L’INTERVISTA – Marina Romeo: “Con ST1 La prima donna ho voluto dare voce all’anima di un tempo remoto”
Senza categoria

L’INTERVISTA – Marina Romeo: “Con ST1 La prima donna ho voluto dare voce all’anima di un tempo remoto”

A pochi giorni dal debutto di ST1 La prima donna – 25 luglio ore 20.30 Acquedolci Sito paleontologico-  inserito nella rassegna Il sorriso degli dei al Parco Archeologico di Tindari, abbiamo incontrato Marina Romeo, autrice e ideatrice di questa coraggiosa e originale scommessa teatrale che racconta, per la prima volta, la storia della “donna di San Teodoro”, vissuta oltre 15.000 anni fa e ritrovata in Sicilia nella Grotta di Acquedolci.

La rappresentazione sarà anche proposta a Milazzo –27 luglio ore 20.30 Milazzo Villaggio preistorico – 

Marina, da dove nasce l’idea di raccontare la storia di ST1?

«È un’idea che mi ha letteralmente abitato per mesi. L’immagine di quella donna, ritrovata integra dopo oltre quindici millenni, mi ha spinto a interrogarmi su cosa potessero essere stati la sua vita, i suoi pensieri, le sue emozioni. Ho sentito il bisogno quasi fisico di darle una voce, di immaginarla non solo come un reperto archeologico, ma come essere umano, donna, madre, parte di un gruppo. Ho iniziato a studiare: archeologia, paleontologia, antropologia. Volevo che ogni dettaglio fosse verosimile, ma soprattutto volevo costruire un racconto emotivo, universale, capace di parlare anche a noi contemporanei.»

Cosa la affascina di più di questa figura?

«Il mistero. L’idea che in fondo ci assomigliamo tutti, che i sentimenti che muovevano quella donna preistorica non siano così diversi dai nostri: amore, cura, paura, solidarietà. È un personaggio simbolico che parla di noi, oggi, e del nostro rapporto con la memoria del mondo.»

Il testo è poi diventato uno spettacolo grazie a un team importante…

«Sì, sono davvero onorata di avere al mio fianco professionisti straordinari. Il professor Filippo Amoroso, una delle voci più autorevoli della drammaturgia antica, ha creduto subito nel copione e lo ha affidato alla regia di Ruben Monterosso, capace di incastrare parola e immagine con una sensibilità rara. Viviana Lombardo, attrice protagonista, interpreta Giuseppina Tricomi, la studiosa che per prima ha pubblicato sul ritrovamento, con una profondità commovente. E poi c’è la grande Giovanna Velardi, danzatrice e coreografa di fama internazionale, che dà corpo e anima a ST1, la ‘Thea’, comparendo in scena in modo inatteso e poetico. Paride Cicirello interpreta un uomo ferito, per raccontare che l’essere umano si definisce nell’atto di prendersi cura degli altri.»

Cosa rende lo spettacolo diverso da qualunque altro racconto della preistoria?

«Il modo in cui alterna armonicamente tempi e linguaggi.

Non è solo una storia archeologica, è un viaggio emotivo, con una narrazione calibrata, mai didascalica, in cui passato e presente dialogano. E poi la bellezza dei costumi creati da Dora Argento: un vero tuffo nel tempo.»

Che cosa si augura per chi assisterà a ST1 La prima donna?

«Spero che il pubblico esca con la stessa meraviglia che ho provato io la prima volta che ho letto del ritrovamento. Un senso di appartenenza all’umanità, alla sua storia. E magari anche un pensiero di gratitudine per chi, come la nostra ST1, ci ha preceduto, portando dentro di sé la scintilla che ci ha resi ciò che siamo.»

Un ringraziamento particolare?

«Ad Anna Ricciardi, direttrice artistica del Parco Archeologico di Tindari, per aver creduto subito in questo progetto e averlo inserito nella rassegna Il sorriso degli dei. Senza il suo entusiasmo sarebbe stato più difficile.»

