di Claudia Lentini
Si è svolto ieri, nell’auditorium comunale di Gioiosa Marea, un incontro con l’europarlamentare Rita Borsellino (PD), organizzato dalla locale sezione del Partito democratico. L’iniziativa introdotta da Teodoro Lamonica, che registrato la presenza, in qualitàdi ospite del sindaco gioiosano Ignazio Spanò, si riproponeva di raccogliere le istanze del territorio da portare in Europa. Vi proponiamo di seguito l’intervista realizzata con la dottoressa Borsellino, uno sguardo all’Europa ma anche alla politica di casa nostra.
La sua presenza a Gioiosa Marea oggi?
Avevo promesso che, anche se fossi state eletta a Bruxelles, avrei continuato a tenere un rapporto forte col territorio, per me assolutamente irrinunciabile, sono nata così nella politica, perché venivo da un percorso di partecipazione attiva. La politica è stato un passo in più rispetto a quello che facevo, la cui caratteristica è stata proprio quella della partecipazione, credo che questo nuovo aspetto inconsueto o desueto addirittura, abbia comunque catturato l’attenzione di tanti.
L’Europa cosa può fare per questo territorio?
L’Europa può fare tanto per tutti, specie in questo periodo così difficile per la politica, per la società, per la vita, dico meno male che siamo in Europa, meno male che c’è l’Europa, che garantisce, in qualche modo, la Libertà, lo dico nel senso più ampio della parola.
Questo è un momento in cui l’Europa cresce.
Credo che l’Europa abbia un compito importantissimo specie davanti a situazioni di vari Stati, l’Italia in particolare per la sua situazione politica ma non soltanto, in cui si vivono difficoltàdi vario genere. L’Europa, col suo stare sopra, senza opprimere, ma dando direttive, che oggi e domani soprattutto con l’attuazione del trattato di Lisbona potranno diventare addirittura norme operative a tutti gli effetti, svolge un compito, ribadisco, importantissimo.
La sua nuova esperienza col Partito Democratico
La mia è un’esperienza esterna al PD, continuo ad essere indipendente, ma non assolutamente contro o in maniera critica, sono indipendente nel senso che voglio portare un contributo esterno alla crescita del vero Partito Democratico, cioè del partito che si apre ad esperienze come la mia, così come ha fatto candidandomi. Franceschini oggi con la sua mozione, sottolinea proprio questa apertura del partito, mi sembra molto interessante, io la condivido pienamente, quindi continuo in questo percorso.
Scontro Genovese Cracolici, è un gioco delle parti utile ad accreditare una nuova linea politica o una lotta per la successione alla segreteria regionale?
Dovrebbe chiederlo a loro. Mi sconcerta questo scontro, anche perché, sinceramente, è uno scontro che non capisco.
Mi chiedo perché il PD, in un momento in cui il Partito delle Libertàè in grandissima difficoltà, che non sa dove aggrapparti prima perché sono spaccatissimi tra di loro; il Partito Democratico, che invece è in un momento di crescita, anziché approfittare per rendersi ancora più visibile e ancora più autorevole, politicamente parlando, litiga perché si deve appoggiare l’uno o l’atro, se dare una stampella all’uno o all’altro. E’ assolutamente incomprensibile ed inaccettabile.
Eventualmente, riterrebbe utile l’appoggio a Lombardo?
Assolutamente no. Dico che si può appoggiare Lombardo se tira fuori dal cappello di prestigiatore, qualcosa che veramente può servire alla Sicilia, allora in quel caso non c’è un no pregiudiziale, ma come strategia politica no, assolutamente no.
Di Pietro propone una nuova alleanza a sinistra, che parta concettualmente dalla selezione rigorosa delle candidature. Come vede questa proposta avanzata dal leader dell’Italia dei Valori?
La selezione delle candidature mi sembra una cosa interessante ed importante. Per ciò che riguarda la nuova alleanza a sinistra, io diffido sempre dei proclami di “nuovoâ€Â, credo siano percorsi che si fanno gradatamente e che devono andare in una direzione virtuosa e non virtuale come troppo spesso succede.
Dall’altra parte Sinistra e Libertà. Quali possibili rapporti con Sinistra e Libertà?
Sinistra e Libertàpurtroppo nasce da un’ulteriore spaccatura della sinistra e quindi mi sembra che parta col piede sbagliato.
Sinistra e Libertàpuò essere utile ad un progetto di governo o crede che non siano ancora così maturi per questo?
Mi auguro che Sinistra e Libertàpossa confluire in un progetto più ampio di sinistra ma non che possa creare un altro progetto di sinistra.
Un’Altra Storia. Ci parli di Un’Altra Storia
Un’Altra Storia era stato il mio slogan elettorale, qualcuno aveva ideato questo slogan molto azzeccato, perché era un altro modo, in genere, di intendere la vita, la politica, di praticare l’etica, di partecipare ecc. Dopo quell’esperienza elettorale, così partecipata, così entusiasmante ed entusiasta, abbiamo voluto proprio valorizzare quel progetto, quell’esperienza, valorizzare quel metodo. Un’altra storia è un metodo, è un progetto politico che però non vuole fare un altro partito, ma intende valorizzare la partecipazione, collaborando con i partiti. Una nuova politica, mettere insieme partiti e societàperché possano dialogare, lavorare insieme, per costruire percorsi virtuosi.