Centro Storico Brolese – “Non pretendo grandi iniziative … Chiedo il minimo sindacale”
Che ne pensi di, Il Muro

Centro Storico Brolese – “Non pretendo grandi iniziative … Chiedo il minimo sindacale”

pierluigi gammeri 23

L’appello di un architetto, giovane e intellettuale, Pierluigi Gammeri che ha scelto di viverci, affittando un basso tra le mura, apre un dibattito sull’attuale vivibilità di un luogo, il centro storico, da sempre oggetto di programmi elettorali, vagoni di chiacchiere, ma mai al centro di un serio progetto credibile e attuabile, e che ha visto passare, la ferrovia transita sotto, centinai treni.

Tutti persi.

Oggi il borgo deve essere anche progetto di una nuova inclusione sociale, – ma anche di spazi includendo la sottostante spianata a ridosso del tracciato ferroviario, la porta fausa e via Manzoni, un timpuni) di un lavoro che ricucia il tessuto urbano e lo valorizzi, lo abitui ai nuovi dialoghi. dia nuove prospettive. Che non sia lasciato solo.

Progetti anche per il recupero di quello che sta irrimediabilmente andando perduto, la scarpata fortificata, e alcuni bassi ormai pericolanti.

brolo_centro_storico_1

Uno scritto senza enfasi nè dal fare polemico, anzi tutt’altro. Un punto di partenza per un confronto di idee e di fatti.

“Vorrei rivolgere un appello accorato all’Amministrazione tutta (maggioranza e minoranza) – scrive Pierluigi Gammeri – Fate una passeggiata nel nostro centro storico (quello reale, non quello delle foto che andate postando dall’account Comune di Brolo, condite da rime idilliache ma risalenti a sei anni fa, come potrei facilmente dimostrare coi fatti).

Andate.

Guardate.

Osservate.

Un senso di vergogna e un briciolo d’amore per questo Paese mi impediscono di fotografare e pubblicare immagini che potrebbero essere strumentalizzate e danneggiare la nostra immagine in un momento cruciale.

È una discarica a cielo aperto.

brolo_castello_porta_thumb_medium300_221

Non voglio stare qui a sindacare se la colpa sia del pubblico, del privato o del pubblico che non controlla il privato … o più semplicemente di un servizio vergognoso di raccolta dei rifiuti con annesso spazzamento che non tiene conto della fragilità e delle diverse esigenze di quello spazio.

Lo dico senza polemica e col cuore in mano.

Mi rivolgo a tutti.

Aprite gli occhi.

Non pretendo grandi iniziative (e ce ne sarebbero di interessanti…).

Chiedo il minimo sindacale.

Stiamo distruggendo una delle più importanti risorse che abbiamo.

Grazie”.

Un post che  descrive un paesaggio urbano che poteva essere altro, ma non lo è per colpa di tanti che negli anni hanno amministrato male, almeno per quanto riguarda la tutela di questo borgo – il paese.

Un post che punta il dito anche sulle maleducazioni diffuse, sui comportamenti scorretti, sul non rispetto dei luoghi di chi li vive, di chi ci transita.

castello_0021

Un post che parla del “cuore storico del paese”, di chi lo frequenta, lo umilia non raccogliendo le “cacche” dei cani, abbandonando l’immondizia, disperdendola tra viuzze, ruderi, e scarpate.

Un  post che richiama chi l’ha offeso qui luoghi inondandoli di alluminio anodizzato, facciate improbabili, marmi lucidi a posto delle pietra serena. Chi ha amministrato e si è voltato dall’altra parte per favorire l’amico, il parente, il semplice conoscente, incurante che tagliava così le gambe a chi voleva investire, recuperare vivere qui vicoli.

Pierluigi Gammeri che fa per vivere l’architetto, ma che scrive poesie, ama l’arte ed il bello,  descrive un contesto che è stato spesso oggetto di sogni nei programmi elettorali, che ha visto purtroppo solo politiche spot, non buone per il suo reale rilancio, e che oggi, finiti i solidi manco più le manifestazioni, alcune referenziali – altre fortunatamente no –  ma che almeno servivano a dargli una bella ripulitura ad ogni stagione.

parabole nel centro storico

Oggi il centro storico brolese è lì. Offeso, abbandonato, deprivato di spazi, energie, gente, risorse.. al punto che anche una “parabolica” impunemente venne fissata sul muro di cinta medievale e poi, dopo foto e denunce – solo della stampa e da parte della rete – venne rimossa tempestivamente.

