Mentre sembravano aprirsi spiragli di dialogo l’azienda sinagrese mette le mani avanti e manda i preavvisi di licenziamento
Il 28 tutti a casa ed insorgono i vertici della Filca Cisl di Messina che attraverso il suo segretario generale, Giuseppe Famiano, chiedono l’immediata apertura di un tavolo tecnico tra i rappresentanti dell’azienda e del Comune finalizzato a trovare una soluzione che possa evitare i licenziamenti.
Forse una mossa tardiva, anche se quando c’è dialogo, ci sono sempre margini per accordi.
Di fatto quest’evoluzione della vicenda, anche se pochi, chiaramente l’ammettevano, era per certi versi già scritta, dopo l’ingiunzione di sfratto per morosità, ed il braccio di ferro in atto tra amministrazione e azienda.
Ora tutto sembra assumereil sapore della beffa come evidenziano i vertici sindacali:
“Oggi – afferma Famiano – ci sono aziende costrette a licenziare per mancanza di commesse mentre la Caleg produce a pieno regime e si vede costretta ad interrompere l’attività produttiva a seguito della richiesta di sfratto. Vorremmo che il sindaco di Sinagra capisse che sta decidendo del futuro non solo di 10 lavoratori, ma di 10 famiglie che avevano riposto in questo lavoro tutte le loro aspettative”, e lancia un appello al sindaco e ai responsabili aziendali della Caleg per trovare i margini della mediazione dopo lo sfratto già notificato dall’Ufficiale giudiziario del Tribunale di Patti che deve al comune la somma di “€ 76.508,00 oltre adeguamento ISTAT e mora” – come si legge nel comunicato dell’amministrazione comunale.
La quantificazione di questa somma non trova concorde l’azienda, che svolge attività di produzione di pellet, che dice di non doverle, ma che comunque dovrà sloggiare dallo stabilimento, che è di propretà del comune, entro il prossimo 28 marzo 2014.
Intanto, dopo l’incontro di ieri tra l’opposizione consiliare e il presidente del consiglio comunale, è già in calendario quello tra il Prefetto, fissato per il prossimo 25 marzo, l’Amministrazione comunale – che è disponibile a trovare punti di intesa – e l’azienda Caleg srl, che al tempo aveva dichiarato di essere disponibie oltre a pagare a stretto giro sei mesi di canone, per avere certezza almeno sul medio termine dell’attività, si anche di versare, entro il prossimo 24 marzo, 15.000 euro come deposito cauzionale sulle pendenze giudiziarie. Un deposito cauzionale da adattare poi alle decisioni del tribunale.
Un incontro dove il Prefetto dovrà cercare di far quadrare il cerchio, tra posti di lavoro, interessi legittimi dell’ente, rivendicazioni dell’azienda, ma anche abbracciando le problematiche sollevate anche, in tema di salute pubblica, inquinamento acustico, salubrità dei luoghi, dal Comitato Civico dei Cittadini, che oggi sembrano passare in secondo piano.
Insomma mentre si registrano manifestazioni di buona volontà tra le parti, intanto questa sera per dieci famiglie sarà una notte più buia.