Un viaggio a ritroso nel tempo che promette di lasciare il pubblico… senza parole. L’appuntamento è ad Acquedolci e Milazzo: la prima donna della storia è pronta a raccontarsi.

LA PREISTORIA DEL PARCO 

25 luglio ore 20.30 Acquedolci Sito paleontologico

27 luglio ore 20.30 Milazzo Villaggio preistorico

PRIMA NAZIONALE

ST1, la prima donna

di Marina Romeo

Regia Ruben Monterosso

con Viviana Lombardo,

Giovanna Velardi, Paride Cicirello

Effetti visivi e animazioni

di Luca Campanella

Coreografia di Giovanna Velardi

Costumi di Dora Argento

Produzione: Teatri Storici di Sicilia

Grafica della locandina: Max Scaffidi

Chi è Ruben Monterosso

“ST1 – La prima donna di Sicilia” segna l’esordio teatrale di Ruben Monterosso, regista palermitano e documentarista diplomato nel 2012 al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Il suo lavoro di diploma, un mediometraggio tratto da Morte dell’Inquisitore di Leonardo Sciascia, raccontava la vicenda di Fra Diego La Mattina ed era interpretato da Giovanni Calcagno.

Ha poi diretto diversi documentari, tra cui Il piano segreto sul drammaturgo Michele Perriera e Pellegrino, dedicato alla montagna sacra di Palermo. È stato direttore della fotografia per Magic Island di Marco Amenta e per un documentario sul deltaplanista Angelo D’Arrigo, oltre a insegnare linguaggio cinematografico in diversi laboratori, anche per l’associazione Lumpen di Franco Maresco.

Oggi Monterosso esplora un nuovo linguaggio, quello teatrale, che definisce “un’altra lingua che ti permette di esprimere concetti ed emozioni in maniera diversa”.

Chi è Marina Romeo

Marina Romeo: voce siciliana tra romanzo, teatro e impegno civile, nasce in Sicilia nel XX secolo. Giornalista e narratrice, si distingue per la sua produzione letteraria e teatrale, che spazia dal romanzo al palcoscenico, con un forte legame verso temi sociali e culturali della sua terra . Tra le sue pubblicazioni figura il romanzo Suonerò la ciarda in tuo onore (2010), edito a Sant’Agata Militello. L’opera porta la firma di Romeo nella narrativa ambientata in Sicilia e presenta uno stile evocativo, immerso nel folklore e nelle tradizioni locali. Da citare tra i suoi libri anche i “Grandi di Provincia”.

 

Marina Romeo è autrice di testi per il teatro, spesso improntati a un forte impegno civile. Tra questi spicca Di mafia si muore sempre tre volte, pièce incentrata su figure femminili coraggiose che affrontano la mafia. Lo spettacolo, ebbe la regia di Walter Manfre.

 

Le sue opere teatrali affrontano con forza e pathos questioni sociali, identitarie e storiche, di grande rilevanza per la società siciliana. Romeo predilige storie di donna in lotta, memorie collettive e dinamiche culturali di profonda risonanza locale.

I suoi lavori hanno ottenuto attenzione in ambito locale e regionale. Di mafia si muore sempre tre volte, per esempio, è stato portato in scena in eventi per la pace e la giustizia, contribuendo al dibattito pubblico su temi delicati come la mafia. Recentemente ha debuttato sul palcoscenico con un suo lavoro dedicato al Jazz siciliano e in collaborazione con il giornalista Enzo Basso, sembra proprio che sia lei il volto di una reporter fuori dai canoni tradizionali, Anna Dalù,  sta ancora lavorando alla serie di racconti – una vera e propria saga – partita con i Guastatori delle Pipe.

Maria Romeno, anche in quest’ultimo lavoro si conferma di essere una scrittrice poliedrica con le sue opere, radicate nel territorio, che dialogano con la contemporaneità e rendono visibile il ruolo delle donne nella storia e nella società.

da leggere

ST1, LA PRIMA DONNA – Uno spettacolo che intreccia archeologia, mito e identità

21 Luglio 2025

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist