Innovativo intervento con l’utilizzo di cellule staminali a Sant’Agata Militello, protagonista un medico di Acquedolci.
Ogni tanto parlare bene della Sanità in Sicilia fa ritornare l’ottimismo, se poi succede in un ospedale di provincia, spesso nella lista di quelli indicati per la paventata chiusura, – quello di Sant’Agata Militello – diventa quasi d’obbligo innalzare, giustamente, il fatto agli onori della cronaca.
L’intervento è stato effettuato dalla equipe medica del U.O. di Ortopedia di Sant’Agata Militello, diretta da Sabatino Carianni, su un paziente, rimasto vittima di un incidente di caccia che aveva causato gravi danni ai tessuti ed alle ossa della gamba.
Operato d’urgenza, l’uomo, fu oggetto di un delicato intervento chirurgico sia per arginare la copiosa perdita di sangue che per la ricostruzione dell’arto. Ad operate fu il chirurgo acquedolcese Salvatore Barone, che scongiurava anche l’amputazione dell’arto.
Questo avveniva a gennaio.
Il cacciatore poi, recuperando con una lunga degenza post operatoria tessuti e muscoli, rimaneva in una situazione problematica per quanto concerneva i tessuti ossei, fortementi offesi dal colpo di arma da fuoco.
Quindi è stato proposto per il trapianto di cellule staminali proprio per ripristinare la perdita di sostanza ossea.
Ancora un’altro intervento, delicato e complesso, eseguito in agosto, sempre dalla stessa equipe ortopedica che ha utilizzato l’innovativa tecnica che prevede il prelievo dalla cresta iliaca dello stesso paziente di un aspirato midollare, che poi venendo centrifugato concentra le cellule mesenchimali che, così raccolte, vengono trapiantate allo stesso donatore nel tessuto dell’arto fratturato.
La notizia è trapelata ora, quando, di fatto, l’intervento è riusciuto perfettamente scongiurando ogni crisi di rigetto.
Una successo per la sanità siciliana, pergiunta avvenuto in un ospedale di frontiera.
– fonte acquedolcinews –