“FIGLI IN CIELO” – La Diocesi di Patti “accoglie” la Comunità fondata da Andreana Bassanetti
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“FIGLI IN CIELO” – La Diocesi di Patti “accoglie” la Comunità fondata da Andreana Bassanetti

 

La celebrazione solenne, sabato, nella Cattedrale di Patti, ha segnato l’avvio della Comunità diocesana dell’Associazione Figli in Cielo, approvata dalla CEI, con sede a Roma, che raccoglie decine di migliaia di genitori che vivono l’esperienza del lutto per la perdita di un figlio. Prima della funzione, la fondatrice e presidente nazionale, Andreana Bassanetti, ha incontrato le famiglie all’auditorium del Seminario vescovile.

S.E. Mons. Guglielmo Giombanco: “Auguro all’Associazione di diffondere l’amore presso quelle famiglie provate dalla sofferenza. Il vostro Cammino è un dono per la nostra Diocesi”. Andreana Bassanetti: “E’ stato dolorosissimo, ma io sono qui per dirvi che questo dolore è anche preziosissimo. Non buttiamolo via. I nostri figli non ci lasciano mai, sono sempre con noi. Dobbiamo facilitare questo dialogo interiore. Oggi il Signore ci chiama a una nuova maternità. Una maternità spirituale che ha vissuto Maria ai piedi della Croce”. Responsabile della comunità diocesana, che si riunirà mensilmente a Gliaca di Piraino, sarà Marinella Speziale: “Andreana è qui a testimoniare la sua forza. E’ un grande esempio per tutti noi”. La guida spirituale per la Comunità di Patti è stata affidata a Padre Antonio Mancuso, parroco di Piraino.

 

Dare senso e valore al dolore di tantissime famiglie, dopo la perdita di un figlio, è una missione ardua, coraggiosa, quasi impossibile da immaginare. Eppure, in tanti, dialogando, confortandosi, stringendosi intorno a un’ideale comune di fede cristiana, provano a ritrovare la “luce” di una “vita nuova”. Ci vuole aiuto, comprensione, condivisione, senso di comunità. Ci ha creduto, nel 1991, Andreana Bassanetti, psicologa e psicoterapeuta di Parma, dopo essere caduta nella disperazione per la perdita della figlia Camilla. E Andreana, a distanza di 26 anni da quel momento drammatico, dopo aver fondato la Comunità Figli in Cielo, in questo Cammino ci crede sempre di più, impegnandosi ogni giorno in aiuto a tanti genitori che hanno vissuto e vivono esperienze come la sua. Quello di Andreana Bassanetti è un profilo altissimo, su tutti i fronti: umano, professionale, spirituale. La sua è una fede colta che esprime in un pensiero semplice, amichevole, essenziale: “Parlare dei nostri figli fa volare, anticipa il Paradiso…”. I suoi libri, ben 11, tra cui spicca “Il bene più grande – Storia di Camilla”, (Ed. Paoline, 2001), sono testimonianze di fede e di vita, cui si ispirano tante famiglie. Eloquenti anche i titoli di altri testi in cui si parla anche di lei: “Donne che cambiano il mondo”, di Mariapia Bonanate (Mondadori, 2007); “Giganti”, di Stefano Lorenzetto (Marsilio, 2016).

Così, Figli in Cielo, Associazione senza fini di lucro, approvata dalla CEI, adesso conta decine di migliaia di genitori sparsi in tantissime diocesi d’Italia e anche all’estero.

Da qualche giorno, anche la Diocesi di Patti è annoverata tra le sedi della Comunità.

La celebrazione solenne, sabato, nella Cattedrale di Patti, ne ha segnato l’avvio.  La funzione è stata presieduta da S.E. il Vescovo, Mons. Guglielmo Giombanco, con la concelebrazione di Padre Enzo Smriglio, cui si sono affiancati i sacerdoti Donato Marino, parroco emerito di Brolo, Salvatore Fragapane, Basilio Rinaldo e Giorgio Achandy. Presenti tra i fedeli anche Padre Enzo Caruso, parroco di Brolo e Simone Campana.

“La nostra Chiesa sarà la Madre che accompagna con amore i sui figli segnati dal dolore e dalla sofferenza per la perdita di una persona cara, qual è un figlio”, ha detto il Vescovo nell’introduzione. Poi, nell’omelia, parla di Figli in Cielo: “L’Associazione ha uno scopo profondo, perché non cura solamente il ricordo di persone care ma è anche una scuola di fede e di preghiera che conduce all’incontro con Cristo Risorto”.  Poi ha proseguito: “Occorre percepire la vicinanza di Dio come consolazione. La forza dell’amore che ciascuno di noi è chiamato a scambiarsi trasforma il dolore in forza di vita, fiducia, speranza. Questa sera siete qua per sostenervi con la forza dell’amore, per aiutarvi reciprocamente a superare il dolore, la sofferenza, attraverso il sostegno e l’accompagnamento reciproco”. A seguire, un segnale d’umiltà dinnanzi alle decine di genitori segnati dal dolore, presenti in Cattedrale. “Una cosa è parlare del dolore – ha detto il Vescovo – un’altra è viverlo sulla propria pelle. Solo Dio può donare una parola di consolazione e di speranza, che per noi cristiani ha un nome ben preciso: Cristo Risorto. La professione di fede in Lui, diventa testimonianza di speranza”.  Mons. Giombanco torna poi sulle finalità di Figli in Cielo: “Compito dell’Associazione è creare il cambiamento, far vivere queste situazioni con la consapevolezza che grazie al dono della fede, con la preghiera, possiamo continuare questo dialogo, seppur in maniera diversa”. Il suo auspicio: “Auguro all’Associazione di diffondere l’amore presso quelle famiglie provate dalla sofferenza. Il vostro cammino è un dono per la nostra Diocesi”.

