CALCIO – Gli emblemi della nazionale italiana moderna
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CALCIO – Gli emblemi della nazionale italiana moderna

Gli azzurri, con uno sguardo sull’ultimo decennio e il cuore al prossimo europeo

Sebbene in questo momento l’Italia del calcio sia con lo sguardo completamente rivolto verso il campionato tricolore e anche alla preparazione della nazionale italiana al prossimo europeo, il decennio passato degli azzurri è un periodo da analizzare con concretezza. Parliamo, infatti, di uno dei peggiori decenni della nazionale, la quale dopo la vittoria del mondiale di Germania nell’estate del 2006 ha visto crollare le sue certezze attraverso varie figuracce di stampo mondiale. Le eliminazioni ai gironi alle edizioni della coppa del mondo 2010 e 2014, in uno con l’assenza al mondiale 2018 sono, infatti, macchie giganti per la squadra azzurra.

Le uniche due avventure degne di nota dell’Italia nell’ultimo decennio sono state invece agli europei. Nell’edizione del 2016, quando in panchina c’era Antonio Conte, oggi al comando di un Inter con i favori delle quote sulla Serie A per la vittoria dello Scudetto, gli azzurri sorpresero tutti arrivando fino ai quarti di finale dopo aver sconfitto addirittura i campioni in carica della Spagna. Quella squadra, fatta di giocatori di cuore ma senza praticamente fenomeni, si appoggiava su pilastri come Gianluigi Buffon, Daniele De Rossi e Giorgio Chiellini. Questi due, nati negli anni ’80 e quindi con poche presenze nei primi anni 2000, furono i giocatori di movimento più importanti di quella squadra e insieme al portiere e capitano rappresentarono gli elementi di sostegno dello spogliatoio. Nonostante la sconfitta ai quarti contro la fortissima Germania, che ebbe ragione degli azzurri solamente ai calci di rigore dopo una partita epica, quella nazionale sarebbe stata l’orgoglio degli italiani, i quali si sentirono visceralmente legati a una squadra che gettò il cuore oltre l’ostacolo grazie alla sapienza tattica del suo allenatore e al cuore dei suoi leader.

Quattro anni prima, invece, la nazionale allenata da Cesare Prandelli riuscì ad arrivare alla finale dell’europeo dopo aver dimostrato non solo di saper giocare un bel calcio ma anche di poter battere squadre più forti sulla carta. Di quel torneo è rimasta storica la vittoria in semifinale contro la Germania con una doppietta di Mario Balotelli, il quale a Danzica fece registrare la sua miglior partita di sempre in azzurro. Anche in quell’occasione i giocatori più affidabili furono Buffon, Chiellini e De Rossi, autentici cardini di una squadra azzurra che oggi può contare solamente sul difensore bianconero, attuale capitano. Rientrato da poco da un infortunio, “Chiello” sarà dunque l’estate prossima il leader spirituale della squadra allenata da Roberto Mancini, un allenatore che ha ridato all’Italia la fiducia giusta nei propri mezzi e che proverà ad arrivare fino in fondo nel torneo che inizierà il 12 giugno prossimo.
Se De Rossi si è ritirato l’anno scorso dopo l’avventura in Argentina al Boca Juniors, e Buffon è ormai solamente il portiere di riserva della Juventus, Chiellini rappresenta invece ancora la continuità. Capitano di mille battaglie ed elemento fondamentale sia a livello tattico sia dal punto di vista mentale, il difensore toscano giocherà con ogni probabilità le sue ultime partite con l’Italia al prossimo europeo.

20 Gennaio 2021

Autore:

redazione


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