FICARRA – Tra le “furbate” della”Sette” e le urla di chi è convinto che basta farle più forte per aver ragione
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FICARRA – Tra le “furbate” della”Sette” e le urla di chi è convinto che basta farle più forte per aver ragione

Oggi ancora telecamere, quelle di Canale 5 a Ficarra, mentre in una mail, il sindaco, Gaetano Artale, che ha il dono di sapersi porgere con grande rispetto verso gli altri da signore qual’è –  esprime il suo sdegno per la “furbata” della “Sette”, nel confezionare notizie smentibilissime, facciamo il punto con l’editoriale di Sergio Granata.

Se prima, stando alle accuse che muovono i Carabinieri, i bar e le strade di Ficarra erano piene di dipendenti comunali che si allontanavano dall’ufficio, da una settimana a questa parte le attività commerciali del piccolo centro collinare fanno incasso con frotte di giornalisti provenienti da tutta Italia.

Scherzi a parte, ormai non c’è trasmissione che ormai non realizzi collegamenti col “Municipio deserto” di Ficarra, ripetendo formulette ormai imparate a memoria e luoghi comuni.

E pazienza se, come successo due giorni fa, in un programma il comune sia deserto e con le finestre chiuse perché, come afferma lo stesso inviato, sia sabato mattina (giorno di chiusura per gli uffici pubblici).

L’importante è sedersi sulla poltrona del sindaco, descrivere gli uffici azzerati dall’inchiesta ed andare in giro a tempestare di domande gente infastidita per poi estrapolarne uno stralcio utile alla causa.

Così come si estrapolano stralci di ordinanza ad uso e consumo della tesi da portare avanti.

Non esiste da nessuna parte la contestazione di 143 minuti di pausa caffè.

Esistono assenze non documentate ed alle quali si risale da una telecamera all’ingresso del comune che vede uscire i dipendenti senza strisciare il badge. Poi se quelle uscite (650 per una media da 20 minuti ciascuna) siano spiegabili dai dipendenti in tribunale oppure no, non lo sapremo mai.

Basta urlare forte (come successo qualche giorno fa su una trasmissione di Rai1) contro il sindaco per non essersi accorto che il comune era deserto (cosa falsa e smentita dai dati delle singole assenze quantificate in minuti e su tre mesi) e l’applauso scatta in studio.

A pelle, non ci siano dubbi che vi fossero abitudini poco edificanti, ma il quadro accusatorio complessivo va vagliato e non si può prenderlo integralmente e, senza dare l’opportunità agli indagati di difendersi, darlo in pasto a lettori o telespettatori.

Non si possono elencare cifre e casi spalmati su tre mesi spacciandoli per episodi singoli.

Nelle carte c’è, ad esempio un caso di assenza di un minuto.

Bene hanno fatto i Carabinieri a metterli nel fascicolo ma toccherà ad un giudice valutare ed all’indagata spiegare cosa abbia fatto in quel fatidico minuto.

Ancora peggio appare la tifoseria politica o gli stessi commenti politici.

Ed allora, se sui social i dipendenti di Ficarra sono già stati etichettati come “parassiti siciliani” perché in quel comune alle ultime elezioni hanno vinto i 5 Stelle oppure perchè Pd e Forza Italia hanno avuto un buon risultato, c’è chi come l’ex governatore della Lombardia , Roberto Maroni, pontifica sullo scandalo dei 44 dipendenti dell’Ente.

Certo, onorevole Maroni, se lei contasse i contratti part time dei precari di Ficarra avrebbe un numero reale più basso.

Ma certamente sarebbe stato addirittura un numero equo se il Governo, di cui Lei ha fatto parte, non avesse riversato sugli Enti la massa di giovani con contratti a tempo determinato.

In un Paese civile chi ha sbagliato deve pagare (davvero), ma i processi non si fanno sui media. Non si danno sentenze su generici luoghi comuni senza conoscere gli atti. Non si spaccia per un comune deserto un comune semplicemente chiuso.

In attesa che almeno un Gip disponga il processo ci si dovrebbe chiedere se un comune offra risposte alla propria comunità in tempi celeri, quanto arretrato ha, la qualità del lavoro espresso, la conformazione di un piccolo centro in cui gli uffici sono in più edifici ed il bar dista certamente meno rispetto ad una macchinetta del caffè messa all’interno di uffici di un centro più grande.

