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Ecco la sua analisi.
..e Dissesto fu!
Sulle conseguenze del Dissesto si è molto parlato e scritto e aldilà delle singoli aspetti una cosa è certa: Brolo è stato privato del proprio “diritto al futuro”.
Con il Dissesto si sancisce per il Paese che vive un’involuzione economica e sociale, un fermo immagine per quelli che saranno gli anni a venire.
L’impossibilità di una qualsivoglia progettazione e di qualunque investimento in un momento in cui al contrario la recessione economica avrebbe voluto ed imposto (per coloro che ne hanno a cuore le sorti) ben altre determinazioni, mette la parola “fine” ai sogni ed alle speranze di tanti che qui avevano pensato di vivere e progredire …
Si chiude il sipario su una Brolo che aveva legittimamente coltivato il desiderio di divenire cittadina all’avanguardia che nulla aveva da invidiare per vitalità e qualità della vita ai paesi limitrofi di cui al contrario si appresta a diventare oggi il dormitorio…eppure di gente laboriosa ,questo paese è ricco!
Forse proprio con questa gente ,con quelli che mai avrebbe voluto un simile destino una concertazione sarebbe stata quanto meno doverosa …
Per questo si ,che sarebbe stato quanto meno gradito, “un accorato appello” alla ricerca di soluzioni possibili …altro che Carnevale !!!!
Non possiamo non stigmatizzare la grave responsabilità di coloro che hanno direttamente ed indirettamente determinato questo stato di cose perché oltre ai mutui fantasma, oltre i tanti debiti ,oltre i tanti soldi di cui sembra si siano perse le tracce, c’è un furto ben più grande ,ben più terribile ed è quello di aver rubato a noi tutti: il domani!
Per questo non c’è perdono non c’è giustificazione non c’è pena che possa risarcirci.
Parlavamo di commenti, econe alcuni a eguito del post della Marino.
Quello di Roberto Speziale.
In una Brolo lacerata, smarrita, sconquassata, ridotta sul lastrico, privata di ogni futura prospettiva di crescita economica e sociale. In una Brolo dove avere un pensiero alto è motivo di dileggio.
In una Brolo dove ad emergere sono sempre i peggiori sentimenti di odio e rancore: avere, come ha fatto Linda, la voglia e la forza di non tacere, di non rassegnarsi ad un infausto destino, rappresenta una speranza per tutti noi, la speranza che non tutto è perduto per questo nostro piccolo e amato paese.
Ma solo se faremo tesoro di questa brutta esperienza, che si è consumata in anni ed anni di cattiva politica e di pessima amministrazione della cosa pubblica, potremo realmente cambiare le cose. il bene comune è più importante degli interessi dei singoli ed amministrare bene e nell’esclusivo interesse della collettività è possibile.
Ci vogliono uomini e donne di buona volontà e con adeguate competenze ed una collettività matura e partecipe.
Chissà che un’immane catastrofe non si possa trasformare in una imperdibile opportunità!
fonte facebook
