In questi giorni sono apparsi in diversi punti dell’Ateneo messinese delle locandine che hanno lo scopo di pubblicizzare una festa universitaria che dovrebbe tenersi a maggio.
#UniNurse, recita la locandina, una grande festa universitaria con tanto di servizio navetta gratuito da diversi poli della nostra facoltà e fin qui niente di strano, ma l’immagine scelta per attirare l’attenzione delle /degli studenti del nostro Ateneo non può che provocarci disgusto.
Due giovani donne sVestite da infermiere in pose ammiccanti con parti del corpo ben in vista.
Perchè il corpo di una donna deve essere sempre così esposto?
Sembra quasi che senza un seno e un sedere in bella mostra non si riesca più a pubblicizzare nulla, neanche una serata universitaria.
Il problema del sessismo e la pubblicità non è purtroppo nuovo, un mix che ha, senza ombra di dubbio, contribuito non poco al degrado culturale del nostro Paese.
Noi del Gruppo pari opportunità di Cambiamo Messina dal Basso siamo fermamente convinte che questa locandina di quest’evento sia fortemente lesiva della dignità femminile e discriminatoria in quanto veicola stereotipi di genere, che risulti degradante, che abbia un impatto diseducativo e per questo ne chiediamo l’immediato ritiro.
Esigiamo con fermezza una presa di posizione da parte di tutte le Istituzioni coinvolte perché riteniamo sia intollerabile, soprattutto nei luoghi della formazione, venga permessa l’affissione di un manifesto
pubblicitario e, soprattutto, che a nessuno sia venuto il dubbio che fosse una rappresentazione offensiva.
Esigiamo che venga riconosciuta collettivamente e pubblicamente la natura discriminatoria di quel tipo di pubblicità.
Chiediamo che ci si impegni per promuovere campagne di sensibilizzazione contro l’uso strumentale dell’immagine delle donne e per l’eliminazione degli stereotipi di genere dalla comunicazione, per la decostruzione di una cultura sessista che impedisce l’autodeterminazione femminile.
Fermamente convinte che la riflessione sulla pervasività degli stereotipi di genere e sul loro impatto negativo nella lotta per l’autodeterminazione delle donne e le pari opportunità debba essere centro di riflessione in ogni ambito sociale, ci teniamo a ribadire ulteriormente che saremo sempre vigili e attive nella lotta per l’affermazione del diritto di ogni donna ad autodeterminarsi e ad essere rappresentata come soggetto attivo e autodeterminato e non oggetto sessuale e/o di consumo e/o di cura.
A titolo di cronaca si ricorda che ad ottobre del 2014 l’assessorato alle pari opportunità ha istituito una delibera di Giunta che ha per oggetto <l’adesione alla campagna nazionale UDI (Unione Donne in Italia)>, dichiarando al contempo il comune di Messina <città libera> dalle pubblicità lesive della dignità della donna.
GRUPPO PARI OPPORTUNITA’ CMDB
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