Sergio Granata

 

 

 

LA MAIL

Preg.mo direttore, durante la trasmissione “L’ARIA CHE TIRA” andata in onda oggi su La 7 è passato un pezzo, girato da una troupe dell’emittente dentro i locali del Comune di Ficarra, nel quale un giornalista, dopo essersi aggirato per le stanze vuote del Palazzo Municipale è entrato nella stanza del Sindaco, altrettanto vuota, sedendosi sulla sua poltrona dietro la scrivania.

Durante il pezzo, proprio traendo spunto dal fatto che negli uffici non vi fosse nessuno, sono stati formulati apprezzamenti negativi su quanto riscontrato.

Nel servizio stesso si da conto che Il tutto avveniva sabato 7 aprile u.s.

Ma di sabato gli uffici del Comune sono sempre vuoti.

L’orario di servizio degli impiegati si articola, infatti, su cinque giorni settimanali, dal lunedì al venerdì, con due rientri pomeridiani il martedì ed il giovedì.

È quindi più che regolare che negli uffici il sabato mattina non si trovasse nessuno

La porta del Comune si può, invece, trovare, e si trovava, aperta perchè in servizio, per le strade, vi sono i vigili ed il personale operaio addetto ai servizi esterni ed interni i quali entrano ed escono anche dalla casa  comunale.

Mi sembra, quindi, una palese violazione di regole il fatto che la troupe de “La 7” si sia introdotta di soppiatto nel Palazzo Municipale e vi abbia ripreso delle
immagini senza richiedere autorizzazione né al sottoscritto né ad alcun altro a ciò legittimato.

Trovo inoltre censurabile e gravemente lesiva la strumentalizzazione del girato proposta mediante l’espressione di valutazioni ed apprezzamenti poco
lusinghieri, con frasi dal contenuto ammiccante ed evidentemente suggestivo, nei confronti di amministratori, dipendenti comunali ed, in definitiva, del paese intero.

L’accaduto mi sembra di una gravità assoluta che travalica di molto i limiti dei diritti di cronaca e di critica riconosciuti ai mezzi di informazione dalla legge.

Lo spettacolo, il gossip, il pettegolezzo e la strumentalizzazione a fini di audience degli eventi sono altra cosa e soggiacciono alle regole che ne limitano
l’esercizio con riferimento al rispetto dei diritti prevalenti all’onore, alla reputazione ed all’identità personale, patrimonio giuridicamente tutelato, di persone
fisiche, di enti, di titolari di cariche pubbliche ed anche dell’insieme dei cittadini di una comunità paesana.

Incurante di tutto ciò la vostra emittente ha concorso ad aumentare un danno incommensurabile alla dignità, alla civiltà, alla cultura, all’educazione ed allo spirito del popolo di Ficarra e ciò con modalità di una gravità oggettivamente apprezzabile.

Si è andati ben oltre l’enfasi degli aspetti più biecamente “televisivi” delle notizie riguardanti le condotte attribuite ai dipendenti comunali.

Ci si è avventurati sull’intollerabile terreno della creazione dell’apparenza di fatti proposta mediante la evidente invenzione di una falsa realtà associata alla
violazione di norme basilari del vivere civile ma anche della legge, dato quest’ultimo per certi aspetti più rilevante.

Da giorni Ficarra è vittima di una violenta campagna di stampa scaturita da fatti che, ove definitivamente accertati nella loro interezza — al momento siamo sul
terreno degli indizi raccolti nel corso di indagini preliminari delle quali si conosce solo ciò che i mezzi di comunicazione hanno carpito — avrebbero determinato un danno materiale, procurato da 16 persone, la cui entità complessiva potrebbe rivelarsi assai modesta quando chi di competenza potrà operarne la quantificazione.

Per questo il sottoscritto, il Comune ed il popolo di Ficarra non possono pagare un prezzo spropositato e chiedo tutela, intanto, mediante la diffusione televisiva dei contenuti integrali di questo mio scritto, con lo stesso risalto con cui è stata data la notizia di partenza.

Si riserva ogni ulteriore azione di legge nonché la segnalazione dell’accaduto all’ordine dei giornalisti.

Tanto dovevo.

IL SINDACO DI FICARRA – Gaetano Artale

 

 

se volete leggere ancora:

http://scomunicando.hopto.org/notizie/ficarra-afterimage-tuttaltro-che-assenteismo/

11 Aprile 2018

Autore:

redazione


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