che la nostra bellissima isola custodisce e che avremo modo di farvi conoscere. circuitobellasicilia@gmail.com