DOPO LE SCOSSE DI IERI – …  tutto compatibile con le caratteristiche di pericolosità sismica del nostro territorio
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DOPO LE SCOSSE DI IERI – … tutto compatibile con le caratteristiche di pericolosità sismica del nostro territorio

Un intenso sciame sismico sta interessando l’area delle Isole Eolie, a seguito di una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.8 registrata alle 16:19 di ieri, 7 febbraio 2025. L’epicentro è stato localizzato in mare, tra le isole di Alicudi e Filicudi, a circa 50 km dalla costa settentrionale della Sicilia, con coordinate geografiche 38.4940°N e 14.4600°E, a una profondità di 17 km.

Le autorità locali stanno monitorando attentamente la situazione

Successivamente, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato una serie di scosse di assestamento nella stessa area, tra le 16:40 e le 17:36, con magnitudo comprese tra 2.3 e 3.4 e profondità variabili tra 4 e 13 km. L’INGV ha spiegato che la zona interessata dalla sequenza sismica appartiene a una fascia di deformazione orientata est-ovest, parallela alla costa settentrionale siciliana, nota per la sua attività sismica storica. In passato, quest’area ha registrato terremoti con magnitudo fino a 6, come quello avvenuto al largo di Palermo nel settembre 2002.

Il geologo Antonio Scurria – come riportato ieri dal sito d’informazioni AMnotizie – ha commentato: “Si tratta di un terremoto del tutto compatibile con le caratteristiche di pericolosità sismica del nostro territorio, in particolare delle Eolie. Il verificarsi di questi fenomeni determina lo scarico dell’energia accumulata, facendo statisticamente diminuire il rischio di terremoti di maggior intensità, che spesso in passato sono avvenuti proprio dopo lunghi periodi silenti”.

La sismicità delle Isole Eolie è legata alla presenza di due sistemi di faglia: il sistema Sud-Tirrenico, che interessa il basso Tirreno parallelamente alla costa settentrionale siciliana, e quello della cosiddetta Linea di Tindari, un sistema di faglie che attraversa il settore nord-orientale della Sicilia, estendendosi nel Golfo di Patti e marginando a ovest le isole di Vulcano e Lipari.

Secondo il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Carlo Doglioni, “è il movimento di convergenza tra la parte settentrionale della Sicilia e la parte meridionale del Tirreno ad avere scatenato il terremoto di tipo compressivo che ha scosso le Isole Eolie e la costa della provincia di Messina. La zona colpita si trova in una fascia che corre da est verso ovest, grosso modo da Ustica alle Eolie, che è notoriamente una zona in cui la parte nord della Sicilia sta convergendo con la parte meridionale del Mar Tirreno generando terremoti di tipo compressivo”.

E’ escluso ogni tipo di legame con i recenti terremoti di Santorini, in Grecia, che invece rientrano in un contesto geodinamico completamente distinto e separato.

Le autorità locali stanno monitorando attentamente la situazione, ma al momento non si segnalano danni significativi a persone o strutture. La popolazione è invitata a mantenere la calma e a seguire le indicazioni fornite dalla Protezione Civile.

8 Febbraio 2025

Autore:

redazione


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