GIRONE DANTESCO – Una giornata difficilmente da dimenticare
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GIRONE DANTESCO – Una giornata difficilmente da dimenticare

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Passata l’emergenza è ora della conta dei danni causati da una giornata di fuochi che ha devastato mezza Sicilia. La denuncia del sindaco\onorevole Bernadette Grasso “Nessuna prevenzione, Regione responsabile e Sindaci con le mani legate”

 

 

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Da Palermo a Messina, Nebrodi e Madonie,  ancora il forte odore di fumo e fuliggine si avverte nell’aria. A Palermo avvolge  Castello Utveggio su Monte Pellegrino. Scorrendo i fotogrammi dei roghi si hanno le dimensioni di una giornata iniziata male e proseguita peggio, con la magistratura che attende l’esito dei primi accertamenti per indagare sull’eventuale esistenza di una regia occulta e con il tam tam politico delle responsabilità.

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Un giorno dove la Sicilia occidentale e la provincia di Messina sono finite sotto l’assedio delle fiamme, sospinte da un forte scirocco che ha portato a punte di 42-43 gradi.

Vento che ha anche impedito per lunghi tratti della giornata il volo dei sette Canadair gestiti dal dipartimento Protezione civile: dall’Isola sono arrivate al Centro operativo aereo unificato (Coau) del dipartimento 12 richieste di intervento aereo, di cui la metà dal Palermitano. Non sono bastate: roghi e focolai sono ancora ben visibili nella notte di Palermo.

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Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco e migliaia le chiamte ai vari centrali delle unità di protezione civvile.

Le emergenze più importanti sui Nebrodi, a Capo d’Orlando, a Naso a Ficarra  e a Sant’Agata di Militello.  La Statale Randazzo-Capo d’Orlando è stata chiusa, deviato il traffico al Torrenova per un incendio in un cantiere nautica a Rosmarino, e poi chiuso ancora lo svincolo autostradale di Brolo.

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La gente è stata costretta a evacuare le proprie case, e i trasporti, con autostrade e collegamenti ferroviari interrotti, sono oggi al centro di una serie di inquietanti domande.

A Palermo evacuato anche un asilo.

L’incendio nella zona di Mazzaforno, vicino a Cefalù, una delle aree più colpite ha mandato in tilt la viabilità in quel tratto di statale e sulla stessa autostrada.

 

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“Una situazione drammatica”, diceva il sindaco, Rosario Lapunzina, mentre forze dell’ordine e vigili del fuoco imponevano l’evacuzione dell’Hotel Costa Verde e tenevano sotto osservazione l’ospedale Giglio. Qui chi poteva è stato dimesso e ha lasciato l’edificio, dove erano state attivate anche le procedure di preallarme per una eventuale evacuazione totale.

Non ce ne sarà – alla fine – bisogno, ma al termine di una giornata vissuta a pochi centimetri dal pericolo le parole dei testimoni sul posto descriveranno una situazione “seria e davvero preoccupante”.

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Le fiamme non hanno risparmiato neanche l’area archeologica di Calatafimi-Segesta, dove sono intervenuti i vigili del fuoco di Trapani per cercare di scongiurare il peggio nei pressi del tempio greco.

Un fronte ampio di incendio si è sviluppato anche nell’Ennese, nei pressi della vecchia miniera di Pasquasia: qui i vigili del fuoco sono intervenuti insieme con il personale della guardia forestale.

Ad Agrigento un grosso incendio ha distrutto un capannone della zona industriale che conteneva plastica e altri rifiuti.

Dure le parole del presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci: “All’autocombustione credono solo i bambini – sostiene Antoci -. E’ una favoletta. Soprattutto se si considera che ci sono state decine di incendi contemporaneamente. Non è possibile che tutta l’Isola prenda fuoco per caso nello stesso momento”.

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Le fiamme hanno inghiottito migliaia di ettari di terreni tra Tusa e Barcellona mandando in fumo anche infrastrutture pubbliche e private.

A Militello Rosmarino, il rogo partito da Torrenova, ha raggiunto l’abitato lambendo decine di abitazioni. Il danno più rilevante è stato quello alla postazione antincendio della Forestale.

Una struttura che serve come punto di appoggio per gli operai che svolgono servizio a Militello e nei comuni circostanti. Il fabbricato è stato totalmente incenerito.

In tilt le linee telefoniche e elettriche in moti comuni nebroidei. Il blackout sia telefonico che adsl si è registrato a Capo d’Orlando, a Brolo è mancata la corrente elettrica per buona parte della nottata.

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A Capo d’Orlando sono tre le abitazioni danneggiate dalle fiamme, nella zona di Forno Alto – Caria Ferro e un caseggiato a servizio di un maneggio completamente inghiottito dal fuoco a Catutè, ma l’episodio più grave tocca al Brico Center GMC andato totalmente distrutto con danni ingentissimi.

Situazione difficile a Sant’Agata Militello, si è lavorato tutta la notte per domare l’incendio nei pressi del supermercato Eurospin.

Due le persone rimaste ferite nel pomeriggio di ieri.

Un 19enne di Capo d’Orlando ha riportato ustioni sul 40% del corpo ed è stato trasferito a Catania e a  Motta d’Affermo.

Qui un 47enne, è stato investito dalle fiamme ed ora è ricoverato a Palermo.

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Gravi danni anche a Naso e Ficarra.

E mentre il sindaco di Brolo, Irene Ricciardello dice grazie ai volontari della Protezione Civile la sua collega Bernadette Grasso attacca duramente  “La Sicilia paga ancora una volta il prezzo più alto per l’organizzazione precaria della macchina dell’antincendio, per colpa di una Regione che non riesce a stabilire le vere priorità e a muoversi per tempo”.

Per lei ad aggravare una situazione inaccettabile, la mancanza di prevenzione, è anche l’impossibilità dei sindaci siciliani di predisporre autonomamente interventi preventivi.

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“I forestali sono entrati in servizio troppo tardi – spiega il sindaco\onorevole –  La macchina organizzativa non ha per nulla funzionato, nessun coordinamento, la mancanza di comunicazione tra Palermo e il territorio siciliano è stata totale. Il governo regionale continua a fallire su tutti i fronti”.

Canadair

17 Giugno 2016

Autore:

redazione


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