Quasi sera, domenica, ristorante “La Tartaruga”, bordo piscina, al centro del lido di San Gregorio.
Se non qui … dove?
E’ stata la location perfetta per Daniela per presentare il suo libro -“Pagine di vita” – un racconto ambientato in un borgo, dove un quotidiano fatto da piccole cose, semplici gesti, rapporti umani familiari, viene sconvolto da una serie di eventi delittuosi, mafiosi, da intimidazioni e soprusi.
Eventi che suscitano la forte e sentita reazione dei “giusti”, che proiettano a livello nazionale quei luoghi, ed i protagonisti diventano, loro malgrado, esempio per tutti.
Un “fare” che diventa reazione, quasi rivoluzione, e che fa sorgere anche una nuova attività legislativa.
Daniela, autrice dallo scrivere snello, semplice, è coinvolta; diventa a tratti protagonista a volte guarda, senza distacco, ma da lontano – in terza persona -, i fatti, i luoghi, i personaggi di quella storia che la tocca e la stravolge, ne cambia i modi di vivere, deforma il suo quotidiano e che determina, anche in altri, un forte travaglio interiore, un processo di pensiero, che rivoluziona antichi abitudini, la rassegnazione di sempre, e che sfocia in decisioni e azioni forti e ricche di conseguenze… che portano alla denuncia, al processo a guardare negli occhi, senza abb assarli, gli estortori.
Nel racconto tutto è chiaro, anche il linguaggio, c’è voglia di comunicare con immediatezza quelle emozioni, la voglia di trasformare il pensiero in testimonianza.
E l’applauso finale è liberatorio… anche per l’autrice.
Al tavolo con lei Angelo Santaromita Villa, direttore editoriale dell’Armenio Editore di Brolo che ha curato la stampa del libro e Michelangelo Gaglio, già docente – oggi in pensione – di lettere classiche al liceo classico di Patti.
Durante la presentazione prezioso anche il contributo di Francesca Piatropaolo, dell’Acio, che ha anche letto brani tratti dal libro.