Amadore.
I lavori di restauro della chiesa del Rosario sono iniziati da alcune settimane. Si è proceduto a realizzare dei saggi sulla muratura e sulla pavimentazione. Sono emersi dei ritrovamenti importanti ed è in corso un’attività di catalogazione da parte della direzione dei lavori e dell’ alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali. Da tale attività scaturiranno le decisioni sul prosieguo dei lavori ed eventualmente sull’esecuzione di ulteriori saggi.
Non possiamo rilasciare alcuna dichiarazione specifica al momento, stante la delicatezza e l’importanza della catalogazione scientifica dei ritrovamenti, che deve trovare sostegno in dati storici reali.
È di tutta evidenza che è complicato dirimere fra dati storici e tradizione tramandata oralmente, essendo la Chiesa frutto della stratificazione storica di diversi manufatti di epoche molto diverse.
Pare siano circolate immagini e video dei quali non si conosce la provenienza. E in base a dette immagini sono circolate anche illazioni sulla datazione dei reperti.
Ci esprimeremo, insieme agli uffici comunali, solo al termine di un percorso scientificamente valido. Abbiamo comunque piena fiducia nelle professionalità impegnate nelle attività relative a questi lavori, professionisti di provata esperienza e competenza.
L’ Amministrazione Comunale sarà lieta, una volta completata la fase di catalogazione e assunte le decisioni del caso, di mettere a conoscenza la cittadinanza tramite produzione informativa del percorso scientifico intrapreso.
Pettignano*.
Leggo per interposte comunicazioni in arrivo da stamane circa i lavori alla chiesa del Rosario detta prima del Ss. Salvatore e ancor prima di S.Martino, prima matrice.
Conosco benissimo l’evoluzione dei lavori ai quali partecipo come delegato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina, della quale mi onoro essere Funzionario Direttivo, presente sin dalla consegna lavori.
I lavori sono diretti dall’architetto Giusetta Cavolo con alta sorveglianza del sottoscritto. è vero il ritrovamento di un pavimento precedente all’attuale, lo stesso è stato ritrovato a seguito di saggi ordinati all’inizio concreto dei lavori e pertanto nulla e casuale né segreto. il pavimento è a circa 40 – 45 cm sotto l’ultimo calpestio ed è un pavimento in cotto acromo del tipo ” a quartieri ” , con ottagoni e quadrelle “a tozzetto”.
La datazione è da definire dopo la certezza di una catalogazione sistematica. resta ovvio che le decisioni di cantiere vanno assunte in sintonia tra alta sorveglianza, direzione lavori, impresa, ente appaltante ed ente proprietario. nello strato subpavimentale sono ovviamente presenti sepolture a fossa e forse una cripta, pieni di antichi accumuli detritici , su queste anche su assumerà una decisione di cantiere dettata anche dalle economie. si auspica di voler accettare la riservatezza del cantiere necessitata anche dalle leggi vigenti. potrà, in seguito, proporsi una giornata di visita culturale protetta che consenta la visita a cantiere aperto.