FIUMARA D’ARTE 2018 – Un “Rito” nel silenzio con la mente e il cuore a Librino
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FIUMARA D’ARTE 2018 – Un “Rito” nel silenzio con la mente e il cuore a Librino

 

Quest’anno, per la prima volta dal 2010, anno d’apertura della Piramide 38° Parallelo, non si terrà il Rito della Luce, celebrato intorno al Solstizio d’estate. Un segnale forte lanciato da Antonio Presti che per l’occasione ha preferito la “Potenza del silenzio”. Si interrompe così un evento artistico – culturale d’eccellenza che per 8 anni ha attirato a Castel di Tusa e Motta d’Affermo decine di migliaia di partecipanti, interessati e “devoti” alla bellezza provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. (La fotogallery)

 

La Piramide, da giovedì scorso, è comunque aperta e disponibile ai visitatori dalle 10 al tramonto, e lo sarà fino a domani, domenica 24. L’Atelier sul mare, a Castel di Tusa, oggi e domani, dalle 11 alle 13, aprirà le camere d’arte ai visitatori. Contestualmente, ospiterà la mostra Ecollection di Linda Schipani che verrà inaugurata oggi alle 11.

 

Il 2018 di Antonio Presti è stato segnato da tristi eventi. L’anno è iniziato con la perdita della madre e proseguito con le dipartite di due grandi artisti, protagonisti nella storia della “Fiumara”: Mauro Staccioli e Hidetoshi Nagasawa. Questo il motivo della “rinuncia”, assieme alla “negazione” del villaggio Le Rocce di Taormina e la “violazione” del Parco scultoreo di Fiumara d’Arte, nell’ambito dei lavori di restauro, per mano delinquenziale e mafiosa. Ma c’è dell’altro: Antonio Presti sembra aver definitivamente rotto i ponti con un territorio difficile che l’ha visto protagonista in quasi 40 anni di vicende complesse, talvolta vissute tra indifferenze e opposizioni. “Sfide” che l’hanno visto reagire nel modo a lui più consono: donando arte, bellezza e conoscenza in quanto diritti universali. Adesso si concentrerà esclusivamente su Librino, popoloso quartiere della periferia catanese, dove da anni persegue l’obiettivo della rinascita sociale del luogo, partendo dai ragazzi delle scuole. Il 4 ottobre, previsto Il Cantico di Librino, ispirato a San Francesco, con una possibile, “sognata” anticipazione al 15 settembre, data in cui è prevista la visita del Papa in Sicilia…          

Prima o poi sarebbe successo. Il Rito, in quanto tale, resta ormai nelle menti e nelle coscienze. Ma una simile “trasformazione” ha colto tutti di sorpresa. 2018, niente Rito della Luce alla Piramide 38° Parallelo di Motta d’Affermo. Silenzio! Parla la storia. Quella di Antonio Presti, della sua Fiumara d’Arte, dalle imponenti e preziose opere seminate nel territorio, tra colline e vallate sopra e intorno a Castel di Tusa. Parla la luce, quella del solstizio d’estate, che in 8 anni di Rito è penetrata attraverso la feritoia del sontuoso tetraedro d’acciaio che domina la collina di Motta d’Affermo e s’affaccia sull’infinito, così come ha pervaso le coscienze ed acceso sentimenti ed emozioni irripetibili. Parla il ricordo di centinaia di eventi d’arte sotto svariate forme: figurativa, musica, danza, performance teatrali. Il tutto, in un unico messaggio di bellezza dentro un contesto naturale e un paesaggio mozzafiato.

Quest’anno, alla Piramide 38° Parallelo di Fiumara d’Arte parla il silenzio. Non è un banale ossimoro o un luogo comune come altri, ma un ammonimento, un volere di Antonio Presti che sposa autenticamente ciò che ha ispirato e concepito la Piramide stessa. Così, trascorsi 8 solstizi da quella sensazionale apertura della struttura il 21 marzo 2010, tra albe e tramonti, in cui decine di migliaia di persone hanno accolto la prima luce della stagione lasciandosi alle spalle il buio, nel giorno più lungo, il silenzio appare come un’anomalia. Qui sta l’imprevedibilità, lo stupore. E dire che proprio nel silenzio e nello stupore si manifesta, all’interno del tetraedro, il miracolo dei due fasci di luce che si incrociano, in senso orizzontale e verticale, nel segno dell’immanenza e della trascendenza, della materia e dello spirito. Il silenzio e la rinuncia. Mancheranno musicisti, poeti e danzatori. Mancherà il grande mandala di pietre e sale realizzato ogni anno, a tema, da artisti differenti lungo l’area che guarda a ponente: opera d’arte per eccellenza dal valore universale, realizzata interamente sui toni del bianco, attraversata da persone vestite di bianco, che gli occhi dei partecipanti e gli obiettivi dei fotografi hanno immortalato e consegnato alla storia. E ancora mancheranno le essenze da piantumare, le formelle d’argilla da modellare e riconsegnare alla terra, le strisce di pensieri ed emozioni da allacciare alle aste e lasciare al vento. Tutto lo spazio intorno alla Piramide, solitamente avvolto da chilometri di tulle, resterà nudo, senza le svariate installazioni che gli artisti hanno realizzato di volta in volta.

I motivi che hanno condotto a tanta rinuncia.

Il 2018 di Antonio Presti è stato segnato da tristi eventi: la perdita della madre, innanzitutto, e proseguito con le dipartite di due grandi artisti, protagonisti nella storia della “Fiumara”: Mauro Staccioli e Hidetoshi Nagasawa. Il primo, autore proprio della Piramide, il secondo, di un altro monumento unico: La stanza di Barca d’Oro, nel torrente Romei, opera realizzata nel 1989, dopodiché sepolta e lasciata ai posteri da Presti nel 2000.  I due sono stati anche autori di rispettive camere d’arte all’Atelier: Nagasawa, Mistero della luna, 1991; Staccioli, Trinacria, 1993. “Una grande ferita che ha sconvolto il mio cuore”. Così, Antonio Presti, riguardo alla perdita di chi, in un modo o nell’altro, ha segnato la sua vita. Questo il motivo della “rinuncia”, assieme alla “negazione” del villaggio Le Rocce di Taormina, perso dalla Fondazione Fiumara d’Arte a seguito di un sentenza del Cga, dopo averlo ottenuto in comodato dalla Città metropolitana. Amplia poi il quadro delle amarezze la “violazione” del Parco scultoreo di Fiumara d’Arte, nell’ambito dei lavori di restauro, per mano delinquenziale e mafiosa. Ma c’è dell’altro: Antonio Presti sembra aver definitivamente rotto i ponti con un territorio difficile che tra l’altro l’ha visto protagonista, in quasi 40 anni, di vicende complesse, talvolta vissute tra indifferenze e opposizioni. “Sfide” che l’hanno visto reagire nel modo a lui più consono: donando arte, bellezza e conoscenza in quanto diritti universali. Ma evidentemente buona parte della popolazione, compresi molti amministratori del luogo, non è affatto in linea col fondatore di Fiumara d’Arte. In tal senso, un dileggio di qualche tempo fa, attraverso voci, la dice tutta su come alcuni abbiano accolto la Piramide: “U vidisti a Antoniu Presti, nasciu mecenate e voli moriri faraone…”.

 

Niente Rito, dunque, ma la Piramide, da giovedì scorso, è comunque aperta e disponibile ai visitatori dalle 10 al tramonto, e lo sarà fino a domani, domenica 24. L’Atelier sul mare, a Castel di Tusa, oggi e domani, dalle 11 alle 13, aprirà le camere d’arte ai visitatori. Contestualmente, ospiterà la mostra Ecollection di Linda Schipani, collezione d’arte all’insegna della sostenibilità ambientale, che verrà inaugurata oggi alle 11.

