Fa certamente discutere, ma anche raccogliere consensi, l’ultima intervista dell’assessore ai tributi, nonchè vicesindaco del comune brolese, Gaetano Scaffidi, che senza mezzi termini ha denunciato i grandi morosi del comune, avviando una dura azione di recupero dei tributi non versati.
Sotto il mirino dell’indagine e dell’azione di recupero degli uffici è il canone idrico, e per questo, dice il vicesindaco, sono già partiti oltre 300 solleciti di avvisi di distacco dell’acqua.
E’ l’ultima possibilità prima del blocco del servizio, avverte, ma anche puntualizza che “sono notifiche rivolte a quegli utenti che hanno più di 1500 euro di debiti nei confronti dell’acquedotto comunale”.
Per Gaetano Scaffidi questa è quella fascia di utenza che da anni non paga, e per lui – giustamente – questo non è corretto in quanto “se il comune da un lato offre un servizio dall’altro questo si deve pagare proprio attraverso i tributi”.
Il vicesindaco ha messo il dito nella piaga delle grande evasione e delle consistenti morosità che si registrano nei confronti dei tributi comunali – per i quali è anche prevista una rateizzazione – e dice: “anche molte attività pubbliche non sono in regola con i pagamenti è questo non è più possibile”.
Per lui non è un’azione vessatoria ma l’agire sulla strada che conduce al rispetto delle regole.
“E’ un dovere pagare i tributi, la maggior parte dei cittadini anche con sacrificio lo sta facendo, solo i i furbi evitano di pagare e questo non è più tollerabile”.
Quindi guerra totale ai “soliti furbi” anche perchè per Gaetano Scaffidi è una strada obbligata, in quanto “risanare l’ente vuol dire anche incassare, recuperare l’evasione per pareggiare i conti”.
Quindi pagare tutti per pagare meno.