IL CASO DEL PONTE SAN GIORGIO – “Le Riprese Non Sanno da Fare”, la denuncia di CanaleSicilia
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IL CASO DEL PONTE SAN GIORGIO – “Le Riprese Non Sanno da Fare”, la denuncia di CanaleSicilia

Giovedì scorso, un episodio ha attirato l’attenzione mediatica, facendo accendere i riflettori, da un’altra angolazione, sul cantiere del Ponte di San Giorgio, sulla SS113.

la denuncia social di CanaleSicilia

Qui la troupe di CanaleSicilia pare sia stata allontanata mentre documentava lo stato dei lavori. Gli operatori della testata d’informazione stavano filmando dal lato soprastante l’area dei lavori, senza violare alcuna delimitazione ufficiale, ma sono stati invitati – come scrivono gli stessi sul web – a interrompere le riprese, comprese quelle effettuate con l’ausilio di un drone.

La denuncia del fatto è partita direttamente dagli stessi operatori dell’emittente e ha innescato una reazione di solidarietà sui social, con il supporto di altre testate giornalistiche da parte di numerosi colleghi del settore ma anche di tanta gente comune. La questione ha sollevato il dibattito sulla libertà di stampa, evidenziando le difficoltà che spesso i professionisti dell’informazione incontrano durante la documentazione in aree di interesse pubblico.

Secondo il reportage di Canale Sicilia, il drone utilizzato era inferiore ai 250 grammi, operato in modalità VLOS (Visual Line Of Sight), con regolari certificazioni e assicurazione. L’area in questione non risultava interdetta nelle mappe ufficiali di D-Flight, la piattaforma che gestisce il traffico aereo per i droni in Italia. Ciononostante è stato impedito loro  il completamento delle riprese, lasciando molte domande sullo stato di quei lavori ma anche sul perchè di questo divieto.

L’episodio assume rilevanza e si deve inquadrare in un contesto di crescente frustrazione tra gli automobilisti che percorrono la tratta tra Gioiosa Marea e Patti. Da mesi i lavori sul ponte e le deviazioni viarie verso San Giorgio, infatti, sono diventati una priorità logistica, specialmente quando a seguito della chiusura temporanea della A20 per altri interventi strutturali, qui il traffico è diventato caotico, creato lunghe file, ingorghi, generando incidenti. Una questione sociale rimbalzata sui media nazionali e le attenzioni giornalistiche sullo stato dei lavori è più che giustificata.

Sarebbe stato bello avere ( ma c’è sempre tempo)  una dichiarazione ufficiale da parte dell’Anas – responsabile del tratto viario sulla Statale 113 – sulla vicenda che continua ad essere guardata con attenzione ed è considerata un diritto, vista la lunga attesa di soluzioni concrete, da parte degli utenti\pendolari quotidiani.

Nel frattempo, l’episodio rimane emblematico della complessità e delle restrizioni che possono limitare la documentazione in situazioni di pubblico interesse.

E come si dice in modo ironico un vecchio detto siciliano “Pigghianu avanti pi non ristari arreri” – sta a  sottolineare la necessità di muoversi in avanti per non restare indietro.

Ultima nota

A microfoni spenti i responsabili di CanaleSicilia ci evidenziano che avevano chiesto, all’amministrazione comunale di stabilire un contatto con la ditta che stava eseguendo i lavori proprio per realizzare un servizio sull’avanzamento di questi e che, ad oggi, in merito non si hanno notizie. Forse si sarebbe evitato di giungere a questo punto.

Cos’è D-Flight?

Per chi non lo sapesse, D-Flight è una società del Gruppo ENAV che si occupa della gestione del traffico aereo a bassa quota per droni e altri aeromobili a pilotaggio remoto. Sviluppa servizi per operare in sicurezza e in conformità alle normative, in collaborazione con ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), offrendo informazioni essenziali per l’uso dei droni in Italia.

la notizia

9 Novembre 2024

Autore:

redazione


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