La Cgil incontra i cittadini per spiegare diritti e modalità di accesso.
Sabato prossimo, 9 ottobre, in occasione della 3° Giornata nazionale della tutela individuale, la Cgil di Messina allestirà punti informativi nei mercati e nelle piazze dei principali comuni della Provincia per spiegare, rispondere a quesiti, fornire informazioni. “Come avviare le pratiche per la pensione, a riscattare la laurea o a richiedere le misure a sostegno della maternità e della genitorialità, i vari assegni. Come fare il rinnovo del permesso di soggiorno, o come leggere una busta paga o come orientarsi nel mondo del lavoro. Sono molti e non sempre diretti i percorsi di accesso a tutta una serie di misure e strumenti che fanno parte del mondo della “tutela individuale”: agevolazioni, norme, interventi che incontriamo nella vita di tutti i giorni, professionale e non. E sabato la Cgil sarà nelle piazze e nei mercati della provincia per fornire informazioni e rispondere a quesiti”, spiega Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina.
- A Messina, a partire dalle ore 9, i punti informativi della Cgil saranno presenti nei tre mercati cittadini, Vascone, Zaera e S. Orsola, e in piazza Cairoli.
- Giardini Naxos: punto informativo e volantinaggio al Mercato Settimanale in contrada Recanati;
- Santa Teresa Riva: punto informativo e volantinaggio in Piazza Municipio;
- Milazzo: punto informativo e volantinaggio in Piazza Caio Duilio;
- Barcellona: punto informativo e volantinaggio al Mercato Settimanale in contrada Sant’Andrea;
- Patti: punto informativo e volantinaggio al Mercato Settimanale, in contrada Case Nuove Russo;
- Sant’Agata Militello: punto informativo e volantinaggio in Piazza Vittorio Emanuele.
“La nostra iniziativa – spiega Oceano – è finalizzata a far arrivare ai cittadini il messaggio che le tutele e i servizi possono costituire un presidio efficace per l’informazione e la salvaguardia dei loro diritti, spesso ai più sconosciuti, e soprattutto in questa particolare fase di crisi e di tagli da parte del governo, in cui l’immobilismo nella gestione della crisi economica e sociale che attraversa il paese e i continui tentativi di ridurre l’area del welfare ci preoccupano molto, oltre alle già precarie condizioni di vita e di lavoro di molte persone”.