Antonio Presti, nonostante la rinuncia al Rito della Luce 2018, non si scompone e guarda avanti. Lui, che in tanti anni non si è mai consegnato al “nemico di turno”, parla ai giovani, agli studenti, alla gente della periferia disagiata come quella catanese, di Librino, dove dal 2009, lungo 500 metri di asse viario, grazie a Fiumara d’Arte, fa bella mostra di sè La Porta della Bellezza, un’opera straordinaria, realizzata da famosi artisti con il fattivo contributo di 10.000 bambini delle scuole del quartiere. E’ lì che Presti ha gettato le basi per il progetto TerzOcchio – Meridiani di Luce, museo a cielo aperto fondato sull’immagine a servizio della bellezza. L’obiettivo è il riscatto della periferia, la conquista del senso di cittadinanza e del vivere in comune. Su questa linea si colloca il prossimo evento: Il Cantico di Librino, progetto educativo che vede protagonisti gli abitanti del quartiere che hanno partecipato ai laboratori di fotografia. “I loro ritratti verranno stampati su giganteschi banner, posizionati lungo le strade, dove verranno impresse le parole d’amore ispirate alla preghiera universale di San Francesco. Un vero e proprio Inno alla Gioia che restituisce Anima, Bellezza, Cuore”, ha spiegato Presti. Data prevista per l’evento, il 4 ottobre, ma con una finestra aperta sul 15 settembre, giorno in cui è previsto l’arrivo del Papa all’aeroporto di Fontanarossa, dove lo attenderà un elicottero che lo condurrà a Piazza Armerina. L’occasione è più che appetibile: una “benedizione” di Francesco alla gente di Librino, al cospetto del Cantico delle Creature, lascerebbe un ricordo indelebile nel segno della fede e della rinascita del quartiere. «Caro papa ti aspettiamo, lo vuole Gesù e anche San Francesco». L’appello di Antonio Presti, rivolto al Santo Padre, per un passaggio quel giorno a Librino, è già sui tavoli della Santa Sede. Contestualmente è stata avviata una petizione popolare tra gli abitanti, in cui sono state già raccolte migliaia di firme che accompagneranno la richiesta.

 

Corrado Speziale

fotogallery… anni vari

 

FIUMARA D’ARTE 2018 – Un “Rito” nel silenzio con la mente e il cuore a Librino

 

I comunicati stampa

FONDAZIONE ANTONIO PRESTI – FIUMARA D’ARTE

Musica nel Borgo – l’irresistibile contemporaneità della tradizione (Fiumara d’Arte)

Residenze artistiche per giovani musicisti: conclusione della prima settimana e concerto.

Sta per volgere al termine la prima settimana di residenze d’artista  presso l’Atelier sul Mare di Castel di Tusa.  L’iniziativa è promossa dall’Associazione Musicale Etnea in partenariato con l’Associazione Fiumara d’Arte e con Momu Mondo di Musica all’interno del progetto Sillumina, patrocinato da SIAE.

 

Si è svolge proprio in questi giorni, dal 18 al 24 giugno presso l’albergo-museo Atelier sul Mare – Fiumara d’Arte a Castel di Tusa, la prima parte del progetto Musica nel Borgo – l’irresistibile contemporaneità della tradizione: residenze d’artista per giovani musicisti tra i 18 e i 35 anni.