Prima della funzione, la fondatrice e presidente nazionale, Andreana Bassanetti, ha incontrato le famiglie all’auditorium del Seminario vescovile. Con lei, al tavolo, Mons. Giovanni Orlando, vicario generale della Diocesi e Marinella Speziale, del direttivo nazionale dell’Associazione e responsabile della neonata Comunità Figli in Cielo di Patti, che avrà come Consigliere spirituale Padre Antonio Mancuso, parroco di Piraino, anch’egli presente in sala. La Comunità si riunirà a Gliaca di Piraino la terza domenica di ogni mese.

Marinella Speziale nella sua presentazione: “Andreana ha attraversato questo momento prima di noi ed è qui a testimoniare la sua forza. Lei ce l’ha fatta e possiamo farcela anche noi. Per questo è un grande esempio per tutti noi”.

Mons. Orlando ha definito l’Associazione “un’oasi per l’esercizio dell’amore che diventa compassione ma soprattutto empatia, condividendo i dolori dell’altro. Per questo – ha proseguito il vicario del Vescovo –  una tale esperienza è fondamentale per la maturazione della persona con le sue difficoltà”. Il suo commento sulle proposte della Comunità: “Confrontate con il Vangelo, sono quel chicco di grano caduto in terra che se non muore non porta frutti. Solo l’amore può far uscire dal tunnel, accettando di attraversarlo interamente. Il lutto racchiude in sé le dimensioni fondamentali della vita, l’amore, la morte, il dolore, la non possessività, la condivisione della sofferenza altrui. Questa forma di relazione – precisa ancora Mons. Orlando – ci libera dal possesso o dall’individualismo, all’insegna della Comunione dei Santi”. E dà certezza ai genitori: “I vostri figli vivono, sono in relazione più stretta con noi, nonostante la frattura per l’incidente accaduto”.

Andreana Bassanetti ha iniziato dalla sua storia personale, dalle ragioni del suo operare: “Quantunque sia psicologa e psicoterapeuta, con la morte di mia figlia, se non ci fosse stato Gesù Cristo, sarei stata sepolta con lei. La psicologia non mi ha aiutato assolutamente in nulla”. La testimonianza: “Camilla è sempre con me. C’è un vantaggio nello svantaggio di non averla fisicamente, ma attraverso lo Spirito è sempre con me. Anticipa i mie pensieri, i miei passi, mi sostiene. Tutto quello che è nella volontà di Dio lei cerca di propormelo, accompagnandomi nelle vie del Signore. Perciò, qualitativamente il rapporto non è più fisico ma molto più profondo di prima. Più noi ci avviciniamo a Cristo e al suo Spirito – ha proseguito la fondatrice di Figli in Cielo – più ci avviciniamo allo Spirito dei nostri figli, che non è qualcosa di vago, loro mantengono il corpo spirituale. Noi abbiamo questa speranza, questa certezza di re-incontrare i nostri figli in Cristo”. Dare un senso alla sofferenza: “E’ stato dolorosissimo – ha detto Andreana Bassanetti –  ma io sono qui per dirvi che questo dolore è anche preziosissimo. Non buttiamolo via. I nostri figli non ci lasciano mai, sono sempre con noi. Dobbiamo facilitare questo dialogo interiore. Oggi il Signore ci chiama a una nuova maternità. Una maternità spirituale che ha vissuto Maria ai piedi della Croce”. Il senso di comunità: “Credo che non ci sia cosa più grande per una persona del poter essere utile all’altro. Essere comunità significa mettere in comune le nostre esperienze. Basta una stretta di mano, un abbraccio, per sentirci in completa sintonia con l’altro”. E relativamente a questa esperienza, Andreana Bassanetti fa chiarezza sulla sua professione: “Non abbiamo bisogno di psicologi sul nostro percorso. Chiunque viva un’esperienza così è maestro di consolazione per l’altro. Nessun psicologo, anche il più preparato, riesce ad essere accanto all’altro come una semplice persona che ha vissuto un dolore così grande”. Non solo Camilla. La morte del fratello, da eroe, in Sicilia, in guerra nel 1943, quando lei era piccolissima: “A un anno e mezzo il Signore mi ha chiamato a consolare due genitori che avevano perso un figlio. Dopo che è mancata mia figlia è ritornato in me questo periodo. Nell’anno più formativo della persona ho vissuto questa sacralità del lutto attraverso mio papà. Per me la Sicilia è terra di consolazione”. Chiarisce metodi e terminologie: “Da noi è proibito usare il termine ‘elaborazione del lutto’. E’ stato coniato dalla new age negli Stati Uniti dove non hanno Gesù Cristo. Noi facciamo evangelizzazione del lutto. Vuol dire che Qualcuno (Q maiuscola), ossia il nostro Gesù Cristo, prima di noi ha tracciato una via di passione, morte e resurrezione che dobbiamo come minimo prendere in considerazione”.

Sentire la presenza dei figli in Cielo: “La Comunione dei Santi ci dà la possibilità di continuare questo dialogo in Dio”. Superare i rimpianti: “Se abbiamo trascorso poco tempo con i nostri figli, adesso possiamo stare sempre con loro. Solo Cristo ci dice che sono più vivi che mai in Lui e che ci stanno preparando un posto verso questa Beatitudine eterna che ci aspetta in Cielo”.

 

C.S.

 

avevamo scritto

http://scomunicando.hopto.org/notizie/figli-cielo-patti-si-inaugura-la-comunita-diocesana/

 

13 Dicembre 2017

Autore:

redazione


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