Operai al lavoro da qualche giorno per “ripulire” dierbacce, rami e siepi che ormai invadevano la sede stradale, la “pista” autostradale.
Dire che lo stato della vegetazione versa in uno stato stato pietoso vuol dire soprattutto parlare dell’incuria in cui versa uno dei tratti autostradali più cari e meno sicuri d’Italia.
Parlando di vegetazione. La siepe all’interno dei due guard rail tra le due carreggiate in certi punti invade la corsia di sorpasso, e anche sulla corsia d’emergenza la situazione non è delle migliori. Bisognava stare attenti che non ci si scontrasse contro qualche ramo particolarmente sporgente, ma sopratutto è compromessa la visibilità.
Situazione di degrado che è presente, praticamente, su tutto il tratto da Messina a Buonfornello, parlando di quello di competenza del CAS: siepi alquanto invadenti e spesso secchissime.
Se poi passiamo alla “questione” asfalto, utilizzare il termine di “pista” è un eufemismo positivo per quel che concerne il manto stradale di un’autostrada, e non basta mettere un segnale di pericolo o comunicare che una gallerie non “è illuminata” per evitare problemi in caso di chiamate in giudizio per incidenti. A volte non è solo una questione di codice penale o civile ma di etica, per non parlare delle preziose colonnine di soccorso, ormai da anni in disuso. Vergogna!
Ma da inguaribili ottimisti intanto guardiamo la parte del “bicchiere mezzo pieno”.
Finalmente da qualche giorno gli operai sono al lavoro.
Diamo un senso all’esoso pedaggio. Speriamo che i lavori continuino su tutta la tratta….
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