Un centro storico dove in recenti passati e lontani presenti si è permesso di costruire sui camminamenti sopra le mura, divenuti a volte privati, a volte terra di nessuno.

Così questi si sono ristretti facendo avanzare pareti  per ospitare squallidi  e tristi “tinelli marò”, direbbe Paolo Conte o vedendo scemare gli entusiasmi di aprire vinerie, pub e bristot.

Un centro storico dove tanti – pur potendo – non hanno fatto nulla per farlo rivivere, altri hanno fatto di tutto per danneggiarlo, impoverirlo, non sfruttarlo… ma che generosamente oggi è ancora una risorsa.

Il post dell’architetto Gammeri, non vuole aprire polemiche nè cercare colpevoli, solo spingere al fare; fare bene; fare subito.

brolo_castello_con_campana_2

E i commenti per arricchire il dibattito ci sono. Ma a volte i post sono sono fine a se stessi. Il dibattito andrebbe articolato non solo su facebook, ma tra gli addetti ai lavori, tra gli amministratori, tra gli operatori economici, tra i politici.

Gammeri scrive ancora: “Io spero davvero che si provveda subito a ripulire, a redarguire i responsabili seriali del degrado (facilmente individuabili) e a spiegare cordialmente a chi se ne occupa come va pulito e trattato un centro storico.

Io ho fiducia in questo  – concludendo scrive ancora – Forza e coraggio! La bellezza salverà il mondo – evidenziando alla fine –  Credo anche che l’attenzione per il centro storico sia una questione di volontà politica più che di tariffe …o almeno … io ne faccio una questione di valore strategico”.

castello_brolo_400_x_266

E parlando della pulizia,. nota dolente di questi tempi in quel sito, e non solo per il servizio pubblico ma anche per incuria e poche regole: “Quel servizio li va garantito in maniera prioritaria anche a tariffa minima.. – aggiungendo che quando si vuole si può, infatti per lui – “Sul lungomare puliscono e anche bene e con puntualità, mi pare”.

Un contributo al dibattito lo da anche Giusy Piccolo. Lei aveva investito, aprendo un pub, proprio alla base del centro storico. L’ha chiuso

castello_0038

Hai ragione da vendere ma la morte di questo borgo non è dovuta solo alla sporcizia. Tu dimmi, anche come architetto, se è giusto lo scempio che si sta consumando dipingendo con orribili colori alcuni palazzi , o è normale per un centro storico lo scorrazzare di auto e motorini divenendo più un parcheggio ” diffuso” che altro. In compenso a causa del parcheggio diffuso spesso l’ambulanza non riesce a passare. E poi l’incuria, il cemento selvaggio , la mancata programmazione e un serio piano per il recupero ha in questi anni decretato un declino lento e inesorabile. Nè può bastare il tentativo, isolato, di qualche amministratore volenteroso di ridar vita al borgo coinvolgendolo in un faticoso cammino a ritroso per il recupero delle radici storiche e per proiettarsi su un palcoscenico carico di opportunità culturali importanti e significative per tutto il paese. Mi spiace ma mi pare che manchi prima di tutto la volontà di cambiare le cose : è la morte culturale che avanza……

castello_0049

Che tristezza.

Quante volte abbiamo scritto e fatte queste discussioni?…

Quante volte ci siamo illusi che si poteva attuare qualche cosa.

Abbiamo visto tavoli tecnici, progettisti volenterosi dar disponibilità per poi ritirarle, far censimenti, prender misure. .. ma poi sembra una jattura, non si parte mai con il piede  giusto.

borgo_4

Un battage pubblicitario, una bella manifestazione –  da quel natale medievale, sindaco per la prima volta Basilio Germanà, che sembrava la volta buona per dare  un impronta diversa la borgo, fino alle ultime edizioni delle Feste del Borgo, ma poi Dimorando e le sue case, l’idea dei progetti rosa per dar respiro all’economia giovanile, il piano particolareggiato del commercio.

Quante idee belle, ma che hanno visto le proprie smorzarsi, i sogni che si rintano nei cassetti….

brolo_scorcio_medievale_640x480_400_x_266

Oggi potremmo aggiungere poco di nuovo a quello già detto a quanto già sentito.

Siamo tutti d’accordo bisogno fare.. bisogna partire,  giocare tutto e per tutto.

Potrebbe essere un attrattore importante. Un’amministrazione non va lasciata sola in un progetto così importante, determinante. Ci vuole lo sforzo collettivo, l’idea di tanti che diventi un unicum…

Ma quando?

 

12 Agosto 2015

Autore:

redazione


Lascia un commento

Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist