É quasi al termine della sua permanenza nella capitale ligure la mostra sulla coppia di pittori messicani Diego Rivera e Frida Kahlo, ospite a Palazzo Ducale fino all’8 febbraio 2015. Un’affluenza notevole, una risposta importante, se non altro dettata dalla curiosità, quella della città di Genova, che sopporta lunghe file agli ingressi, per saperne di più su quella Frida, ormai icona mediatica.
Perché, diciamoci subito due verità: la prima é che buona parte del pubblico genovese, tra cui molti giovanissimi, prima di questa occasione, sconosceva o quasi la pittura di Frida Kahlo, ancora di più quella di Rivera. La seconda è che, a dispetto del nome dell’evento, la mostra é di Frida! Le sue opere sono in numero minore rispetto a quelle di Rivera, eppure i visitatori cercano lei, vanno a vedere Frida.
Un avvicinamento suscitato dunque, sostenuto probabilmente dalla ben riuscita sponsorizzazione dell’evento e sospinto dall’onda mediatica di una biografia travagliata e interessante. La dolorosa vita dell’artista, il suo amore incondizionato per il marito Diego Rivera, le sue passioni, una dimensione femminea affascinante e complessa. Il personaggio dunque, vince sulla pittura, apprezzata si, ma non esaltata e il più delle volte, considerata incomprensibile. Ci teniamo comunque stretti questo risultato, l’arte raggiunge il pubblico in molti modi, anche trasversali, e va bene lo stesso, purché lo faccia.
Sulla mostra di Frida e Diego, io, che sono una seguace della loro pittura da diversi anni, mi riservo di dire solo poche cose, prima tra tutte che è stata bella, emozionante e ben allestita. Chi non conosceva gli artisti ha sicuramente avuto modo di farlo sotto ogni aspetto.
Fotografie, opere e storie di vita, tutti i personaggi che gravitavano intorno all’esistenza di Frida e Diego, amici, politici, familiari e artisti. Non è stato tralasciato davvero nulla, l’audio guida, perfezionata dal contributo della curatrice della mostra Helga Prignitz-Poda, accompagna ogni passaggio dell’esposizione con approfondita puntualità. Ciascuna opera viene presentata contestualmente al periodo politico, al momento esistenziale dei due artisti, alle loro attitudini umane e intime. Oltre alla pittura, una sezione è dedicata alla fotografia: decine di scatti che ritraggono la vita di Frida e Diego e di tutto il loro cerchio di incontri ed esperienze. Largo spazio alle foto di Nickolas Muray, fotografo personale di Frida, con il quale l’artista intratterrà anche una relazione intima per un periodo della sua vita e al quale, il Palazzo Ducale di Genova, sta dedicando un’altra esposizione parallela.
Della vita di Frida e Diego si sa molto, diari, film, documentari e libri l’hanno raccontata ampiamente e in qualche caso anche strumentalizzata per conquistare un pubblico attratto più dalle storie d’amore, dolore e passione che non dalla pittura.
Frida Kahlo nasce nel 1907 presso la Casa Azul de Coyoacán, un sobborgo di città del Messico e nel 1929 sposa Diego Rivera già affermato pittore di idee comuniste e rivoluzionarie, e di 20 anni più vecchio di lei. Un grandissimo amore, un’unione lunga e tormentata, fatta di rotture e tradimenti continui da parte dell’infedele Diego, che aggiunge all’anima della donna un dolore in più con cui fare i conti. Eppure un sentimento sconfinato quello di Frida, che non si esimerà dal tradirlo a sua volta, spesso solo per vendetta. Un amore letteralmente incontenibile, che nelle sue parole e nei suoi dipinti esplode come una scheggia vibrante e incontrollata.
Frida Kahlo é una donna tradizionale eppure emancipatissima, si forma alla Scuola nazionale preparatoria delle arti in Messico e qui incontra Diego, che sarà il suo mentore e il suo compagno. All’età di diciannove anni Frida subisce un incidente stradale che le cambierà la vita e la costringerà a un calvario di sofferenza fisica e intima. Diversi aborti e numerose operazioni chirurgiche, l’amputazione degli arti, gli allontanamenti dal marito e un filo rosso di forza e amore per la vita che la tiene a galla raggiante e ineccepibile.
Un’identità artistica inafferrabile, una pittura convulsa e psicologicamente sottilissima, presenza viva e presto ammirata dentro quel mondo dell’arte aggressivo e spocchioso che Frida ama e odia.
Diego Rivera invece ha già la fama di un pittore affermato, amato o temuto per le sue idee politiche radicali a fianco del partito comunista, sembra dimenarsi con molto più agio ed esperienza dentro un mondo che lo ha già eletto il più grande pittore rivoluzionario della storia messicana
Nonostante siano i suoi lavori ad aprire il percorso espositivo di questa mostra e nonostante invece di Frida Kahlo manchi il maggior numero di opere significative, presa coscienza del talento di Rivera sulla tela e della sua tecnica pittorica e poi anche consapevoli del legame imprescindibile che lega il pittore a tutta l’opera della moglie, quello che resta fortemente appiccicato addosso di questa mostra, dal titolo Diego Rivera e Frida Kahlo, é Frida! La donna, prima che la pittrice, la guerriera, prima che l’artista, colei che con le sue armature precoloniali, combatte una lotta tra due mondi, uno di matrice divina l’altro tellurica. Così ci si sente uscendo dalle sale dell’esposizione, carichi di un’energia funesta e gentile che é tutta merito suo.
Frida Kahlo é:
– lo specchio appeso al suo baldacchino, metafora di chi scorre la vita mentre il corpo rimane e del suo andare comunque, nonostante l’impedimento, ” perché voglio i piedi se ho le ali per volare? “
–il corpo- dolore che si fa redenzione e grandezza.
– la sacerdotessa che celebra sulla tela il doppio filo che unisce maschile e femminile
– il vuoto di madre, l’assenza.
– la visione, che nutre la radice di una terra putrefatta e avviluppante.
– il voto d’amore, condizione primigenia del suo destino di donna.
Questo. E tutto quello che nelle tele grida forte, senza scadenze di talento, senza rumore di forma. Con la grazia di chi sa camminare sui cocci di vetro.
Come disse della sua opera André Breton: “L’arte di Frida Kahlo è un nastro attorno a una bomba“.
Dal 20 Settembre 2014 al 08 Febbraio 2015
Genova
Luogo: Palazzo Ducale
Curatori: Helga Prignitz-Poda, Christina Kahlo, Juan Coronel Rivera
Enti promotori:
– Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
– MondoMostre
– Skira
– Telefono per informazioni: +39 010 5574065
– E-Mail info: palazzoducale@palazzoducale.genova.it
– Sito ufficiale: http://www.palazzoducale.genova.it
foto di Valentina Siligato