Si parla di elezioni a Brolo, tanti nomi di sindaci, diverse new entry all’orizzonte, qualche sprazzo di programma, ma le grandi problematiche, quelle che potrebbero essere anche merce di scambio, di voti, di favore, di promesse, restano “ammucciate” dietro i silenzi, nei cassetti, tra ingiunzioni della magistratura, tempi scaduti e “aspettative” che altri facciano per i futuri sindaci di questo paese.
E’ così.
La nuova Amministrazione dovrà dare un segnale di grande discontinuità rispetto all’operato sin qui svolto dall’amministrazione comunale passata. Se lo aspettano in tanti. E tanti lo dicono.
Sembra quasi un dictak, soprattutto nella gestione dei rapporti con i Cittadini,“creando le condizioni affinché tutti abbiano pari diritti e pari dignità”.
A Brolo intanto è partita anche una grande operazione di rimozione collettiva, tagliando le teste, come nelle cadute dei regimi, e portandosi dietro, in vere e proprie purghe, tutto quello che anche di buono, e c’è né, è stato fatto.
“Discontaminazione”.
Ma a parte questa problematica, sarà necessario dare nuovo significato e responsabilità alle varie figure istituzionali quali il Sindaco, il Presidente del Consiglio Comunale, gli Assessori, e i Consiglieri Comunali nel rispetto delle singole figure, di ognuno, rispettandone si l’autonomia del ruolo, ma nel quadro di un iniziativa comune, con un unico filo conduttore: lo sviluppo della città!
Ripartire da zero!
Per certi versi si.
Almeno come mentalità.
Da quella tabula rasa che si attenda faccia la Magistratura.
All’interno di questo quadro si dovrà sviluppare l’iniziativa di quella nuova amministrazione – ma con l’aria che tira nessuno oggi si sente di escludere che potrebbe anche essere una restaurazione – che dovrà porre attenzione su alcuni punti in particolare che spaziano dal sociale all’economia ed il suo aspetto infrastrutturale.
Sarà un’attività amministrativa che dovrà fare i conti con quello che è il momento di particolare crisi, ed è qui che si dovranno compiere sforzi soprattutto per la realizzazione del completamento delle opere in itinere, quelle realie già finanziate, la verifica dei “conti in sospeso”, il far quadrare quelli del bilancio.
E saranno tempi duri.
Una attenzione particolare verrà sicuramente riservata alla definizione dell’iter di approvazione e del riammodernamento dello strumento urbanistico vigente (PRG) cercando, in quei pochi spazi di manovra che restano, il massimo coinvolgimento possibile di tutta la cittadinanza, e delle sue aspettative, delle categorie produttive e dei professionisti locali o che operano a Brolo perché questo strumento possa essere il più adeguato alla realtà della cittadina, magari ridonandole quelle opportunità, oggi rese asfittiche, per programmazioni mai avvenute, vedi Monte Cipolla, gli insediamenti turistici sul lungomare mai realizzati, le aree industriali e artigianali compresse, le cubature “rubate”.
La nuova amministrazione dovrà far il quadro della nuova organizzazione dei servizi, riporre Brolo al centro dei piani di collaborazione con gli altri Enti Istituzionali Territoriali.
Ricostruire dignità istituzionale e fiducia.
Ma se tutto ciò rientrerà nei programmi dei singoli sindaci che si butteranno con impegno, mettendoci la faccia, nell’agone della prossima campagna elettorale, comprese le idee di nuovi servizi sociali, che facciano il paio con le esigenze di una società che cambia, che si impoverisce.
Si dovrà trovare spazio e risorse per quei servizi, per il sostegno e le incentivazione – vere e fattive – verso le Associazioni sportive, educative, scolastiche, culturali e di volontariato esistenti, oltre che incentivarne la creazione di nuove e diversificate e sul versante del miglioramento del rapporto dell’amministrazione con i cittadini impegnarsi a creare delle commissioni consultive comunali delle quale faranno parte direttamente i cittadini che dovranno avere la funzione di interfaccia tra l’azione dell’amministrazione comunale e la cittadinanza intera.
C’è il bisogno anche di uscire dai ghetti e dalla dittature di quelle esistenti
La nuova amministrazione e non se ne parla assolutamente, dovrà risolvere in maniera drastica – e sarà doloroso – la questione di più di 130 villette, stabili, rustici, case, che sono anche prima abitazione, che su lungomare, in entrambi i lati, ad est ed a ovest, si vedono al centro della decisione già presa della Magistratura.
Sono stabili, al pari di un centinaio di altri destinati alla piccola industria ed all’artigianato, che in questi anni, alcuni da decenni, devono ora divenire patrimonio del comune, e poi essere abbattutei dalle ruspe dei militari.
Sono promesse non mantenute.
Sono anche sogni che si infrangeranno.
Un’azione che nessuno sindaco si sognerebbe di adottare, men che mai a poche settimane dalla sua elezione e per questo in tanti sperano ancora che la questione sia risolta da un Commissario.
Ma ci sono anche le questioni delle passerelle.
Quelle lungo i torrenti, che se rimosse, condannerebbero alla chiusura attività artigiane, affossando posti di lavoro e che, rovescio della medaglia, anche con l’apertura di vie alternative sarebbe ugualmente la ghigliottina per altre attività che sorgono sull’eventuale tracciato.
Anche qui, al pari dell’amianto che come tante coperture improponibili, invade periferie e centro storico, sono tra i tanti problemi irrisolti, ma ormai non più procrastinabili, che il paese e la nuova amministrazione e la sua “politica” deve affrontare.
Ed a questo si aggiunge anche il crak finanziario dell’ente che il Commissario potrebbe anche decretare con le problematiche che a caduta comporterebbe, dai tributi, alle nuove tassazioni, fino alla sorte degli stessi precari, che oggi, gioco forza, rivestono un ruolo importante nella gestione dei servizi comunali.
Sono punti nodali, urgenti… che a volte sembrano senza soluzione.
Punti già segnati da sentenze e decreti.
Punti per i quali bisogna avere idee chiare e fare assunzioni di responsabilità.
Punti che aspettano anche risposte chiare da dare all’elettorato.
Ora.. non dopo.
Poi si potrà mettere mano a governare all’insegna del buon senso, dell’umiltà, della dignità e del rispetto di tutti.
MGG