Tali esperienze formative sono volte a favorire la crescita autoriale ed esecutiva dei giovani musicisti in residenza, attraverso una trasmissione di competenze sia da parte di artisti tradizionali che da parte di tutor esperti e di riconosciuto valore artistico e tecnico come Puccio Castrogiovanni, Luca Recupero e Biagio Guerrera.
Lo scopo dell’iniziativa è valorizzare la nuova scena musicale esponendo i giovani artisti all’ampio patrimonio di esperienze e tradizioni musicali, molto vive in Sicilia e nel Mezzogiorno d’Italia.
Anche i luoghi contribuiscono a creare le condizioni per mostrare al meglio l’irresistibile attualità della musica tradizionale, luoghi d’arte inseriti in splendidi contesti paesaggistici e d’arte contemporanea. Durante la prima parte della residenza i giovani artisti selezionati sono stati ospiti presso l’albergo-museo Atelier sul Mare – Fiumara d’Arte a Castel di Tusa (ME), straordinario luogo d’arte contemporanea ideato da Antonio Presti. I giovani musicisti si sono lasciati ispirare dalle opere realizzate da grandi artisti internazionali. Dalla Stanza del Profeta, omaggio a Pier Paolo Pasolini, sino all’ultima opera Io sono il blu. Luoghi che restituiscono a ogni fruitore la possibilità di rigenerare un valore di bellezza e conoscenza. Emozione che i giovani musicisti hanno vissuto personalmente non solo in un progetto di formazione e creazione ma anche in un percorso emozionale, visionario e spirituale. Anche la Fiumara d’Arte con le sue opere monumentali ha accolto i giovani musicisti, in primis la Piramide di Mauro Staccioli che in questi giorni manifesta la sua potenza e anima in occasione del solstizio d’estate.
Le opere musicali create o elaborate nel corso della prima residenza saranno presentate al pubblico a Castel di Tusa, all’interno dell’Atelier sul Mare, sabato 23 giugno alle ore 19:30 con un concerto che serve anche da preludio per il Marranzano World Fest 2018, che si svolgerà a Catania dal 29 giugno all’1 luglio.
I musicisti selezionati per il progetto Musica nel Borgo provengono da diverse realtà musicali e si sono distinti per il loro potenziale artistico:LaJacarànda – Piccola orchestra giovanile dell’Etna, nasce nel 2017 su iniziativa dell’Associazione Musicale Etnea. È un ensemble-laboratorio diretto da Puccio Castrogiovanni.
La Jacarànda si è esibita a Catania e Messina nell’ambito del SabirFest 2017 e con MoDem Collettivo giovane della Compagnia Zappalà Danza nella prima assoluta MUDDICA non ancora pane. Attualmente sta realizzando le musiche per il nuovo ciclo di San Berillo web serie doc ed è impegnata in un laboratorio di scrittura presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Acireale (CT) che porterà alla realizzazione del loro primo CD. A Maggio 2018 e poi in Ottobre, sempre in occasione del SabirFest, l’Orchestra lavorerà a due nuove produzione della compagnia internazionale di danza QBR.
Kaled Zaguez, classe 1992 è un cantautore e rapper italiano di origine maghrebina.
Fuori dagli schemi gangsta di tanto rap, Zaguez affronta temi più politici e personali.
Chiara Patanè porta avanti un lavoro di matrice folk.
Durante la residenza artistica sta seguendo un lavoro sull’interpretazione e sulla costruzione di alcuni brani inediti che partono da sue melodie e da testi originali.
Alessandra Pirrone, cantautrice, già in duo con Giulio Matheson nel duo acustico  Beija Flor attivo dal 2015. Dopo un tour estivo con i Ciaudà e svariate partecipazioni ad eventi in favore del sociale, i Beija Flor vengono selezionati per il festival Etna inBlues 2016, e successivamente alla rassegna musicale Sounday (Licata) ed al festival letterario Kaos (Racalmuto). Durante la residenza Alessandra prosegue un lavoro di ricerca su propri brani originali e sulle potenzialità della propria voce.
Benedetta Carasi, cantante e strumentista, può vantare una solida formazione come pianista classica ed ha cominciato nel 2017 un percorso di ricerca che la porta da un lato ad approfondire lo studio del marranzano, e dall’altro a scrivere testi e musiche originali. Durante la residenza continuerà a lavorare sulla propria vena autoriale e sulle tecniche esecutive strumentali della tradizione in chiave contemporanea.
I vocalist seguono un apposito training vocale, con la cantante Eleonora Bordonaro e un lavoro sulla scrittura vocale ed elaborazione dei testi col poeta Biagio Guerrera.
Al tutor Puccio Castrogiovanni è affidato il coordinamento della parte musicale, la stesura dei brani e degli arrangiamenti.
Mentre i musicisti della Jacaranda stanno rielaborando gli arrangiamenti dei brani inediti che registreranno per la loro prima uscita discografica, Kaled Zaguez sta invece lavorando sulla scrittura dei testi e sull’interpretazione vocale. Questo percorso sarà poi sviluppato musicalmente nel proseguimento della residenza a Gangi.
Residenza artistica significa anche collaborazione e condivisione: per tale motivo un testo di Zaguez nato proprio in questi giorni sarà inserito in uno dei brani della Jacaranda:
“Sto sulla riva del mare e mi sento fortunato quanti uomini per arrivare a riva la vita hanno rischiato chi arriva e chi parte il mare che allunga e accorcia le distanze accoglie mille speranze e i corpi di mille vite infrante vorrei parlare d’amore col sottofondo di un’onda che s’infrange vorrei fregarmene di ciò che mi circonda in un mondo che se ne frega se una barca affonda che conta le vite di sta gente ne parla per un istante poi subito se le scorda”

