“Bullismo e cyberbullismo: riconoscere per prevenire” è il tema dell’incontro che l’1 giugno, alle ore 9.00 si svolgerà presso la Chiesa Maria SS. Annunziata di Brolo… Sarà anche la prima volta a Brolo del nuovo Vescovo della Diocesi, ma qualche assenza di troppo lascia perplessi su come quel processo educativo, auspicato, che in modo strutturato dovrebbe avere l’apporto degli enti locali e dei servizi sociali del territorio, possa attuarsi se tra questi il dialogo è assente.
L’incontro, curato dalla docente Graziella Casella, referente del progetto, vedrà la partecipazione degli alunni della scuola secondaria di Brolo, Sant’Angelo di Brolo e Ficarra, ricadenti nell’Istituto Comprensivo di Brolo che ha voluto la manifestazione.
Gli stessi studenti, dopo aver seguito gli interventi dei relatori, saranno protagonisti del dibattito.
Infatti i relatori, importanti e competenti, si incuneeranno negli ambiti delle paure intorno al fenomeno del “bullismo”.
A dare il loro contributo saranno Padre Enzo Caruso – Parroco di Brolo -, Monsignor Guglielmo Giombanco – Vescovo Diocesi di Patti – il Dott. Giuliano Adriano Bruno – Vicequestore aggiunto Commissariato di Capo d’Orlando che approfondirà il tema: “Il bullismo/cyberbullismo nel nostro territorio”; lo Psicologo Gianluca lo Presti che parlerà su “Il bullismo come conseguenza del disagio affettivo-relazionale”; il sociologo Claudio Passantino, specializzato in Counseling, che svilupperà il tema:“Bullismo e cyberbullismo: il tranello digitale” e l’avvocato Carmelo Occhiuto – Presidente Camera Penale Tribunale di Patti, che affronterà il fenomeno dal punto di vista giuridico in rapporto alla nuova legge sul cyberbullismo, che indica gli interventi educativi e l’informazione quali strumenti di prevenzione del fenomeno.
L’incontro sarà moderato dalla dirigente scolastica Maria Ricciardello che commentando l’iniziativa ha evidenziato: «Il bullismo e il cyberbullismo tra i banchi di scuola e nella società moderna è un fenomeno molto grave che causa nelle vittime conseguenze devastanti a livello psichico e fisico.
Gli strumenti per prevenirlo e contrastarlo sono la conoscenza e la creazione di alleanze educative tra la scuola, le famiglie e le forze del territorio (forze dell’ordine, esperti legali, operatori dei servizi sociali).
L’incontro di approfondimento di giorno 01 giugno intende essere l’inizio di un processo educativo che il prossimo anno sarà sviluppato dalla scuola in modo strutturato e che si spera possa avere l’apporto degli enti locali e dei servizi sociali del territorio». [fonte CanaleSicilia]
Gli alunni di Ficarra e S.Angelo di Brolo, per venire a Brolo, usufruiranno del trasporto predisposto dai rispettivi comuni.
Il presidente e la componente genitori del Consiglio d’Istituto sono invitati a partecipare unitamente al presidente del Comitato genitori alla manifestazione e la dirigente ha voluto ringraziare “per la collaborazione e il patrocinio il Parroco di Brolo, Don Enzo Caruso, e le amministrazioni comunali di Ficarra e di Sant’Angelo di Brolo”.
Assente dal tavolo dei lavori, solo e semplicemente invitata, il sindaco di Brolo che non rientra tra le citazioni dei ringraziamenti.
Un’assenza istituzionale che non è passata inosservata come quella che non l’ha vista presente in altre occasioni, in contesti ufficiali, come la visita della Guardia di Finanza, per un incontro, a Scuola di qualche settimana fa.
Comunque a parte questo “dettaglio”, anche quest’incontro mette in evidenza la grande attenzione che in queste settimane viene dedicata ai disagi giovanili sul territorio brolese.
Droga – il fenomeno è in netta espansione -, bullismo, ma anche il fenomeno recentissimo della «Blue Whale» sono stati oggetto di incontri e dibattiti, a partire dal neonato tavolo tecnico alle attività dell’amministrazione comunale, alle azioni dei volontari di “Telefono Azzurro” , dei Movimenti e fino alle attività dell’I.C. A Brolo si avverte la necessità di una permeabilità di confronti e interventi tesi a coinvolgere anche lo Sportello Famiglia e l’Assistente Sociale che opera sul territorio compresa la stessa Stazione dei Carabinieri particolarmente attenta e disponibile al confronto.
Ma tornando all’assenza.
Difficile ipotizzare oggi l’attuazione di quel processo educativo, auspicato, che in modo strutturato dovrebbe avere l’apporto degli enti locali e dei servizi sociali del territorio, se tra questi il dialogo è assente.
Con buona pace dei Pon.
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