Sabato 23 giugno 2018 alle ore 11:00, in occasione del solstizio d’estate, il Museo Albergo “Atelier sul mare” di Castel di Tusa ospiterà “ECOllection”,  collezione di eco-arte di Linda Schipani, mostra curata da Gianfranco Molino e voluta da Antonio Presti.

“La ECOllection è una collezione d’arte all’insegna della sostenibilità ambientale” – afferma Linda Schipani – “perché ogni opera nasce dall’uso di materiali obsoleti, prevalentemente derivanti da impianti elettrici e anche da oggetti di uso comune che hanno perso la loro funzione primaria ma che mantengono una forza espressiva, un design, un’essenza tale da non poter essere destinati alla discarica. E’ questo in realtà il significato profondo della mostra che vuole trasmettere attraverso il valore estetico delle opere importanti messaggi legati all’esigenza di salvaguardare il Pianeta dall’assalto dei rifiuti che copiosamente produciamo”.

La mostra, allestita in due ampie sale delMuseo-albergo, è stata concepita come un’unica installazione, un percorso di trasformazione della materia,tra oltre100 opere:paesaggi industriali, volti, insetti,  giochi, favole, ruscelli, lune, luci e ospite immancabile, il mare.

Le opere sono state realizzate dall’anno 2008 ad oggi nell’ambito del progetto artistico di Linda Schipani che, legando la passione per l’arte alla sua professione di ingegnere ambientale, invita gli artisti a trasformare, e trasforma lei stessa, scarti industriali e materiali obsoleti in opere d’arte ed elementi di design in grado di stimolare l’energia creativa che ognuno ha dentro di se per diffondere principi etici legati al rispetto per l’ambiente.

“La mostra ECOlletion è un esplosione di energia creativa” – sostiene Gianfranco Molino curatore della mostra – “un punto d’incontro di artisti che fanno di quei materiali in disuso e deteriorati, la propria arte, prediligendo l’utilizzo di materiali di recupero per le proprie creazioni”.

“Arte e Bellezza per generare una crescita sociale e culturale” e’ il pensiero generato dalla politica della Bellezza del mecenate Antonio Presti, creatore di Fiumara d’Arte, il museo a cielo aperto piu grande d’Europa sormontatoda “Piramide – 38° Parallelo” di Mauro Staccioli, in un contesto unico al mondo: La Valle dei Nebrodi.“La trasformazione della materia è creazione” – dichiara il mecenate – “è, pertanto, perfettamente ascrivile alla sfera creativa dell’artista, soprattutto quando nella rigenerazione emerga l’aspetto concettuale su quello materico attraverso nuove forme e nuovi linguaggi”.

La mostra  “ECOllection”  invita a riflettere su un’importante legge fisica racchiusa nella celebre frase di Lavoisier  “Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”.

 

23 Giugno 2018

Autore:

redazione


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